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venerdì 31 ottobre 2008

Velisti di Senigallia: FABIO GRESTA:



Fabio Gresta è nato e cresciuto a Senigallia dove risiede ancora oggi; quarantaquattro anni; è fondatore dell’associazione velica “VELEMAGICHE” (www.yemanja.it ); blogger (www.yemanjainblu.blogspot.com ); segno zodiacale Gemelli.

Lo invito alla darsena sulla mia barca dove mi racconta del suo precoce contatto con il mare presso la scuola di nuoto del padre a soli sette giorni dalla nascita; poi, in seguito: il windsurf nel 1980 di cui è stato istruttore per anni, qualche crociera, un po' di uscite con il Gap del notaio Sgolacchia e, dall'87, secondo skipper, infine, dal 97, primo skipper.

Preferisce le lunghe navigazioni in crociera ma non disdegna le regate sempre a condizione di avere l'equipaggio giusto. Dedica alla vela sei sette mesi all'anno e tra i suoi velisti di “culto” ci sono: Moitessier per il “mito” e Soldini, conosciuto qualche anno fa in Martinica, per la simpatia.
Da personaggi di questo calibro ha preso in prestito la sua “filosofia” : temere e rispettare sempre il mare perché per quanto lo si possa conoscere bene è sempre in grado di sorprenderti.
Per esempio durante una traversata di qualche anno fa dalle Baleari a Maon le condizioni del mare peggiorarono fino a forza 7 tanto che, ad un certo punto, un frangente gigante sommerse completamente la barca fino al boma (circa a tre metri dal livello medio del mare n.d.r.): rapida inversione di rotta a favore di vento e un'intera notte a surfare sule/nelle onde, nell’oscurità più completa, regolandosi al timone solo a orecchio a seconda della provenienza del rumore del mare: all'arrivo ad Alghero fu sopraffatto dalla "soddisfazione" e dormì per due giorni.

Ovviamente, mi racconta, esiste anche l’altra faccia della “medaglia” come quando, nell’estate del 2001, fece una crociera di sei giorni dalla Sardegna alla Grecia durante la quale tutto andò perfettamente: vento favorevole, mare buono, sole, equipaggio molto simpatico, barca a punto, cambusa eccellente ecc. ecc.

Nel suo curriculum trovano posto anche le regate in cui, in gioventù, si cimentò nel Campionato Nazionale Windsurfer piazzandosi quarto ma, in seguito si è sempre più spesso dedicato ai cabinati con cui effettua piacevoli crociere sia in Grecia che in Croazia e, dal prossimo anno, anche ai Caraibi.
Conclude la chiacchierata ringraziando tutti gli amici che lo hanno aiutato pazientemente a percorrere questa “rotta”.
TO BE CONTINUED ..........................

venerdì 24 ottobre 2008

NUOVI RISULTATI PER LA VELA SENIGALLIESE


nella foto da sinistra: mario d'ignazio, filippo manfredi e elena paolasini
La scorsa domenica, 19 ottobre, si sono svolte a Civitanova le regate del Campionato Zonale classe Optimist che hanno visto impegnati in tre regate i 22 velisti juniores di età compresa tra i 12 ed i 16 anni mentre solo due competizioni sono state disputate dagli altri 13 cadetti (tra gli 11 ed i 9 anni).

Purtroppo il vento si è fatto attendere a lungo e quando è arrivato si è mostrato debole ed incostante lasciando i velisti in discrete difficoltà a causa della corrente inspiegabilmente sensibile.

Al termine delle regate la classifica zonale juniores ha visto al primo posto Martina Pierpaoli di Ancona, al secondo posto Filippo Manfredi del Club Nautico Senigallia ed al terzo posto Matteo Pincherle di Sanbenedetto.

Da segnalare anche il terzo posto nei cadetti di Mario D’Ignazio, sempre del Club Nautico, tra le cui fila mancava però Elena Paolasini, che molto probabilmente avrebbe potuto ben figurare.

Il titolo zonale cadetti è stato conquistato da Vittorio Ciccone di Sanbenedetto che si è sempre distinto bene durante tutta la stagione di regate.

venerdì 10 ottobre 2008

Velisti di Senigallia: Americo Alessandrini




Americo Alessandrini è nato e cresciuto a Senigallia dove risiede ancora oggi, è professore di Italiano alla scuola secondaria ; quarantadue anni; patente nautica da 20; segno zodiacale Leone. Lo “convoco” alla darsena e lo invito sulla mia barca dove mi racconta della sue prime uscite, dopo aver imparato a “nuotare”, a 10 anni, con suo padre, sul vecchio Dinghy 12 piedi di legno; poi più tardi un corso di windsurf e il Comet 9,10 di di Nicola Fuzzati con cui ha macinato migliaia di miglia nell’Adriatico

E’ un appassionato amante delle lunghe navigazioni in crociera al punto da “trasformare” anche le regate: a suo dire i migliori momenti della Pesaro - Rovigno o del Campionato Invernale di Ancona sono state le mangiate e le bevute in compagnia! (e come dargli torto! N.d.r.)
Dedica alla vela molto meno tempo di quanto vorrebbe: qualche decina di uscite l’anno e, se ci scappa, una crocierina in croazia. Tra i suoi velisti “mitici” c’è un po’ di tutto: Moitessier, Soldini, i Velisti per Caso anzi, per la verità, si definisce lui stesso un velista per caso.

Mi ha raccontato due episodi che definiscono bene la sua “cifra velica” : uno un po’ ansiogeno ed l’altro fantastico. Nel primo si trovava con Nicola fuzzati e Luigi Paolasini alla fonda presi all’anello metallico arrugginito di un corpo morto sotto cento chilometri all’ora di bora: l’anello cedette e la bara derivò velocemente verso gli scogli a riva. A tre metri dalle rocce il motore si avviò: sulle prime con il gas a manetta si stava perfettamente fermi poi riuscimmo a rimontare il vento e a ripararci. Il secondo: durante una traversata, stava dormendo nella cuccetta di prua quando fu svegliato da dei rumori di qualcosa che urtava ritmicamente lo scafo. Se ne esce in coperta pensando a quanto erano sciocchi gli altri che se stavano svegli di guardia a far penzolare le gambe fuoribordo percuotendo con i piedi la barca … Invece scoprì con grande meraviglia che si trattava dei delfini che si grattavano la schiena sulla prua del Comet.

I suoi più bei ricordi di navigazione sono legati alla prima crociera in croazia con gli amici poco più che ventenni, la prima volta che si faceva sul serio, senza adulti. Ormai ci conosciamo da un bel po’ e quindi non sorprendo affatto quando, sorridendo, mi dice che la sua maggiore soddisfazione in regata è stata l’arrivare in tempo per la pasta e fagioli della Stamura (anche il “rosso” non era male! N.d.r.) .

Negli ultimi vent’anni ha utilizzato un po’ tutti i cabinati di amici e conoscenti e tra questi ricorda con particolare affetto la Folgore di Fuzzati ed il Capriccio ed il Fedra dell’avv. Giombetti (ex Presidente della Lega Navale) , il mio glorioso All’Ultimo Minuto e l’Odysseus del fratello, splendida barca tutta di legno.
L’unica barca che è sempre rimasta al suo fianco è il Dinghy 12 piedi di famiglia tutto di legno.

Conclude la chiacchierata dicendosi fortunato di poter avvicinarsi alla natura attraverso il mare e la vela che considera molto più che uno sport: è in grande “gioco” che ti può cambiare la vita o educarti ad una visione “filosofica” della stessa; infine ringrazia me e tutti gli altri armatori che l’hanno portato a bordo.
PREGO NON C'E' DI CHE ! SE SAPESSE QUANTO HO APPRESO DAL LUI ......

giovedì 2 ottobre 2008

DOMANI A SENIGALLIA IL CAMPIONATO NAZIONALE ASSOLUTO FEMMINILE CLASSE 420 !!




Domani iniziano le nove regate del Campionato Nazionale Assoluto Femminile Classe 420 organizzato dal Club Nautico di Senigallia in collaborazione con la Federazione Italiana Vela. Le competizioni si articoleranno su tre giorni fino a domenica prossima quando sarà stilata la classifica finale.

L’importante evento sportivo è organizzato dal Club Nautico con la collaborazione della Federazione Italiana Vela ed il patrocinio del Comune di Senigallia, della Provincia di Ancona e della Gestiport.

Le regate vedranno la combattiva partecipazione di circa una trentina tra i migliori equipaggi femminili compresi i due del Gruppo Agonistico del Club Nautico composti, il primo da Serena Manfredi e da Beatrice Frezza e, il secondo, da Lidia Mazzanti e Martina Pierpaoli.
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I due equipaggi che portano i “colori” della nostra città per l’occasione sono stati preparati con uno stage tenuto dai fratelli De Felice molto esperti nella tattica e nella strategia di regata.

Non resta che fare il tifo: FORZA RAGAZZE !!
E CHE RAGAZZE !!
TO BE CONTINUED ..............................................

lunedì 15 settembre 2008

Velisti di Senigallia: due chiacchiere con i Campioni (SPONSOR WANTED)



foto in alto: a sinistra Gabriele Franciolini e a destra Francesco Falcetelli Campioni Nazionali Assoluti e Juniores classe 420;
foto in basso: Lidia Mazzanti 7° graduatoria italiana e 39° ai mondiali di Atene classe 420;

Ho voluto incontrare di persona l’equipaggio campione italiano assoluto e juniores classe 420 composto da Gabriele Franciolini, prodiere del Club Nautico Senigallia e Francesco Falcetelli, timoniere della Stamura di Ancona; era un’occasione che non potevo lasciarmi sfuggire tanto più che per l’occasione erano presenti anche Lidia Mazzanti, prodiere del CNS, che si è ben piazzata 39° ai recenti mondiali 420 ad Atene, e Federica Francucci timoniere del CNS che molto probabilmente l’affiancherà nel prossimo futuro. Dopo la prima timidezza iniziale mi sono fatto raccontare i loro allenamenti che nei 7 anni in cui hanno fatto parte della squadra agonistica costituiscono la “routine” : tre uscite in mare ogni settimana per tutto l’anno per una durata di circa tre ore più le regate e almeno un’ora alla settimana in palestra. Non c’è che dire si tratta di un grosso carico di lavoro per ragazzi/e di 16/17 anni anche considerando le pesanti trasferte in giro per l’Italia necessarie per partecipare alle competizioni. Il meccanismo di selezione dei migliori equipaggi per i campionati italiani, europei e mondiali prevede la partecipazione a quattro regate principali in aggiunta a quelle della zona Marche. Al termine di queste gare viene stilata una classifica in base a tutti i migliori piazzamenti e solo un ristretto numero di equipaggi viene ammesso alle competizioni maggiori: i primi sessanta su un paio di centinaia possono andare all’italiano; i primi cinque equipaggi maschili ed i primi due femminili all’europeo e i primi quattordici, sia maschili che femminili, al mondiale. Per dare un’idea della complessità delle trasferte va menzionato che quest’anno si sono tenute a Marsala, San Remo, Livorno ed Ancona: tutte della durata di almeno quattro giorni e con almeno dieci regate durante le quali ci si confronta in mare con altre 140 barche. Per non parlare di quello che succede durante le regate vere e proprie che sono sempre molto movimentate Ad esempio Gabriele mi ha riferito che alla prima partenza della prima regata dell’italiano sono stati speronati a poppa da un’altra barca che gli ha creato una falla sulla cassa stagna di galleggiamento; per fortuna la partenza è stata rinviata e così hanno potuto effettuare una riparazione di fortuna con nastro adesivo. Anche le ragazze non hanno vita più facile: Lidia mi raccontato di come mentre era in regata gli si fosse staccata la guarnizione di gomma (bandelle n.d.r.) della deriva e di come aveva dovuto tamponare al volo e con una spugna la robusta “fontanella” d’acqua che sgorgava dalla scassa nella barca. Per questi ragazzi c’è rimasto un solo anno o al massimo due nella categoria juniores e poi dovranno crescere in tutti i sensi! Nel loro futuro ci sono sempre tanti impegni e, forse, tra qualche anno il 470. Davvero davvero non c'è nessuno sponsor, neanche a basso budget, che sia interessato a dargli una mano?

TO BE CONTINUED ...................................

P.S. mi scuso con Federica Francucci di cui, per mia colpa, non sono riuscito a pubblicare una foto (e se lo meritava!): le devo un favore oltre all'impegno di aggiungere, anche nei prossimi giorni, la sua immagine.

venerdì 12 settembre 2008

Velisti di Senigallia : LUIGI PAOLASINI


Luigi Paolasini è nato e cresciuto a Senigallia dove ha risieduto fino al 1991 , da allora vive a Grenoble dove lavora come fisico per il sincrotrone europeo; è socio del Club Nautico; quarantacinque anni; patente nautica da 20; segno zodiacale Pesci; è il papà della piccola (ma "grande") velista senigalliese "doc" Elena Paolasini. Lo incontro alla darsena e lo invito sulla mia barca dove mi racconta della sua prima uscita a vela a Bellaria quando aveva 13 anni su un 470 poi una lunga pausa fini al 1985 quando è entrato nell’equipaggio del Comet 9,10 di Nicola Fuzzati con cui negli anni successivi scorazzò per tutto l’Adriatico. E’ un innamorato della vela, di tutta la vela, nel senso che lo appassionano sia la messa a punto delle regolazioni della barca che anche le regate ma, soprattutto, ama le lunghe navigazioni in mare aperto di cui ricorda tra le più divertenti quella con l’Arlecchino (un piccolo cabinato a vela di 7 metri) del “professore” a bordo del quale, insieme a Nicola Fuzzati, attraversarono l’Adriatico avendo per motore un fuoribordo Evinrude 12 cv e per ancora un grappino buono si e no per un moscone. Nonostante dedichi alla vela solo qualche settimana all’anno mi sembra di capire che le mette ben a frutto: come ultima bella navigazione mi snocciola una crociera tra Milazzo, Vulcano, Salina, Scilla, Capo Spartivento, Argostoli, Itaca e Lefkas con a bordo un bravissimo cuoco mai stato in barca e come ultimo risultato in regata il primo posto alla regata internazionale La Rotta del Sale 2007 da Ibiza a Barcellona: oltre 250 barche per 250 miglia con un Jeanneau Sunshine di 30 anni. Non c’è che dire: per uno che ha simpatia per Tabarly e per Gerbault e che navigato su un po’ tutti i cabinati sloop (con un solo albero n.d.r.) fino a 16 metri davvero non resta che la “battaglia” più “dura”: convincere sua moglie ad un trasferimento di una barca a vela dalla Turchia alla Francia! Per rimanere in tema di ironia mi racconta lo "storico" episodio in cui mise "in fuga" con alcune espressioni molto "colorite" un gruppo di anziane suorine a Dubrovnik. L'episodio avvenne mentre, non visto e non curante delle religiose, si trovava ad essere issato in testa d'albero ad oltre 12 metri d'altezza e sostenuto da una semplice imbragatura che lo legava alle cosce, all'inguine e al busto. Alcune anziane suore si avvicinaro alla barca e con fare molto gentile iniziarono a conversare con gli altri membri dell'equipaggio senza accorgersi dell'uomo in cima all'albero quando, ad un certo punto, si udirono gli "improperi" urlati di Gigi che non ne poteva più di sopportare l'assurda scomodità della sua posizione. Vi lascio immaginare lo sconcerto e la successiva precipitosa "fuga" delle suore nell'udire tali "colorate" espressioni provenire dall'alto dei cieli!!!
Chiude la “chiacchierata” regalandomi un “aforisma” sorprendente: la vela è filosofia: un insieme di saperi che non si finisce mai di apprendere. Quant’è vero!

giovedì 4 settembre 2008

Velisti di Senigallia : NICOLA FUZZATI


Nicola Fuzzati, Fuzz per gli amici, è nato e vissuto a Senigallia fino a poco più di 10 anni fa quando si è trasferito per lavoro a Pavia (ora ci torna spesso ma come turista! n.d.r.); 44 anni; segno zodiacale ARIETE ; è socio del Club Nautico Senigallia; alla fine degli anni ottanta è stato il mio “maestro” per oltre tre anni per quanto riguarda la conduzione di cabinati a vela.

SKIPPER: Nicola Fuzzati velisticamente chi è?
NICOLA: Uno che ama la vela “emozionante”: sia per l’immediatezza delle sensazioni tipo: planare in windsurf, il fischio del vento nelle orecchie, il risucchio del sifone della scassa di deriva quando vai a palla; sia per la bellezza di una baietta isolata solo per me. Comunque sia mi deve smuovere qualcosa nelle viscere!
SKIPPER. Quando hai iniziato ad andare in barca a vela e con chi?
NICOLA: A dodici anni ho fatto il primo corso di vela del Club Nautico di Senigallia e sono rimasto “segnato” per sempre: la prima uscita eravamo in due ragazzini più l’istruttore; io stavo alle cinghie, l’istruttore al timone e scotta randa e l’altro ragazzetto alla scotta del fiocco del FJ quando ad un certo punto le cinghie si sono rotte e sono finito in mare. Che sorpresona! Ovviamente avevo il giubbetto salvagente e comunque mi hanno ripescato con difficoltà! Una vera avventura!
SKIPPER: Hai qualche simpatia per uno o più velisti “mitici” ?
NICOLA: (alle mie sollecitazioni su Moitessier, Chichester ecc, ecc, scuote la testa e parte deciso) Corto Maltese ! (in effetti anche se è un personaggio immaginario di fascino ne ha da vendere n.d.r.)
SKIPPER: Che barche o similia hai posseduto e/o usato ?
NICOLA: Prevalentemente derive tipo:FJ, Laser Standard, Laser 4000 e 5000, Hobie Cat 16 e 18 piedi quando facevo l’istruttore di vela a Losanna e poi tra i cabinati principalmente il mio Comet 9,10 e la barca di mio padre il Nova 41 (13 metri); ho usato anche un numero imprecisato di surf vari.
SKIPPER: Quale navigazione ricordi con maggiore piacere ?
NICOLA: La traversata di ritorno da Corfù a Senigallia fu una vera pacchia sotto ogni punto di vista: pensa che al traverso del Gargano in una scenario splendido e lussureggiante, visto che il cesso era rotto, io gigi e chicco abbiamo dato spi sotto pilota automatico e, mentre andavamo placidamente a due nodi, abbiamo filato tre cime a poppa e ci siamo fatti un bagnetto “liberatorio” che altro che la Jacuzzi: nessuno in barca ed il mare solo per noi!
SKIPPER: Quali sono i principali risultati in regata che ricordi con maggiore soddisfazione ?
NICOLA: Primi classificati al campionato invernale d’ancona della Stamura ma il premio si ritirava al circolo ufficiali della marina militare e non mi lasciarono entrare perchè non avevo la cravatta!
SKIPPER: Qualche progetto per veleggiata future ?
NICOLA: Sono alcuni anni ormai che a fine luglio con la barca di mio padre e con tre generazioni a bordo di Fuzzati (nonni, figlio e nipoti) ci facciamo una crociera di dieci giorni in Croazia: per certi aspetti è un bellissimo “rito”!
SKIPPER. Quanto tempo dedichi alla vela ?
NICOLA. Troppo poco! Lassù nella padania si lavora sempre troppo! Devo trovare un trucco per navigare nelle risaie se voglio andare più spesso a vela!
SKIPPER: Ci racconti un’episodio di navigation curioso e/o divertente ?
NICOLA: Durante la crociera in grecia del 1989 una sera io, gigi e chicco eravamo all’ancora nella baia di Meganisi e per concludere degnamente la serata siamo andati a terra col tender armati solo di due chitarre e alcune bottiglie di quello buono da libare agli dei del mare nel silenzio del boschetto di pini e macchia mediterranea. Al ritorno il tender pieghevole mariposa sotto le mosse avventate di gigi che ormai aveva un’equilibrio assai malfermo scuffia rovinosamente e finiamo tutti in acqua! Niente paura: era giusto la rinfrescata che ci serviva! Rimontiamo a bordo e riguadagnamo la barca a vela pagaiando con le due chitarre! (a tutt’oggi non mi risulta che nessun’altro armatore di Senigallia così tanto giovane e con un cabinato così piccolo abbia più realizzato una navigazione così lunga ma, forse, mi sbaglio n.d.r.)
SKIPPER: Hai un consiglio o un pensiero per chi si avvicina alla vela ?
NICOLA: Stai attento che se ti avvicini troppo rimani folgorato e/o illuminato! (in senso buono s’intende).
SKIPPER. Per concludere vuoi lasciare un pensiero o un ringraziamento ?
NICOLA: (senza esitare) A dio per aver creato il mare!
SKIPPER: Grazie a te per tutto quello che mi hai insegnato!
TO BE CONTINUED …………………………..
P.S. RINGRAZIAMENTI al noto fotografo e blogger senigalliese Libero Api (www.dentroalreply.blogspot.com ) che ha sopportato stoicamente l’uso e l’abuso delle sue interviste pro domo mea.

martedì 2 settembre 2008

VELA CLASSE 420 : è di Senigallia il due volte campione nazionale assoluto e juniores !

nella foto i nuovi campioni nazionali assoluti e juniores classe 420: a destra Francesco Falcetelli (Stamura) e a sinistra Gabriele Franciolini (CNS)

Dal 25 al 29 Agosto si sono svolte nelle acque di Crotone le dodici regate del Campionato Nazionale Assoluto e Juniores della classe velica 420 che hanno visto la partecipazione dei migliori sessanta equipaggi italiani precedentemente selezionati tra i più competitivi. Delle dodici regate previste ne sono state disputate dieci a causa della mancanza di vento in due prove ma tutte le competizioni sono state molto combattute e ricche di colpi di scena: soprattutto i passaggi in boa sono stato molto animati. Alla fine l’equipaggio composto da Francesco Falcetelli, prodiere della Stamura e Gabriele Franciolini timoniere del Club Nautico di Senigallia si è imposto su tutti, aggiudicandosi il titolo nazionale assoluto e juniores, in maniera chiara e netta e rimanendo sempre nelle primissime posizioni in tutte le prove salvo l’ultima in cui il vento leggero e variabile, e che rischiava di rimettere in gioco il titolo, non li ha costretti a limitare i “danni” rimanendo comunque nel gruppo dei primi. Di rilievo anche il buon piazzamento in undicesima posizione dell’equipaggio composto dal timoniere Beatrice Frezza e dal prodiere Enrico Clementi, entrambi del club Nautico Senigallia, penalizzati da una sfortunata serie di avarie tra cui la rottura del carica alto dello spinnaker. Completa il quadro che illustra la buona salute della vela senigalliese il ventitreesimo posto del duo composto da Elena Gelibter, timoniere della Stamura e Lidia Mazzanti, prodiere del Club Nautico Senigallia la cui posizione finale in classifica al ventitreesimo posto non deve trarre in inganno poiché il loro obiettivo quest’anno era centrato sui mondiali di Atene in luglio dove si sono piazzate trentaduesime: probabilmente un po’ di stanchezza accumulata nei duri allenamenti e una leggera “rilassatezza” per la competizione italiana non gli hanno permesso di esprimersi al meglio.

TO BE CONTINUED ......................................

giovedì 28 agosto 2008

Velisti di Senigallia : ELENA PAOLASINI




nella foto: Elena Paolasini ed il vicepresidente del Club Nautico Senigallia Lucio Massaccesi


Due parole di precisazione su Elena Paolasini che ai suoi 11 anni ne ha già dedicati alla vela tre: data la sua giovane età non mi è stato possibile “coinvolgerla” in una vera intervista e ho preferito fare una bella chiacchierata con lei e sua madre Francesca Piccioni ma la differenza è solo di forma e non di sostanza perché, come già sapevo per averla vista agli allenamenti, sia a terra che in mare, non ha nulla da invidiare agli altri velisti della mia personale “galleria“ che sono comparsi sul blog. In altre parole si tratta di una velista “doc” che, come lei stessa mi ha spiegato, esce in mare tra le 150 e le 200 volte l’anno inverno incluso. Normalmente le uscite durano varie ore e questo può significare anche oltre 800 ore in mare all’anno. Beh devo confessare che mister mille miglia (sarei io) si è sentito un’attimo smarrito di fronte a statistiche di questo rilievo. Del resto Elena fa bene la sua parte nella Squadra Agonistica del Club Nautico di Senigallia: mi ha spiegato che a casa ha quasi una ventina di coppe, targhe e trofei vari! Una cosa che mi ha colpito è stata la sua totale mancanza di qualsiasi accenno ad entusiasmanti planate (tipico dei maschietti ho razionalizzato solo dopo) e la calma determinazione con cui mi ha parlato di come il suo istruttore, Enrico Clementi, l’abbia addestrata a saggiare la linea di partenza per valutare se sia più vantaggioso partire in boa o in barca giuria! Ho parlato di determinazione non a caso perché il senso dei discorsi che mi ha fatto mi ha lasciato la netta sensazione di un “regatante” dotato già di una certa maturità e che guarda al futuro valutando il fatto che in classe Optimist ci resterà solo, si fa per dire, altri 4 anni e quindi, tra non molto, potrebbe avere bisogno di un prodiere: chissà sarà il segno dei tempi; ai miei tempi le regate si facevano solo per divertirsi e basta! Il suo ultimo successo è stato il primo posto assoluto di classe Optimist alla Regata del Cesano del 03/08 scorso in cui si è lasciata in scia oltre 15 avversari maschietti inclusi! Si ricordava benissimo tutta le regata che si componeva di due prove con percorso a bastone da effettuare per ben tre volte. Nella prima prova mi ha detto che era andata malissimo perché, pur essendo partita bene, aveva sbagliato boa ed poi si era dovuta dedicare all’inseguimento dei “fuggitivi” recuperando 3 posizioni e finendo quarta: vento 8 nodi! Nella seconda prova con vento sui 6 nodi non ha sbagliato niente e si è piazzata prima.

Non c’è che dire : nelle sue mani e in quelle degli altri giovani velisti di Senigallia credo di poter riporre tutta la mia fiducia!

Buon Vento Elena!


TO BE CONTINUED ……………………


P.S. ringrazio per la sua infinita pazienza la mamma Francesca Piccioni e per la foto Massimo D'Ignazio.

martedì 12 agosto 2008

VELISTI DI SENIGALLIA AL CAMPIONATO EUROPEO classe EUROPA


foto in alto: a destra Davide Mengarelli e a sinistra Josè Luis Pentericci
foto in basso: la Nazionale Italiana al Campionato Europeo Juniores classe Europa
La città di Senigallia è stata presente con gli equipaggi della Lega Navale nella Nazionale Italiana che ha partecipato al Campionato Europeo Juniores della classe “Europa” tenutosi in Italia, a Gravedona, nelle acque del Lario.
La combattiva presenza di oltre 160 equipaggi provenienti da tutta europa ha dato una valenza tecnica di notevole spessore alle regate di queste derive.
Gli atleti della Lega Navale di Senigallia, Josè Luis Pentericci e Davide Mengarelli (già distintosi al Mondiale di classe del Luglio scorso in Portogallo), sono entrati a pieno titolo nelle fila della Nazionale Italiana portando alta la bandiera blu della spiaggia di velluto e del Comune di Senigallia tra i patrocinatori della trasferta dei nostri azzurri.
Le regate, che si sono svolte tra il 3 ed il 10 agosto, sono state caratterizzate da condizioni meteo e climatiche in continuo cambiamento e quindi la bravura degli equipaggi è stata ancor più messa a dura prova. Da sottolineare la prova dei due senigalliesi che hanno onorevolmente concluso il campionato nella parte medio alta della classifica finale a causa di due collisioni del tutto accidentali che gli hanno impedito di disputare l’ultima prova e di raggranellare altri preziosi punti.
Questo piccolo successo può essere visto come uno dei tanti frutti dell’impegno dei numerosi ragazzi che tutti i giorni frequentano la scuola di vela della Lega Navale di Senigallia e che hanno dimostrato di meritare l’interesse ed il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, delle Autorità Portuali della Capitaneria di Porto, della Provincia di Ancona e della Regione Marche.

TO BE CONTINUED ...............

venerdì 1 agosto 2008

Velisti di Senigallia: DANILO PERLINI



Danilo Perlini nato e cresciuto a Senigallia dove risiede e gestice un parrucchieria al piano superiore del centro commerciale di Saline, poco più di quarant’anni, segno zodiacale Bilancia è da circa dieci anni consigliere della locale Associazione Velica Senigallia.

SKIPPER: Quando hai iniziato ad andare in barca a vela e con chi?
DANILO: Ho iniziato nella prima metà degli anni 80 con il windsurf passando da quelli tranquilli a quelli da salto. Poi con un mio amico, Lamberto, abbiamo acquistato un catamarano, Mattia Esse, vecchiotto e molto mal messo per sole cinquecentomila lire con tanto di derive “piombate” : navigava per miracolo e del resto noi i primi giorni lo portavamo con fiocco a collo sopravvento alla randa! Però avevamo un entusiasmo a mille……. e tanta buona volontà!
SKIPPER: Che tipo di “vela “ preferisci: regata o crociera o cosa?
DANILO: Non amo la crociera ma non sono neanche un regatante maniaco: per chi come me utilizza prevalentemente derive e catamarani rimane comunque più “vicino” il mondo delle regate che ancora oggi frequento.
SKIPPER: Hai fatto qualche corso?
DANILO: Ho fatto il Corso per Giudice di Regata FIV e per circa 4 anni ho “amministrato” regate varie: le più divertenti ? Quelle dei ragazzini con gli Optimist: tutte le volte che gli fischiavi un’infrazione facevano, in un attimo e di pura inerzia, un 360 e ripartivano come niente fosse! Mica con la lentezza di un coppa america! Ne fischiavamo a decine e ‘sti diavoli di ragazzini giravano su stessi come trottole impazzite e poi ripartivano all’istante, quasi con l’indifferenza di un consumato regatante!
SKIPPER: Hai qualche simpatia per uno o più velisti “mitici” ?
DANILO: Nessuna in particolare.
SKIPPER: Che barche hai posseduto e/o usato ?
DANILO: Vari windsurf e derive e poi soprattutto catamarani: Mattia Esse e Tornado.
SKIPPER. Quale navigazione ricordi con maggiore piacere ?
DANILO: Una fantastica Costa Crociere (NNNNNNNNNNOOOOOOOOOOO! n.d.r.)
SKIPPER: Quali sono i principali risultati in regata che ricordi con maggiore soddisfazione?
DANILO: In genere partecipo sempre alle regate zonali del campionato nazionale Tornado con discreti piazzamenti a metà classifica: il miglior risultato mi sembra 6° posto nel 2007.
SKIPPER. Qualche progetto per veleggiate future ?
DANILO: Nessuno in particolare ma mi piacerebbe continuare a fare regate con il mio attuale prodiere sul Tornado.
SKIPPER: Quanto tempo dedichi alla vela ?
DANILO: Poco, in genere qualche domenica e talvolta qualche lunedì.
SKIPPER: Ci racconti un episodio di navigation curioso e/o divertente ?
DANILO: L’anno scorso durante una regata il mio prodiere richiama la mia attenzione su un nostro amico (giuliano) che per un errore di manovra era finito in mare ed il suo classe A invece di fermarsi continuava tranquillo la sua rotta solitaria verso riva! Visto che indossava la muta stagna ed il salvagente e che non correva nessun pericolo ci gettiamo all’inseguimento del catamarano “fantasma” solo che non riuscivamo a raggiungerlo! Alla fine issiamo anche il gennaker per aumentare il passo e finalmente ci avviciniamo al classe A che continua ad andare da solo. L’approccio finale è stato molto avventuroso: tipo salto al volo e agguanto la barca “ammutinata” ! Poi con entrambe i catamarani siamo tornati a prendere il “naufrago” !
SKIPPER: Hai un consiglio o un pensiero per chi si avvicina alla vela ?
DANILO: E’ Il massimo del divertente sul mare !!

Ormai l’intervista è finita e chiacchieriamo come due vecchi amici mentre arriva suo figlio che ha terminato la lezione del corso di vela e reclama l’attenzione del suo papà con il racconto dell’uscita appena conclusa e, per pochi momenti, ritorno anch’io ad essere un padre: non posso non vedere come si “illuminano” i bellissimi occhi azzurri (farina del sacco di mamma Sandra!) di Alessandro quando riferisce entusiasta che forse l’istruttore gli farà provare un’Europa! (invidia, invidia: mio figlio non vuole saperne!).

TO BE CONTINUED …………………………..

venerdì 25 luglio 2008

Velisti di Senigallia: ARNALDO SPALVIERI


Arnaldo Spalvieri, Arnold per gli amici, è nato e vissuto a Senigallia fino a circa 20 anni fa quando si è trasferito per lavoro a Milano (ora ci torna spesso ma come turista! n.d.r.); 47 anni; segno zodiacale ARIETE ; è professore al Politecnico di Milano (università).

SKIPPER: Arnaldo Spalvieri Velisticamente chi è?
ARNOLD: Sono nato in una città di mare e vado a vela perchè solo la pratica della vela consente veramente di vivere il mare.
SKIPPER: Quando hai iniziato ad andare in barca a vela e con chi?
ARNALDO: Le prime uscite intorno ai 12 anni sulla deriva del vicino di ombrellone. Poi, intorno ai 18 anni, uscivo con il windsurf, allora molto popolare, con quelli fra i miei amici, non pochi, che condividevano la stessa passione.
SKIPPER: Che tipo di “vela “ preferisci: regata o crociera o cosa?
ARNALDO: Crociera.
SKIPPER: Hai fatto qualche corso di vela o simili?
ARNALDO: Ho seguito un corso di teoria per la patente nautica.
SKIPPER. Hai qualche simpatia per uno o più velisti “mitici” ?
ARNALDO: Sono affascinato dai capitani dei velieri dei tempi antichi. Avendo sperimentato le difficoltà e le insidie della navigazione stimata, continuo a chiedermi come facessero nei tempi antichi a navigare in mari pericolosi e sconosciuti senza disporre non dico del GPS, non dico del motore, ma neanche delle carte nautiche! La cosa incredibile è che spesso portavano a casa la pelle, la barca, le carte fatte da loro stessi, e magari anche le merci. Quelli erano veramente uomini di mare.
SKIPPER: Che barche hai posseduto e/o usato ?
ARNALDO: Ho posseduto solo windsurf e derive. Ho utilizzato svariati cabinati da crociera, dai sette ai dodici metri.
SKIPPER: Quale navigazione ricordi con maggiore piacere ?
ARNALDO: Le ricordo tutte con piacere. Ovviamente è indelebile il ricordo della prima traversata dell'Adriatico su un cabinato.
SKIPPER. Quali sono i principali risultati in regata che ricordi con maggiore soddisfazione ?ARNALDO: Ho fatto poche regate, senza tanta convinzione e senza continuità.
SKIPPER: Qualche progetto per veleggiate future ?
ARNALDO: Nessuno in particolare. In passato mi è capitato anche di imbarcarmi all'ultimo minuto. Ora, con la famiglia, è diverso, ed è un po' che non vado per mare. Il progetto è quello di avvicinare mia figlia alla vela, quando sarà il momento. La moglie ha già qualche esperienza, così conto in futuro di veleggiare con loro.
SKIPPER. Quanto tempo dedichi alla vela ?
ARNALDO: Negli ultimi anni ben poco.
SKIPPER: Ci racconti un episodio di navigation curioso e/o divertente ?
ARNALDO: Beh, la crociera di battesimo fu un concentrato di episodi, senza soluzione di continuità fin dalla traversata. Mentre lo skipper ronfava nella sua cuccia, abbiamo rischiato la collisione notturna con un grosso mercantile. Dopodichè, raggiunto il primo ancoraggio, abbiamo dato ancora per riprenderci un po'dalla emozionante nottata. Peccato che la catena era gravemente intaccata da tensocorrosione (così diceva lo skipper), e l'ancora è rimasta sola soletta sul fondo, mentre noi, mezzi addormentati, andavamo allegramente a scogli. Ripreso il controllo della situazione e ripartiti, sempre la maledetta tensocorrosione ci ha privato della scaletta, anch'essa lasciata sul fondo. Finalmente, raggiunto un porto, siamo riusciti a rigovernare la barca e fare rifornimento di acqua... nel serbatoio del gasolio. Questo è stato solo l'inizio di una crociera veramente a vela (il motore continuava spegnersi, giacchè tirare fuori l'acqua fino all'ultima goccia da un serbatoio non è cosìfacile) nella quale l'obiettivo principale era sempre e solo lo stesso: trovare ghiaccio sufficiente per l'ingente quantità di vino bianco imbarcato!
SKIPPER: Hai un consiglio o un pensiero per chi si avvicina alla vela ?
ARNALDO: Dal basso della mia modesta esperienza non posso permettermi di dispensare consigli. Quello che posso dire è che non riesco ad immaginare una attivitàumana completa come la vela. Sensi, mani, braccia, corpo, intuito, razionalità, adrenalina, endorfina, rapidità, lentezza, coraggio, paura, semplicità, tecnologia, fatica, riposo, sono solo una piccola parte degli ingredienti della vela, perchè l'elenco potrebbe essere ancora molto, molto più lungo. Il neofita è avvertito. Non si accosti alla vela cercando una cosa in particolare. Troverà tutto e, che gli piaccia o no, con tutto dovrà confrontarsi.
SKIPPER: Per concludere vuoi lasciare un pensiero o un ringraziamento ?
ARNALDO: Ringrazio tutti i marinai che mi hanno imbarcato e che tanto mi hanno insegnato.

TO BE CONTINUED ……………………….
P.S. RINGRAZIAMENTI al noto blogger e fotografo senigalliese Libero Api ( http://www.dentroalreplay.blogspot.com/ ) che ha sopportato stoicamente la mia “furbata” !

venerdì 18 luglio 2008

Velisti di Senigallia: CLAUDIA DIAMANTINI


Con questo post ha inizio una serie di "ritratti" di velisti di senigallia che è aperta a TUTTI: in questo senso invito chiunque sia interessato a contattarmi quanto prima!
Claudia Diamantini, Chicca per i parenti e per gli amici, è nata e vive a Senigallia, segno zodiacale Toro ....... (una persona speciale ....... siamo amici da sempre!)
SKIPPER: Quando hai iniziato ad andare in barca a vela e con chi?
CLAUDIA: Ho iniziato da piccolina, quando mio ha padre si e’ convertito dai motoscafi alla vela e ha deciso di comprarsi una piccola deriva, tipo Flying Junior, ma non di marca. Poi e’ arrivato il 470.... Mio padre si e’ impigrito un po’ e noi andavamo con i miei amici e il mio futuro ragazzo. Che planate.... Anche qualche esperienza non troppo felice con il Windsurf: sempre mio padre si era comprato una tavola incredibile, un Sorbelli, che sotto non era piatta, quindi filava da matti ma starci sopra in equilibrio per me era un’impresa...ed invidiavo i piu’ banali e modaioli Mistral....comunque ero pur sempre una delle poche donne della spiaggia, se non l’unica, a cimentarsi..... non era ancora tempo di tavolette affondanti, che sarebbero arrivate di li a poco, quando anche Skipper ci è andato via di testa...fatevi raccontare qualche avventura!!!!
SKIPPER: Che tipo di “vela “ preferisci: regata o crociera o cosa?
CLAUDIA: Sono troppo pigra per le regate: la crociera e’ il mio modo di concepire la vela, oserei dire la vita.
SKIPPER: Hai fatto qualche corso di vela o simili?
CLAUDIA: Quando, come dicevo, mio padre si e’ comprato la deriva, mi ha iscritto ad un corso di base presso il Club Nautico locale. E’ stato il primo approccio con vele, andature e nodi. Mi ricordo ancora il librone verde che studiavamo! Avrei dovuto fare anche il corso avanzato l’anno successivo, se ricordo bene a Castiglioncello, ma poi mi sono beccata la polmonite... ..addio teoria, da quel momento quello che ho imparato e’ stato solo grazie alla pratica....fino alla patente nautica!
SKIPPER: Hai qualche simpatia per uno o più velisti “mitici” ?
CLAUDIA: Ho simpatia per tutti, ma nessun mito in particolare.
SKIPPER: Che barche hai posseduto e/o usato ?
CLAUDIA: Posseduto personalmente niente, sempre andata a scrocco, degli amici o di mio padre. Come ho detto, le prime sono state le derive. Poi ho scroccato giri sulle barche degli amici primo fra tutti il tuo glorioso EC31. Quindi un 8.50 di mio padre, un Team 27 dei cantieri di Pomezia, abbastanza spinto, con sartie volanti, con cui abbiamo fatto qualche regatina. E poi è arrivato il Comet 9.10, la mitica Folgore! La Folgore, “Folgorina” per gli amici, ha una storia speciale: era la barca del padre di un nostro amico, che nel periodo della gioventù è diventata quasi una casa per la nostra combriccola di velisti, e che ha ospitato le storie più incredibili (tutte innaffiate da abbondanti dosi di buon vino che il prodigo papà non faceva mai mancare a bordo) e le crociere di un manipolo di pirati di cui sentirete sicuramente parlare su questo blog!Quando il padre del nostro amico ha deciso di venderla, non potevamo permettere che se ne andasse da un’altra parte, e così ho convinto mio padre a comprarsela: adesso è mia! Non è un Comet qualsiasi, è IL COMET, anno 1974, n° 4 del cantiere.....ma ancora porta più che bene i suoi quasi 35 anni! Chissà se le sue sorelle più vecchie (la 1, 2 e 3) sono ancora in vita...se qualcuno sa qualcosa batta un colpo!Poi molte altre, ma nessun grande amore, solo avventure.....
SKIPPER: Quale navigazione ricordi con maggiore piacere ?
CLAUDIA: E’ difficile rispondere. Scorrendo con la mente le varie crociere, tutte hanno qualcosa di speciale. La prima volta abbiamo attraversato l’Adriatico da Senigallia a Lussino e mi sembrava di oltrepassare le colonne d’Ercole! La volta che ci siamo visti l’eclissi di sole in navigazione, il primo colpo di bora nel canale di Pago, quando sai di essere in un canale, ma tutt’intorno è completamente bianco e sembra di stare in mare aperto, (li ho imparato come si devono maneggiare quei maledetti rollafiocchi, e l’importanza di guardare la bussola prima di un colpo di vento.....) , l’incredibile botta di vento notturna in baietta con il fuggi fuggi generale, e noi all’ancora con il motore avanti tutta (senza sapere quanto carburante era rimasto, perche’ avevamo appena fatto la traversata) e la catena così tesa che ci si poteva camminare sopra....come era chiara e tranquilla la mattina dopo, e come era calma e azzurra la baietta…..poi la spinnakerata perfetta con mio padre e Pasquale fino al porticciolo meraviglioso di Premuda…...e come non ricordare i groppi dell’oceano (Carabi aspettatemi, mi sa che quest’anno ci rivediamo...): “guarda là, ce ne sono un paio....che dici, li becchiamo?...Mah, il primo forse no.....adesso lo scanso....mi sa che invece lo prendiamo...occhio che arriva!.......Ooooh, guarda.......i pesci volanti!.....”
SKIPPER: Quali sono i principali risultati in regata che ricordi con maggiore soddisfazione ?CLAUDIA: Come ho già detto non sono una grande regatante: la soddisfazione maggiore è stata quella di riuscire a sopravvivere ad un ponentaccio maligno....
SKIPPER: Qualche progetto per veleggiata future ?
CLAUDIA: Mi sa che ripetiamo le Grenadines...non è per essere fighetti....ma il mio lui fa il bagnino (ciao Ciccio...), e io per solidarietà ho cominciato a lavorare fino ad estate inoltrata, tanto se vado in ferie poi litighiamo per i bagordi fatti (da sola) o quelli non fatti......quindi il l’Europa è un po’ out per noi...e poi ai Caraibi c’è veramente un aria magica, rilassata e “easy” .
SKIPPER: Quanto tempo dedichi alla vela ?
CLAUDIA: Ahimè questo è un tasto dolente. Sempre di meno!
SKIPPER: Ci racconti un’episodio di navigation curioso e/o divertente ?
CLAUDIA: Non so se è divertente, ma sicuramente uno dei più formativi è stato al termine di una crociera all’Isola d’Elba, qualcosa come 15 (quindici...sigh!) anni fa. Eravamo con barche di un circolo di Como, la settimana era finita e la gente se ne era andata. I tre skipper avevano chiesto a me e al mio ragazzo di rimanere per fare il trasferimento delle barche da Porto Ferraio a Marina di Pisa. Dunque la situazione equipaggio era questa: il capitano della spedizione (il “pirata” Giorgio, che se ci legge saluto con affetto), uno skipper bonaccione e ben piazzato, ma che si era crinato una costola cadendo dentro il tambuccio aperto (....) e lo skipper piu’ giovane, io, il mio ragazzo e una ragazza alla sua prima esperienza velica. Quindi si e’ deciso di formare gli equipaggi come segue: la ragazza inesperta con il pirata, il mio ragazzo, piu’ forzuto di me ma decisamente smilzo, con lo skipper più pesante ma “crinato”, e noi “intermedi” insieme. Partiamo, con il gommone filato a poppa (prima ca...ta) e per un pò tutto bene. A un certo punto si è alzata una libecciata....ma una libecciata....di quelle che possono capire solo a Livorno e dintorni, sempre più forte. Andavamo via benissimo all’inizio, ma dopo un pò il gommone, con il motore montato su, ha cominciato ad impennarsi e cappottare...noi lo tiravamo su e lui tornava giù, quindi abbiamo dovuto issarlo con grande fatica, e ci siamo distaccati dagli altri. Man mano che montava il vento eravamo sempre più tesi, per me era la prima volta che avevo la responsabilità di una barca, e non avevo uno più bravo di me a cui appoggiarmi. Quindi accendiamo la radio. Non il VHS.... proprio la radio, perché con il vento forte un po’ di musica ci vuole........mi sembrava di essere in Apocalypse Now con la cavalcata delle valchirie!!! Ma intanto gli altri preoccupati in lontananza cercavano di contattarci, e noi niente....vai con Apocalypse Now!!! Non teniamo più la barca, decidiamo di terzarolare: vado io all’albero....Porc...Puttt..... non mi ricordo più cosa si è rotto, ma niente terzaroli, via la randa! Il mio compagno un pò preoccupato per me mi accoglie in pozzetto con sollievo e mi lascia il timone...neanche il tempo di rendermi conto, mi giro....e vedo l’onda più grande della mia vita....una montagna verde trasparente...così verde...così trasparente...così montagna....così parallela alla barca...AIUTOOOOO! Tento la manovra per prenderla di prua, ma è troppo tardi, la montagna ci investe, ed era così alta che praticamente ci passa sopra....Ca**o Pa’.....sono felice....è stato il primo commento dopo un secondo di nulla...non so perché ma la felicità più pura che abbia mai provato...per fortuna che non avevamo la randa, così la montagna è scorsa via senza quasi trovare opposizione, non so cosa succedeva con la randa su....un buon motivo per essere felice, no? Eravamo quasi davanti al porto di Livorno, e forse lì c’è una secca che generava delle onde anomale. Infatti, ecco che ne arriva un’altra....attenta un’altra!!!! Si, ma questa volta non mi frega... manovra perfetta, complimenti....è bello ricevere i complimenti dal proprio skipper...ma ormai sono uno skipper anch’io!!! La cosa cominciava ad essere faticosa, solo fiocco, con il vento che non accennava a calare e Marina di Pisa ancora lontana...Pa’, entriamo a Livorno, se loro non entrano faremo in qualche modo, che dici? Direi che è una buona idea, andiamo. Mi sentivo un po’ una merdaccia, ma poi quando ho visto che anche gli altri manovravano per entrare mi sono consolata: se entrava il pirata....è finita, è tornata la calma, la barca è ormeggiata in banchina, adesso mi sento un leone....e sfiniti siamo andati a festeggiare!
SKIPPER: Hai un consiglio o un pensiero per chi si avvicina alla vela ?
CLAUDIA: Non so, non vorrei scadere nella morale o nel dolciastro, ricordando tutte queste storie mi sono commossa un po’.....mi viene in mente una frase un po’ sibillina che ho letto in un libricino di aforismi: “non si ama per quello si riceve, si ama per quello che si dà”. Ecco, il mare, la vela, ti chiede tanto, ma tutte le energie che ci metti lo rendono un amante fantastico! Sempre divertente e anche insidioso, da non dare mai per scontato...
SKIPPER: Per concludere vuoi lasciare un pensiero o un ringraziamento ?
CLAUDIA: Grazie a mio padre che mi ha iniziato alla vela, e grazie al mio amicone Skipper, che ha voluto questa intervista immeritata, e con cui ho condiviso così tanti giorni di “carognate” a vela......

TO BE CONTINUED ……………………….


P.S. INFINITI RINGRAZIAMENTI al noto blogger e fotografo senigalliese Libero Api (di http://www.dentroalreplay.blogspot.com/ ) che ha sopportato stoicamente la mia “furbata” !