Chi si ricordava della Mini Barcelona nella versione minorchina come di una regata dal percorso tutto sommato regolare e dai pochi imprevisti tecnici ha dovuto ricredersi in fretta. La nuova tratta, che proponeva sulle 235 miglia del percorso più di un terzo lungo costa, ha messo alla frusta tutti. Mumbru al briefing l'aveva anticipato: con flussi prevalenti da Ovest gli effetti locali delle vallate avrebbero proposto un turbinio di variazioni in intensità e direzione, e così si è puntualmente verificato. E' Stato difficile stare in assetto per più di qualche decina di minuti consecutivi: il lasco si succedeva alla bolina e da un vento di meno di 5 nodi era un attimo trovarsi a rimettere in "tiro" tutta l'attrezzatura per fare fronte ad un rinforzo fino a 15-18.
A questo gioco sono rifulsi i più allenati, quelli con la migliore conoscenza del proprio mezzo e con la maggiore forza di volontà. Ai fraseggi quasi lacustri delle prime120 miglia ha fatto seguito un avvicinamento alla Piattaforma estrattiva Casablanca, di fronte a Tarragona,di ben altro tenore. Sempre Jaume Mumbru ci aveva messo in guardia sul fatto che la Piattaforma si trova sulla linea della valle dell'Ebro, luogo di accellerazioni violente dei venti occidentali, quasi una Voltri a scala maggiorata. Puntualmente ciò si è verificato e gli anemometri di bordo hanno segnato per ore valori di 28-32 nodi, fortunatamente vissuti ad andature non impossibili, anche se qualcuno a questo punto ha gettato la spugna.
Chi scrive non può non ricordare che nel 2006 i partenti erano la bellezza di 31 con ben quattro italiani al via. Ora non si supera la quota di 17 con un solo connazionale. Non sono bei segnali e speriamo vivamente che nel 2012 il trend si inverta. La Mini Barcelona è regata bellissima e con una collocazione invidiabile nel calendario, dato che non collide con le regate italiane e può essere organizzata con calma per tutta l'estate. Forza ragazzi, spero che tra due anni qualcun'altro verrà a farmi compagnia! Sebastian Rogues, dopo l'Escala, non si è lasciato sfuggire la vittoria neppure questa volta, concludendo trionfalmente la sua "Campagna del Sud" autunnale.
Ricordiamo che il suo Lombard si è già classificato terzo alla Transat 2009 e siamo quasi sicuri che il venticinquenne di Lorient non farà rimpiangere Schipman l'anno prossimo. Il suo fisico in due anni è stato trasformato da evidenti dosi di ferro sollevato in allenamento… a detta di Caracci la sua tecnica di manovra è sopraffina ed oliata a perfezione, poi in quanto alla determinazione.... Quindi Boidevezi è venuto a correre fin quaggiù anche per una sola gara ed anche dopo le Azzorre! Il biondo campione di tavola da Snowboard ci pare maturi un tasso di classe ed esperienza inferiore a quello di Sebastian ma ha imboccato la strada maestra del duro lavoro e da qui al settembre 2011 mancano ancora così tanti mesi... per ora è secondo ma il suo De Bertrand non ha niente da invidiare a nessuno. Il terzo posto se lo è aggiudicato il fantastico Willy Garcia. Il barcellonese (si dice così?) correva già ai tempi di Podestà ed era tra i migliori.
Ora tiene la barca così, tanto per divertirsi un pò, corre solo le regate dietro l'uscio... e si mette ancora alle spalle ragazzetti in piena campagna Transat, con tutto il trallalà che ne consegue. Bell'esempio! E lo Scow? Purtroppo si è dovuto ancora ritirare per qualche insicurezza sulla tenuta dell'attrezzatra nel rinforzo finale. Fino a quel momento dobbiamo segnalare comunque che Raison staccava con sicurezza la seconda piazza e pareva l'unico a tenere con una certa disinvoltura il passo di Rogues. Ho avuto modo di scambiare due chiacchere con David prima della partenza. Secondo lui, e Sebastian, suo compagno di allenamento che a due passi da noi annuiva convinto, lo Scow sarebbe di uguali prestazioni alle altre barche solo alle portanti, sopravanzandole in bolina e, soprattutto,al reaching.
Certo che se vorrà dimostrarcelo sulla via di Bahia David non dovrà sbagliare una sola mossa la prossima primavera, se è vero che, per ora, può contare solo sulla Qualifica e sulla solitaria di 200 miglia del MAP. Ci è piaciuto ammirare la sua gentilezza e la sua cultura nautica quando, scorgendo in banchina Adrenalina, è corso ad ammirarla riconoscendo in lei un "Felci" con albero in alluminio. Davvero raro... Anche la barca costruita in lino e carbonio dovrà "mangiare ancora un pò di polenta". Thibault si è trovato a malpartito nelle arie cangianti del percorso ma è un fatto che, ancora dopo più di 100 miglia di gara, lo potevo scorgere dal pozzetto del mio Proto del '95 solo un pò più in costa di me... la via per la vittoria è ancora lunga per lui ma ogni lunga marcia inizia con un piccolo passo in avanti.
Tra i Serie Hugo Ramon ha fatto il bis del 2009 relegando i concorrenti a distanze imbarazzanti e duellando coi migliori Proto sul suo Zero . Dopo ben tre Transat ed una Azzorre la simbiosi col mezzo rasenta ormai la perfezione e siamo convinti che, solo il fatto che Hugo non abbia avuto a disposizione in questi anni un certo modello di Mini di cui non facciamo il nome, gli abbia impedito di iscrivere il suo nome tra quello dei grandissimi della categoria, come De Laureyssens, Lobato e Macaire. Ora punta ai 40 anche se spera che di poter ancora correre ancora qualche gara sui 650, lui che si sente "Minista ormai per sempre". Quanto all'unico partecipante italiano in gara,Stefano Paltrinieri per i quattro quinti della regata è stato perfettamente in linea coi propositi che animavano la vigilia della sua partenza: divertirsi e stare a stretto contatto con la "pancia" del gruppo, portando il Te Salt di metà anni novanta davanti a quanti più Serie possibile.
Poi il diavolo ci ha messo lo zampino… ma di questo si scriverà più dettagliatamente in altra sede. I giorni della vigilia sono stati allietati dalla fantastica ed assolutamente inattesa presenza sulle banchine prossime a quelle dei Mini di numerosi 60 piedi Imoca. A fine Dicembre partirà dalla capitale catalana la Barcelona World Race, sorta di Vendèe en double. Numerosi skipper, francesi e non, si sono fatti avanti, cercando co-skipper del luogo per avere accesso a sponsorizazioni locali.
Sempre Jaume Mumbru mi diceva che in Spagna manca una cultura Figarò da cui attingere e che l'unico bacino di cutura alturiera si è rivelato giocoforza quello dei 650. Risultato: tutta la scuola Mini Iberica degli anni 2003-2009 si è trovata coinvolta ed avremo il piacere di fare il tifo per 60 portati da Pella, Mumbru, Bruno Garcia, Ana Corbella e Gerard Marin. Che invidia! E pensare che in Italia c'è un Vor70 che sta facendo le ragnatele a La Spezia...(da http://www.classemini.it/ di S.Paltrinieri)