sabato 31 ottobre 2009

Solitari Italiani alla MiniTransat 6,50 - RICCARDO APOLLONI

Erano giorni che aspettavo che Riccardo ci scrivesse qualcosa di suo pugno per dare una sbirciatina indiscreta ............. dal suo sito http://www.iomibarcameno.it/ :


"
Taglio la linea d'arrivo con la morte nel cuore.
C'è un nuovo demone che mi tormenta.
L´ho battezzato "lo Sfizio".
Lo Sfizio ha il volto scavato, olivastro, capelli radi e scuri. Fuma una perenne sigaretta. Di notte ne posso sentire l'odore.
Lo Sfizio mi ha giocato di fino. L'ha presa alla lontana.
Di giorno mi ha incitato.
"Proviamoci, mancano solo 200 miglia. Si può fare. Francisco non è lontano, almeno non troppo. Francisco rallenterà di sicuro, appagato per la vittoria in generale"
Di notte mi ha tenuto compagnia. E' l'ultima notte d'aliseo, penso. Notte stellata e ventosa. Io barro, la barca plana contenta. Ho l'umore alle stelle.
Poi vorrei rallentare. "Tieni duro, tieni duro" mi imbroglia la testa.
Quando rompo il timone lo Sfizio si eclissa, per un po'.
Forse ha capito che mi spegnerò da solo e mi lascia fino al tramonto con i mie casini: domare la barca impazzita e non rallentare, almeno non troppo. Continuo a esaurire le pile.
Sono stanco e svuotato. Niente arrivo in volata ed ancora una notte per mare. 60 miglia all'arrivo.
Poi il vento cala e il mare si fa tranquillo. Lo "Sfizio" ritorna e mi culla. "solo 60 miglia, solo 50, solo 40, dormi tranquillo". La notte si fa dolce, la barca si lascia portare, il pilota lavora. Sono felice in cuccetta "è fatta". Mi godo la notte. L'ultima notte.
Poi la sua risata beffarda esplode nella mia testa. Copre il rumore dell'onda. Di un onda bonaria buona a fraci giocare i bambini su tavolette di schiuma. La barca si impunta, si gira. Lo Sfizio ride di gusto.
Salto fuori dalla mia felicità e non capisco. Poi vedo l'ombra nera delle palme che si allungano sul mare. "incagliato, spiaggiato"
Ammaino le vele e chiudo il tambucio prima di lasciare la barca. Cammino con l'acqua alle ginocchia fino alla riva, poi mi volto e vedo la barca, la faccia olivastra dello Sfizio e la brace della sua perenne sigaretta. La sua risata grassa copre il rumore del mare.
Finita. Finita.
No non può finire cosi'. La regata è finita, persa, buttata. Ma la barca no, non posso lascairla così.
I due tizi che mi vengono incontro sulla spiagga sono sbalorditi quanto me. Ma capiscono in fretta. La marea monterà poco dopo l'alba. A poco da quì c'è un piccolo gruppo di barche da pesca.
Sono due ore di tregua. La barca incagliata ed io bevo un caffè con i due tizi aspettando i primi cenni di vita dell'alba.
Alle sei sono alle barche da pesca a chiedere aiuto.
Parlo un improbabile spagnolo "il barco, un cordo". Poi disegno
sulla sabbia una barca con un albero lungo in modo spropositato ed un bulbo piccolo piccolo. Una corda parte dalla testa dell'albero e finisce ad una seconda barca. La corda è tesa.
L'uomo più anziano guarda il disegno e capisce.
Alle sette una barca da pesca tira il Mavie dall'albero e dieci mani lo spingono via dalla battigia.
La barca inclinata sul fianco riprende a galleggiare.
Tira capitano, tira ora, tira fino al largo.
Nuoto dietro la barca. Il fiato mi esplode quando risalgo a bordo e rido. Rido più forte che posso e batto i pugni sulla coperta.
Alle otto la barca galleggia tranquilla alla boa e facciamo festa sulla spiaggia.
Gente splendida!
Ci vorranno 48 ore per riprendere il mare.
Si Sfizio, la regata è andata, perduta. Il sogno incrinato. Ma il viaggio è salvo.
Ripartirò al tramonto per queste ultime 30 miglia di mare. Voglio navigare ancora di notte per fare pace col mare e la mia coscienza. Per parlarti demone, lo so che mi tormenterai a lungo, che mi terrai compagnia ancora. Non sei il solo, non sarai l'ultimo."

GRAZIE RICCARDO !!
(questo post è dedicato ad Adele Dede Gagliardi ndr)

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