Luca ce l'ha fatta!!!! ..... ha tagliato il traguardo!! e ci ha subito scritto questa lettera che pubblico integralmente poichè è un'occasione unica per noi "terragnoli"di gettare uno sguardo indiscreto nell'animo del più giovane dei solitari italiani:
"Amici! BAHIA! si si proprio Bahia! si si ci sono arrivato con un mini! si HO FATTO LA MINITRANSAT! cosa vuol dire aver fatto la minitransat? non lo so .... , probabilmente aver fatto una cazzata, ma di quelle monumentali, una di quelle cose che diventano ecccezionali, non perche' di per se siano eccezionali ma perche' smisurata, enorme. Faccio l'elenco dele cose che mi passano per la testa, cosi' come mi vengono, sono arrivato sta mattina alle 7-8 utc che sono le 4 locali e sono ramingo in cerca di equilibrio, sono un 50 ore che non chiudo occhio, forse dovrei dormire ma l'eccitazione e tanta...allora perche' possiate avere un idea di quello che e' successo magari e' il caso che vi dica cosa e ' successo. Ci vorebbe un libro ... per il momento vi risparmio e per il momento vi faccio un riassunto.... ; ) partenza da Funchal sotto un po' di pioggerella, palle in giostra per futili motivi, io non in condizione ne fisiche ne psichiche per fare una cosa del genere. Ci trascinano fuori, nonostante la regata vera e proria stia per iniziare li a Funchal, non c'e' quell'aria delle grandi occasioni che c'era a La Rochelle,... faccio una partenza media ne bene ne male, e al disimpegno sono ne bene ne male, fatto il disimpegno finalmente inizio a ragionare sul settare la barca di bolina, e prima grande sorpresa, la barca che di solito di bolina non andava manco a spingerla, con tutte le modifiche fatte, vola ho il signor Lobato in vista e su di lui riesco a tenere un angolo migliore, e massacro buona parte della flotta, BENE! arriva la prima sera, freddo pioggerella, sto male, mal di mare, tensione, quello che volete, ma passo buona parte del tempo con la testa fuori bordo ogni manovra mi costa un a fatica incredibile, fare il matossage( cioe' spostare uttta la roba da una parte all'altra) diventa un incubo ogni 2 taniche una vomitata e via cosi.... dopo un po' mi appallottolo dentro gli spi ed esco solo quando e' veramente necessario, la seconda notte la passo decisamente sotto invelato e per 10 ore non metto il naso fuori dal tambuccio....la mattina mi sveglio e trovo 2 barche sopravento che provano a superarmi, mi incazzo come una bestia e rimetto la marcia di regata e via, passa i lmal di mare e si riparte. La terza notte la passo al timone tra i giri di vento e le bonaccette delle canarie, in uscita dalle Canarie un mini di notte mi punta: appena prima dell'alba sono mure a dritta, lo schivo, se non lo sveglio con un urlo, lo skipper dell'altra barca aveva buone probabilita' di vincere una vacanza a Tenerife...nell'ariette in uscita ragiono un po' e con un po' di culo continuo a fare le scelte tattiche giuste, e la barca va veloce...nei giorni sucessivi mi rendo conto di essere nel gruppo di testa, quinto sesto alla minitransat, neanche nei miei migloiri sogni!! Sragiono, piango come un bambino quando alla mattina sento alla radio che sono messo bene. Nonostante cio' continuo a fare quello che devo fare, dormo poco, la concentrazione e' totale sulla barca, la sento! la sento quando scivola leggera che mi dice che va tutto bene, la sento quando mi dice che qualcosa non funziona... lo stress e' grande, buona parte dovuto alla totale mancanza di esperienza, quindi ogni scelta ogni manovra la devo provare, pensare e ripensare piu' volte, sono in mezzo a gente che da anni fa' questo a tempo pieno, e difficilmente sbaglia, e se io voglio giocare a questo gioco non devo sbagliare! Mi metto da solo sotto pressione. Ma che soddisfazione essere dilettante allo sbaraglio e mettere dietro gente che ha investito dieci volte piu' di me in terminidi tempo e di risorse economiche!! Con il pilota automatico comincio a fare degli esperimenti, comincio a fare dei progressi, ma mi rendo conto che delle calibrazioni iniziali sono sballate, provo a vedere di risistemarle ma con scarsi riusultati... tutto lavoro in piu' rispetto agli altri e potendo contare su un pilota che lavorava all' 80 percento delle sue potenzialita'... non e' il massimo, ma riesco a trovare e a tenere un ritmo che sembra bastare a tenere il passo degli altri. E' incredbile la capacita' che ha la mente di trovare risorse, di risolvere problemi quando e' in modalita' regata, quando tira fuori il guerriero che c'e' in te e a tutti i costi vuoi raggiungere un obiettivo, il mio obiettivo allucinato di quei giorni era di arrivare quinto, non so perche' ma mi convinco che voglio arrivare quinto.... non sento la stanchezza, la fame, devo solo continuare a fare quello che ho fatto per una settimana per altre 2 settimane, sento che e' difficile ma che ho una possibilita' e che me la voglio giocare a tutti i costi... dopo una settimana di regata circa a mezza notte vado a dormire, randa piena spi grande piolta 20-22 nodi di vento la barca va veloce ma il pilota la tiene, ed ecco che va in scena la scena cardine di tutta la regata, il patatrac. Sento lo spi che sbatte esco e lo trovo arrotolato su se stesso"...STRANO..."provo a strattonarlo un po' ...niente... provo a tirarlo giu ma non viene.... aaaaaaaahhhhhhh guardando meglio con la pila capisco l'inghippo ..... si e' arrotolato sulla drizza del genova, che avevo assicurato con un gancio di plastica all'albero, ma che evidentemente non ha tenuto,... poco male se attacco un testimone alla drizza del genova tiro giu' tutto il groppo e con la calma lo sbroglio, vado dentro a cercare un testimone esco lo attacco alla coda della drizza genova e guardo in alto, ORRORE!!! Lo spi appallotolato sulla drizza ha preso una certa forza ed e' riusio a sdradicare i gancetti di plastica che ingarrocciavano il fiocco belga allo strallo ( il fiocco belga servirebbe propeio all'opposto, ad evitare che lo spi si incaramelli)... e ovviamente si e' arrotolato anche sullo strallo e sul fiocco belga.... il mio ottimismo comincia a vaccillare, passo dei minuti a gurdare quell intrico di spi, drizze, strallo e fiocco belga. Posso provare a fare solo una cosa, andare su in testa d'albero.... tiro giu' la randa per prendere l'ultima drizza utile e a secco di vele con la barca che dondola come un tappo di sughero mi arrampico su, ma con la mia pila frontale provo a trovare una soluzione che mi permetta di salvare lo spi,....sto una buona mezzora a sbatterere come un sacco a 12 metri dall'aqua con la barca che dondola, poi sento che inizio a d essere troppo stanco e devo scendere,.... risultato un sacco e una sporta di mazzate e lo spii mezzo aperto e mezzo arrotolato.... dopo un oretta riprovo, senza migloiri risultati ridiscendo, il vento aumenta e risolve la situazione, lacerando lo spi.... adesso devo solo andare su e toglierlo da li senza preoccuparmi di romperlo ormai e' inutilizzabile.... vado su per la terza volta e finalmente tiro giu' sto cazzo di spinnaker, e crollo, psicologicamente e fisicamente, capisco che ho accumulato quasi sette ore di ritardo, troppe e che sono senza sppi grande, mi sento come un pilota alla parigi Dakar che non possa mettere la quinta, come un maratoneta con l vesciche ai piedi, come un allenatore di una squadra ai mondiali a cui hanno espulso un uomo.... il morale crolla, e dopo la notte di stress incredibile pieno di botte ovunque, completamente sfinito, non piu' sostenuto dalla mente crolla anche il fisico, mi scappa da cagare, da vomitare, mi sento la febbre ho fame e sopratutto una stanchezza da non stare piu'in piedi, mando al diavolo tutto il mondo e vado a dormire, sono in confusione completa, non ho piu' assolutamente energie... mentre la barca va in poppa con randa e una mano, decisamente sotto invelata,l enta,....mi sveglio dopo 5-6 ore e mi accorgo che se prima di andare a dormire avessi messo su lo spi medio o anche solo il fiocco magari avrei perso meno miglia, mi butto ancora di piu' in cattivi pensieri, i miei sogni di gloria si infrangono... mi guardo attorno cercando qualcosa su cui andare a sbattere per sperare che poi qualcuno mi venga a tirare fuori di li e mi porti a acasa,.... fortunatamente in mezzo all'oceano non ci sono gran cose su cui affondarsi.... il giorno dopo me ne faccio una ragione, e andata cosi' ho avuto una possibilita', e con un po' di sfiga l'ho persa... fa parte del gioco....decido che ormai che son la tanto vale che me la goda e me la prenda comoda... inizio a a leggere i libri che ho in barca asccolto la musica e sto bene, le condizioni diventano facili solo vento giusto, "se avessi tenuto duro ancora 2 giorni poi sarebbe andato tutto in discesa".... vivo dei giorni in una bolla, continuo a perdere miglia, assetto crocieristico, se di notte piove tiro giu' lo spi e vado a dormire, relax,... e con un po' di fortuna e con un po' di scelte tattiche azzeccate non perdo neanche troppo, arrivo alla 28esima posizone, al che sento via radio, che ho alle spalle un pogo 1 ..... non posso farmi superare da un pogo 1! Inizio a spingere di nuovo, passo bene il Pot au Noir, il pozzo nero dellec alme equatoriali, esco molto a est, questo mi fa sentire che le cose possono ancora andare benino, nonostante sia zoppo senza lo spi grande, e finche non c'è bisogno di dare spi grande la barca va veloce, inizio a superare con facilità le barche davanti, rimonto feroce, la barca vola.... io sto bene, e vado. Un bel po' dopo Fernando de Noroghna sono in un bel mucchietto di barche, sono 16esimo con un po' di fortuna potrei agganciare altre 3- 4 barche... invece sbaglio un paio di salti di vento e nella volata finale l'ultima notte con 8-10 nodi di vento soffro troppo la carenza dello spi grande e mi faccio superare, la cosa mi frustra un po', ma la lotta era impari, insomma alla fine arrivo 18esimo ... mi rimane la magra consolazione di essere arrivato 2 ore e mezza dopo il 12esimo, un giorno e mezzo dopo il primo, dopo 21giorni e 19 ore di regata, incredibile che con tutte le variabili di 3200 miglia di oceano ci siano distacchi cosi risicati! Un pensiero va a Riccardo Appolloni, terzo per tutta la regata, ha fatto una regata incredibile praticamente perfetta, a un livello che voi umani non potete neanche immagianare, cosa ha pagato in termini di sofferenze per essere li sempre con l'acceleratore a fondo... spiaggiato a 30 miglia dall'arrivo, rimane comunque il mio eroe! Un pensiero va al nostro Andrea Caracci, che attrardato da una avaria nella prima parte della regata ha fatto una rimonta incredibile, ed e' arrivato con un infezione ad un occhio decisamente seria. Un pensiero va ai ritirati, agli affondati, fino a qualche ora fa era disperso l'australiano, questo per dirvi che la MiniTransat e' un gioco, ma un gioco pesante! Considerazioni personali: ho avuto la possibilita' di vivere un sogno, ho avuto l'appoggio di un sacco di amici e persone care che mi hanno aiutato a realizzarlo, senza di loro non sarei qui, e prorio la loro presenza da un valore piu' grande a quasta avventura. Il sogno ha dell'incredibile perche' per un po' e' sembrato che io dilettante allo sbaraglio, nell'anno precedente alla regata ho fatto solo una regata in doppio e un allenamento di un pomeriggio, alla mia prima regata in solitario (se non contiamo le regate in optimist e una regata da 100 a san remo..), con un budget minimo ho dimostrato di poter competere, almeno per un po' con i golia della situazione. con questo voglio dirvi credete nei vostri sogni e provate a realizzarli, la fortuna esiste, e spesso aiuta gli audaci. Penso di aver vissuto un esperienza straordianaria, che mi ha dato tanto in tutti i campi, mi ha fatto crescere molto, e che consiglio a molti, sopratutto ai giovani, non che serva poi necessariamente per sfondare nel campo della vela, ma per fare un sacco di esperienze incredibili, conoscere e vedere cose che pochi possono in cosi' poco tempo. Penso di averrvi tediato abbastanza, adesso devo andare a dare una mano al Caracci a smontare la barca che sembra che domani debba tornare d'urgenza in italia, e poi festa! sembra niente male questo brasile! aspettatatevi di essere importunati da altre righe come queste =)
saluti da Bahia
luca"