lunedì 14 luglio 2025

Celebrati allo Yacht Club Italiano di Genova i 90 anni di Aria, il purosangue da regata di Serena Galvani Seràgnoli


Venerdì 11 luglio 2025, presso lo Yacht Club Italiano di Genova, sono stati celebrati i 90 anni di Aria, plurivittoriosa imbarcazione da regata della Classe 8 Metri Stazza Internazionale. Lunga 14 metri, è stata varata nel 1935 dal Cantiere Costaguta di Genova Voltri. A questa festa della vela classica hanno partecipato numerosi sportivi e personalità. Aria appartiene all’armatrice bolognese Serena Galvani Seràgnoli, discendente del fisico Luigi Galvani. Ritrovata nel 1998 sull’isola di Favignana, dopo un accurato restauro ha partecipato e vinto in occasione delle più importanti regate internazionali. Oggi la barca è tornata nella sua città d’origine presso lo Yacht Club Italiano, dopo avere trascorso lunghi periodi tra la Francia, il Mar Tirreno e l’Adriatico. Per la ‘vulcanica e rock’ Serena Galvani, come ama definirsi, 90 rose rosse, 90 candeline sulla torta coi colori del mare e la musica dei Queen scelta per accompagnare il prestigioso anniversario.

I 90 ANNI DI “ARIA” ALLO YACHT CLUB ITALIANO

È stata una celebrazione che rimarrà negli annali dello Yacht Club Italiano e nella storia dello yachting classico. Venerdì 11 luglio 2025 il più antico Yacht Club d’Italia, fondato nel 1879, ha infatti ospitato il gala party organizzato per festeggiare i 90 anni di Aria, storica imbarcazione a vela appartenente alla Classe degli 8 Metri Stazza Internazionale. Lunga 14 metri, è stata progettata nel 1934 e varata nel 1935 presso il Cantiere Costaguta di Genova Voltri, su progetto di Attilio Costaguta. Dal 1998 appartiene all’armatrice bolognese Serena Galvani Seràgnoli, che dopo averla ritrovata abbandonata in Sicilia l’ha restaurata e fatta tornare ai fasti di un tempo, facendola partecipare e vincere in occasione delle più importanti regate internazionali. Una novantina i selezionatissimi ospiti che hanno potuto vivere una serata unica, all’insegna della storia e della passione per le tradizioni navali. L’imbarcazione, che in 90 anni di storia ha fatto base all’Argentario, Napoli, in Francia, a Trieste, Gaeta, Fiumicino e sul Lago di Garda, dal 2023 issa orgogliosamente il vessillo dello Yacht Club Italiano di Genova, eletto suo nuovo porto di armamento.

PERSONAGGI E PERSONALITÀ

Numerosi gli esponenti del mondo velico e delle istituzioni presenti al 90esimo di Aria, tra cui la Marina Militare con il Contrammiraglio Massimo Fabbri in rappresentanza del Comandante Interregionale Marittimo Nord Ammiraglio di Divisione Flavio Biaggi, il Capitano di Vascello (CP) Enrico Macrì della Direzione Marittima Capitaneria di Porto Genova e il Capitano di Vascello Luigi Cau, presidente sezione velica di Taranto della Marina Militare. Il Capitano di Corvetta Alessandro Carpitella e il 1° Luogotenente Nostromo Michele Renna rappresentavano Marivela, lo Sport Velico della Marina Militare che quest’anno compie 90 anni come Aria. Presente anche Roberto Costaguta, nipote del fondatore del cantiere che costruì Aria. Intervenuti l’Assessore allo Sport della Liguria Simona Ferro in rappresentanza del Presidente della Regione, la Consigliera Comunale Serena Finocchio in rappresentanza del Sindaco di Genova, Farida Simonetti Presidente FAI Liguria e il Cav. Giovanni Novi, ex presidente Yacht Club Italiano nonchè donatore alla Marina Militare del suo yacht in legno Chaplin del 1974. Paolo Sivelli, presidente FIBaS (Federazione Italiana Barche Storiche) e Officine dell’Acqua, riuniva idealmente il mondo nazionale della marineria tradizionale, mentre Gigi Rolandi, presidente AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca), quello dello yachting classico. A ricordo del periodo napoletano di Aria c’erano Emmanuele Dalla Vecchia, figlio del mitico Pippo presidente per quasi un trentennio del Reale Yacht Club Canottieri Savoia e Cristina Daniele, figlia del grande Pino, cara amica di Serena Galvani. 

LA STORIA DI “ARIA”

L’8 Metri Stazza Internazionale Aria è sceso ufficialmente in acqua il 2 gennaio 1935 presso il Cantiere Costaguta di Genova Voltri, fondato a fine Ottocento dai fratelli Ugo (1869-1903) e Attilio Costaguta (1877-1942). Nonostante il cantiere non esista più dall’inizio degli anni Ottanta, è unanimemente riconosciuto come uno dei più storici in Italia e viene ricordato per avere realizzato numerose e importanti imbarcazioni. Tra queste Emilia (1930), Miranda III (1938), Lycea (1928), Corsaro II (1961) della Marina Militare e soprattutto Italia, l’8 Metri S.I. del 1936 vincitrice nello stesso anno a Kiel in Germania del primo oro olimpico italiano con al timone Leone Reggio. Aria è costruita in fasciame di mogano, su ordinate di acacia, con la coperta in sitka-spruce, ha una lunghezza di 14,30 metri e un armo velico a sloop bermudiano, in grado di esporre al vento circa 75 metri quadrati di velatura. Come quando è nata, è priva di motorizzazione. Il primo armatore della barca è stato il genovese Benedetto Bruzzo e tra gli ex proprietari figura il marchese Francesco Spinola. Nel 1998 Aria viene ritrovata dalla Galvani abbandonata, vetroresinata e trasformata in barca da crociera sull’isola di Favignana. Il numero velico è 8-I.17. Serena associa al primo numero il giorno di dicembre della nascita del padre e al secondo quello in cui nel luglio 1992 si è tolto la vita. Lo interpreta come un ‘segnale’, acquista lo scafo e lo trasferisce in Toscana al Cantiere Navale dell’Argentario di Porto Santo Stefano per sottoporlo ad un restauro filologico che le consentirà di vincere numerose regate, tra cui il Campionato Europeo 1999 e l’America’s Cup Jubilèe di Cowes (isola di Wight), facendo entrare la barca negli annali della Coppa America. Interminabile la serie di podi conquistati a Gaeta, Napoli, Imperia, Trieste e in Francia a Cannes, La Baule e Noirmoutier-en-l'Île (Vandea francese), dove ha regatato davanti alla spiaggia presso la quale Renoir dipingeva le proprie tele. Aria è stata e continua ad essere un vero e proprio monumento galleggiante, che nel corso degli anni ha ricevuto premi e riconoscimenti anche dallo Yacht Club de France, dal CONI e da Assonautica.

UNA SERATA INDIMENTICABILE

Improvvisamente lo Yacht Club Italiano piomba nel buio. Silenzio tra gli ospiti. Assente anche Aria. Parte a tutto volume ‘We will rock you’ dei Queen, mentre un faro illumina l’ingresso del porticciolo Duca degli Abruzzi e la barca avanza trainata in banchina con a bordo Serena Galvani e Roberto Costaguta. Una volta a terra l’armatrice viene accolta dal presidente dello Yacht Club Italiano Carlo Cameli, che le porge 90 rose rosse. Le consegnerà anche il Guidone YCI Heritage riservato alle barche di importanza storica, ringraziandola pubblicamente sia per la sua opera di custode del patrimonio marittimo che per l’attività di riordino della biblioteca sociale. È solo una delle sorprese scenografiche realizzate nel corso della serata. Gli ospiti sono stati fotografati all’interno di una cornice dipinta coi colori della chiglia di Aria, in omaggio alle signore una pianta di tillandsia, detta anche “pianta dell’aria” perché si nutre solo dell’umidità ambientale. Un cortometraggio ha ripercorso in forma grafica animata la storia novantennale della barca e preceduto le videointerviste ai grandi velisti che l’hanno timonata, da Pietro d’Alì (presente alla serata), olimpionico Star e randista di Luna Rossa alla Louis Vuitton Cup del 2000 a Mauro Pelaschier, indimenticato timoniere di Azzurra 1983, da Cino Ricci, skipper di Azzurra, a Roberto Ferrarese, timoniere di tre campagne di Coppa America. Senza dimenticare il compianto velista triestino di origini piranesi Dani De Grassi. Gli attori Monica Guazzini del Sistina di Roma, cinema, teatro e fiction con grandi interpreti, e Paolo Massaria, recentemente sul set di Albatross con Giancarlo Giannini, hanno letto brani tratti dal libro “Tu ed io” di Serena Galvani. Al giornalista e amico della Galvani Giulio Guazzini il compito di presentare l’intera serata.

LA MOSTRA E IL GRAN FINALE

Una mostra dal titolo “I Pittori d’ARIA” esponeva, tra gli altri, i dipinti di Aria realizzati da Allan O’Mill, Benoit Leman, Carolina Italiani, Luca Ferron e Emanuela Tenti, oltre al Certificato di Stazza originale di Aria reperito presso gli archivi del Reale Yacht Club Canottieri Savoia di Napoli. Eppoi i ricordi di chi ha accudito e amato questa imbarcazione, come il maestro d’ascia genovese Mauro Balanzoni, il foulard celebrativo, le portate dedicate a Napoli e a Genova, le due città dove Aria ha sostato di più. Per concludere con un’enorme torta coi colori del mare e 90 candeline spente da tutti gli ospiti mentre suonava ‘Happy Birthday’ dei Queen. Brindisi, DJ set di Robertino fino a tarda notte e gran finale con ‘The Show Must Go On’. Perché i titoli di queste canzoni hanno sempre interpretato alla perfezione i passaggi della vita sia di Aria che della sua inarrestabile e determinata imprenditrice, la cui vita potrebbe essere riassunta con il pensiero di Hegel: “Niente di grande è stato fatto al mondo senza il contributo della passione”.

L’ARMATRICE SERENA GALVANI SERÀGNOLI

Vulcanica e rock”. Così ama definirsi Serena Galvani Seràgnoli. Bolognese, classe 1958, contessa e discendente del fisico Luigi Galvani scopritore dell’elettricità biologica, dopo la maturità classica ha conseguito la Laurea in Lettere Moderne col punteggio di 110 e Lode presso l’Università degli Studi di Bologna. Ricercatrice storica, ha collaborato per un decennio con la Società di Geofisica Applicata del capoluogo emiliano-romagnolo e nel 1987 ha acquisito un titolo di perfezionamento in Storia della Medicina presso l’Università degli Studi di Siena. Co-fondatrice dell’Associazione Italiana Classe 8 Metri S.I. e di CL.A.N., l’Associazione ‘Classe A Nazionale’, si è occupata di Vela Solidale e nel 2005 ha fondato la NIV, Nazionale Italiana Velisti. Ha collaborato con i Fratelli della Costa della ‘Tavola di Trieste’ all’organizzazione di vari eventi che hanno avuto come tema il Mare e la Vela. Nel 2011 ha trasferito con Aria da Trieste a Lignano Sabbiadoro la Bandiera italiana in occasione della ‘Staffetta Nautica dell’Unità d’Italia’ del Versante Adriatico. Ha contribuito con il capitolo “Gli 8m S.I. a Gaeta” alla stesura del volume “Gaeta e le Vele”, a cura del mai dimenticato presidente della locale LNI Giacomo Bonelli, oltre a scrivere ed editare i libri “8-I.17” e “Tu ed io” (Ed. A.R.I.E.), entrambi dedicati alla propria imbarcazione. Da sempre fotografa ha dato alle stampe “ARIA UOMINI FALCHI”, un libro di Arte fotografica sulla Falconeria, altra sua grande passione.

CON A.R.I.E. LA LEGGE SULLE IMBARCAZIONI STORICHE

Nel 1998 Serena Galvani ha fondato A.R.I.E. (Associazione per il Recupero delle Imbarcazioni d’Epoca), con lo scopo di salvaguardare il patrimonio nautico e marinaresco italiano. Con essa ha recuperato la baleniera di 9 metri “Leone di Caprera”, costruita in Uruguay nel 1880. Dopo il restauro museale la barca è stata presentata nel 2011 alla Galleria Vittorio Emanuele di Milano in occasione del 150° dell’Unità d’Italia ed è ora esposta permanentemente al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. L’anno successivo, grazie all’interessamento dell’allora Ministro Claudio Scajola, ha sensibilizzato il Parlamento italiano sulla necessità di legiferare per equiparare le imbarcazioni di valore storico a beni culturali. Nel giugno 2003 la sua proposta di legge, inserita come art. 8 della PdL 1574 dell’On. Luigi Muratori sul diporto nautico, è stata votata favorevolmente dalla Camera dei Deputati. La stessa oggi è inserita nelle ‘Leggi quadro’ del Ministero dei Beni Culturali.

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