Con questo post ha inizio una serie di "ritratti" di velisti di senigallia che è aperta a TUTTI: in questo senso invito chiunque sia interessato a contattarmi quanto prima!
Claudia Diamantini, Chicca per i parenti e per gli amici, è nata e vive a Senigallia, segno zodiacale Toro ....... (una persona speciale ....... siamo amici da sempre!)
SKIPPER: Quando hai iniziato ad andare in barca a vela e con chi?
CLAUDIA: Ho iniziato da piccolina, quando mio ha padre si e’ convertito dai motoscafi alla vela e ha deciso di comprarsi una piccola deriva, tipo Flying Junior, ma non di marca. Poi e’ arrivato il 470.... Mio padre si e’ impigrito un po’ e noi andavamo con i miei amici e il mio futuro ragazzo. Che planate.... Anche qualche esperienza non troppo felice con il Windsurf: sempre mio padre si era comprato una tavola incredibile, un Sorbelli, che sotto non era piatta, quindi filava da matti ma starci sopra in equilibrio per me era un’impresa...ed invidiavo i piu’ banali e modaioli Mistral....comunque ero pur sempre una delle poche donne della spiaggia, se non l’unica, a cimentarsi..... non era ancora tempo di tavolette affondanti, che sarebbero arrivate di li a poco, quando anche Skipper ci è andato via di testa...fatevi raccontare qualche avventura!!!!
SKIPPER: Che tipo di “vela “ preferisci: regata o crociera o cosa?
CLAUDIA: Sono troppo pigra per le regate: la crociera e’ il mio modo di concepire la vela, oserei dire la vita.
SKIPPER: Hai fatto qualche corso di vela o simili?
CLAUDIA: Quando, come dicevo, mio padre si e’ comprato la deriva, mi ha iscritto ad un corso di base presso il Club Nautico locale. E’ stato il primo approccio con vele, andature e nodi. Mi ricordo ancora il librone verde che studiavamo! Avrei dovuto fare anche il corso avanzato l’anno successivo, se ricordo bene a Castiglioncello, ma poi mi sono beccata la polmonite... ..addio teoria, da quel momento quello che ho imparato e’ stato solo grazie alla pratica....fino alla patente nautica!
SKIPPER: Hai qualche simpatia per uno o più velisti “mitici” ?
CLAUDIA: Ho simpatia per tutti, ma nessun mito in particolare.
SKIPPER: Che barche hai posseduto e/o usato ?
CLAUDIA: Posseduto personalmente niente, sempre andata a scrocco, degli amici o di mio padre. Come ho detto, le prime sono state le derive. Poi ho scroccato giri sulle barche degli amici primo fra tutti il tuo glorioso EC31. Quindi un 8.50 di mio padre, un Team 27 dei cantieri di Pomezia, abbastanza spinto, con sartie volanti, con cui abbiamo fatto qualche regatina. E poi è arrivato il Comet 9.10, la mitica Folgore! La Folgore, “Folgorina” per gli amici, ha una storia speciale: era la barca del padre di un nostro amico, che nel periodo della gioventù è diventata quasi una casa per la nostra combriccola di velisti, e che ha ospitato le storie più incredibili (tutte innaffiate da abbondanti dosi di buon vino che il prodigo papà non faceva mai mancare a bordo) e le crociere di un manipolo di pirati di cui sentirete sicuramente parlare su questo blog!Quando il padre del nostro amico ha deciso di venderla, non potevamo permettere che se ne andasse da un’altra parte, e così ho convinto mio padre a comprarsela: adesso è mia! Non è un Comet qualsiasi, è IL COMET, anno 1974, n° 4 del cantiere.....ma ancora porta più che bene i suoi quasi 35 anni! Chissà se le sue sorelle più vecchie (la 1, 2 e 3) sono ancora in vita...se qualcuno sa qualcosa batta un colpo!Poi molte altre, ma nessun grande amore, solo avventure.....
SKIPPER: Quale navigazione ricordi con maggiore piacere ?
CLAUDIA: E’ difficile rispondere. Scorrendo con la mente le varie crociere, tutte hanno qualcosa di speciale. La prima volta abbiamo attraversato l’Adriatico da Senigallia a Lussino e mi sembrava di oltrepassare le colonne d’Ercole! La volta che ci siamo visti l’eclissi di sole in navigazione, il primo colpo di bora nel canale di Pago, quando sai di essere in un canale, ma tutt’intorno è completamente bianco e sembra di stare in mare aperto, (li ho imparato come si devono maneggiare quei maledetti rollafiocchi, e l’importanza di guardare la bussola prima di un colpo di vento.....) , l’incredibile botta di vento notturna in baietta con il fuggi fuggi generale, e noi all’ancora con il motore avanti tutta (senza sapere quanto carburante era rimasto, perche’ avevamo appena fatto la traversata) e la catena così tesa che ci si poteva camminare sopra....come era chiara e tranquilla la mattina dopo, e come era calma e azzurra la baietta…..poi la spinnakerata perfetta con mio padre e Pasquale fino al porticciolo meraviglioso di Premuda…...e come non ricordare i groppi dell’oceano (Carabi aspettatemi, mi sa che quest’anno ci rivediamo...): “guarda là, ce ne sono un paio....che dici, li becchiamo?...Mah, il primo forse no.....adesso lo scanso....mi sa che invece lo prendiamo...occhio che arriva!.......Ooooh, guarda.......i pesci volanti!.....”
SKIPPER: Quali sono i principali risultati in regata che ricordi con maggiore soddisfazione ?CLAUDIA: Come ho già detto non sono una grande regatante: la soddisfazione maggiore è stata quella di riuscire a sopravvivere ad un ponentaccio maligno....
SKIPPER: Qualche progetto per veleggiata future ?
CLAUDIA: Mi sa che ripetiamo le Grenadines...non è per essere fighetti....ma il mio lui fa il bagnino (ciao Ciccio...), e io per solidarietà ho cominciato a lavorare fino ad estate inoltrata, tanto se vado in ferie poi litighiamo per i bagordi fatti (da sola) o quelli non fatti......quindi il l’Europa è un po’ out per noi...e poi ai Caraibi c’è veramente un aria magica, rilassata e “easy” .
SKIPPER: Quanto tempo dedichi alla vela ?
CLAUDIA: Ahimè questo è un tasto dolente. Sempre di meno!
SKIPPER: Ci racconti un’episodio di navigation curioso e/o divertente ?
CLAUDIA: Non so se è divertente, ma sicuramente uno dei più formativi è stato al termine di una crociera all’Isola d’Elba, qualcosa come 15 (quindici...sigh!) anni fa. Eravamo con barche di un circolo di Como, la settimana era finita e la gente se ne era andata. I tre skipper avevano chiesto a me e al mio ragazzo di rimanere per fare il trasferimento delle barche da Porto Ferraio a Marina di Pisa. Dunque la situazione equipaggio era questa: il capitano della spedizione (il “pirata” Giorgio, che se ci legge saluto con affetto), uno skipper bonaccione e ben piazzato, ma che si era crinato una costola cadendo dentro il tambuccio aperto (....) e lo skipper piu’ giovane, io, il mio ragazzo e una ragazza alla sua prima esperienza velica. Quindi si e’ deciso di formare gli equipaggi come segue: la ragazza inesperta con il pirata, il mio ragazzo, piu’ forzuto di me ma decisamente smilzo, con lo skipper più pesante ma “crinato”, e noi “intermedi” insieme. Partiamo, con il gommone filato a poppa (prima ca...ta) e per un pò tutto bene. A un certo punto si è alzata una libecciata....ma una libecciata....di quelle che possono capire solo a Livorno e dintorni, sempre più forte. Andavamo via benissimo all’inizio, ma dopo un pò il gommone, con il motore montato su, ha cominciato ad impennarsi e cappottare...noi lo tiravamo su e lui tornava giù, quindi abbiamo dovuto issarlo con grande fatica, e ci siamo distaccati dagli altri. Man mano che montava il vento eravamo sempre più tesi, per me era la prima volta che avevo la responsabilità di una barca, e non avevo uno più bravo di me a cui appoggiarmi. Quindi accendiamo la radio. Non il VHS.... proprio la radio, perché con il vento forte un po’ di musica ci vuole........mi sembrava di essere in Apocalypse Now con la cavalcata delle valchirie!!! Ma intanto gli altri preoccupati in lontananza cercavano di contattarci, e noi niente....vai con Apocalypse Now!!! Non teniamo più la barca, decidiamo di terzarolare: vado io all’albero....Porc...Puttt..... non mi ricordo più cosa si è rotto, ma niente terzaroli, via la randa! Il mio compagno un pò preoccupato per me mi accoglie in pozzetto con sollievo e mi lascia il timone...neanche il tempo di rendermi conto, mi giro....e vedo l’onda più grande della mia vita....una montagna verde trasparente...così verde...così trasparente...così montagna....così parallela alla barca...AIUTOOOOO! Tento la manovra per prenderla di prua, ma è troppo tardi, la montagna ci investe, ed era così alta che praticamente ci passa sopra....Ca**o Pa’.....sono felice....è stato il primo commento dopo un secondo di nulla...non so perché ma la felicità più pura che abbia mai provato...per fortuna che non avevamo la randa, così la montagna è scorsa via senza quasi trovare opposizione, non so cosa succedeva con la randa su....un buon motivo per essere felice, no? Eravamo quasi davanti al porto di Livorno, e forse lì c’è una secca che generava delle onde anomale. Infatti, ecco che ne arriva un’altra....attenta un’altra!!!! Si, ma questa volta non mi frega... manovra perfetta, complimenti....è bello ricevere i complimenti dal proprio skipper...ma ormai sono uno skipper anch’io!!! La cosa cominciava ad essere faticosa, solo fiocco, con il vento che non accennava a calare e Marina di Pisa ancora lontana...Pa’, entriamo a Livorno, se loro non entrano faremo in qualche modo, che dici? Direi che è una buona idea, andiamo. Mi sentivo un po’ una merdaccia, ma poi quando ho visto che anche gli altri manovravano per entrare mi sono consolata: se entrava il pirata....è finita, è tornata la calma, la barca è ormeggiata in banchina, adesso mi sento un leone....e sfiniti siamo andati a festeggiare!
SKIPPER: Hai un consiglio o un pensiero per chi si avvicina alla vela ?
CLAUDIA: Non so, non vorrei scadere nella morale o nel dolciastro, ricordando tutte queste storie mi sono commossa un po’.....mi viene in mente una frase un po’ sibillina che ho letto in un libricino di aforismi: “non si ama per quello si riceve, si ama per quello che si dà”. Ecco, il mare, la vela, ti chiede tanto, ma tutte le energie che ci metti lo rendono un amante fantastico! Sempre divertente e anche insidioso, da non dare mai per scontato...
SKIPPER: Per concludere vuoi lasciare un pensiero o un ringraziamento ?
CLAUDIA: Grazie a mio padre che mi ha iniziato alla vela, e grazie al mio amicone Skipper, che ha voluto questa intervista immeritata, e con cui ho condiviso così tanti giorni di “carognate” a vela......
TO BE CONTINUED ……………………….
P.S. INFINITI RINGRAZIAMENTI al noto blogger e fotografo senigalliese Libero Api (di
http://www.dentroalreplay.blogspot.com/ ) che ha sopportato stoicamente la mia “furbata” !