Venerdì 11 luglio 2025, presso lo Yacht Club Italiano di Genova, sono stati celebrati i 90 anni di Aria, plurivittoriosa imbarcazione da regata della Classe 8 Metri Stazza Internazionale. Lunga 14 metri, è stata varata nel 1935 dal Cantiere Costaguta di Genova Voltri. A questa festa della vela classica hanno partecipato numerosi sportivi e personalità. Aria appartiene all’armatrice bolognese Serena Galvani Seràgnoli, discendente del fisico Luigi Galvani. Ritrovata nel 1998 sull’isola di Favignana, dopo un accurato restauro ha partecipato e vinto in occasione delle più importanti regate internazionali. Oggi la barca è tornata nella sua città d’origine presso lo Yacht Club Italiano, dopo avere trascorso lunghi periodi tra la Francia, il Mar Tirreno e l’Adriatico. Per la ‘vulcanica e rock’ Serena Galvani, come ama definirsi, 90 rose rosse, 90 candeline sulla torta coi colori del mare e la musica dei Queen scelta per accompagnare il prestigioso anniversario.
I 90 ANNI DI “ARIA” ALLO
YACHT CLUB ITALIANO
È stata una celebrazione che
rimarrà negli annali dello Yacht Club Italiano e nella storia dello
yachting classico. Venerdì 11 luglio 2025 il più antico Yacht Club
d’Italia, fondato nel 1879, ha infatti ospitato il gala party
organizzato per festeggiare i 90 anni di Aria, storica imbarcazione a
vela appartenente alla Classe degli 8 Metri Stazza Internazionale. Lunga
14 metri, è stata progettata nel 1934 e varata nel 1935 presso il Cantiere
Costaguta di Genova Voltri, su progetto di Attilio Costaguta. Dal 1998
appartiene all’armatrice bolognese Serena Galvani Seràgnoli, che dopo
averla ritrovata abbandonata in Sicilia l’ha restaurata e fatta tornare ai
fasti di un tempo, facendola partecipare e vincere in occasione delle più
importanti regate internazionali. Una novantina i selezionatissimi
ospiti che hanno potuto vivere una serata unica, all’insegna della storia e
della passione per le tradizioni navali. L’imbarcazione, che in 90 anni di
storia ha fatto base all’Argentario, Napoli, in Francia, a Trieste, Gaeta,
Fiumicino e sul Lago di Garda, dal 2023 issa orgogliosamente il vessillo dello Yacht
Club Italiano di Genova, eletto suo nuovo porto di armamento.
PERSONAGGI E PERSONALITÀ
Numerosi gli esponenti del
mondo velico e delle istituzioni presenti al 90esimo di Aria, tra cui la Marina
Militare con il Contrammiraglio Massimo Fabbri in rappresentanza del
Comandante Interregionale Marittimo Nord Ammiraglio di Divisione Flavio Biaggi,
il Capitano di Vascello (CP) Enrico Macrì della Direzione Marittima Capitaneria
di Porto Genova e il Capitano di Vascello Luigi Cau, presidente sezione
velica di Taranto della Marina Militare. Il Capitano di Corvetta Alessandro
Carpitella e il 1° Luogotenente Nostromo Michele Renna
rappresentavano Marivela, lo Sport Velico della Marina Militare che quest’anno
compie 90 anni come Aria. Presente anche Roberto Costaguta, nipote del fondatore del cantiere che
costruì Aria. Intervenuti l’Assessore allo Sport della Liguria Simona
Ferro in rappresentanza del Presidente della Regione, la Consigliera
Comunale Serena Finocchio in rappresentanza del Sindaco di Genova, Farida
Simonetti Presidente FAI Liguria e il Cav. Giovanni Novi, ex
presidente Yacht Club Italiano nonchè donatore alla Marina Militare del suo
yacht in legno Chaplin del 1974. Paolo Sivelli, presidente FIBaS
(Federazione Italiana Barche Storiche) e Officine dell’Acqua, riuniva
idealmente il mondo nazionale della marineria tradizionale, mentre Gigi
Rolandi, presidente AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca), quello dello
yachting classico. A ricordo del periodo napoletano di Aria c’erano Emmanuele
Dalla Vecchia, figlio del mitico Pippo presidente per quasi un trentennio
del Reale Yacht Club Canottieri Savoia e Cristina Daniele, figlia del
grande Pino, cara amica di Serena Galvani.
LA STORIA DI “ARIA”
L’8 Metri Stazza Internazionale Aria è sceso ufficialmente
in acqua il 2 gennaio 1935 presso il Cantiere Costaguta di Genova Voltri,
fondato a fine Ottocento dai fratelli Ugo (1869-1903) e Attilio Costaguta
(1877-1942).
Nonostante il cantiere non esista più dall’inizio degli anni Ottanta, è
unanimemente riconosciuto come uno dei più storici in Italia e viene ricordato
per avere realizzato numerose e importanti imbarcazioni. Tra queste Emilia (1930), Miranda
III (1938), Lycea (1928), Corsaro II (1961) della Marina
Militare e soprattutto Italia, l’8 Metri S.I. del 1936 vincitrice nello
stesso anno a Kiel in Germania del primo oro olimpico italiano con al timone
Leone Reggio. Aria è costruita in fasciame di mogano, su ordinate di acacia,
con
la coperta in sitka-spruce, ha una lunghezza
di 14,30 metri e un armo velico a sloop bermudiano, in grado di
esporre al vento circa 75 metri quadrati di velatura. Come
quando è nata, è priva di motorizzazione. Il primo armatore della barca è stato
il genovese Benedetto Bruzzo e tra gli ex
proprietari figura il marchese Francesco Spinola. Nel 1998 Aria viene ritrovata
dalla Galvani abbandonata, vetroresinata e trasformata in barca da crociera sull’isola
di Favignana. Il numero velico è 8-I.17. Serena associa al primo numero il giorno di
dicembre della nascita del padre e al secondo quello in cui nel luglio 1992 si
è tolto la vita. Lo interpreta come un ‘segnale’, acquista lo scafo e lo
trasferisce in Toscana al Cantiere Navale dell’Argentario di Porto Santo
Stefano per sottoporlo ad un restauro filologico che le consentirà di vincere numerose
regate, tra cui il Campionato Europeo 1999 e l’America’s
Cup Jubilèe di Cowes (isola di Wight), facendo entrare la barca negli annali della
Coppa America. Interminabile la serie di podi conquistati a Gaeta, Napoli, Imperia,
Trieste e in Francia a Cannes, La Baule e Noirmoutier-en-l'Île (Vandea francese),
dove ha regatato davanti alla spiaggia presso la quale Renoir
dipingeva le proprie tele. Aria è stata e continua ad essere un vero e proprio monumento
galleggiante, che nel corso degli anni ha ricevuto premi e riconoscimenti anche
dallo Yacht Club de France, dal CONI e da Assonautica.
UNA SERATA INDIMENTICABILE
Improvvisamente lo Yacht Club Italiano piomba nel buio. Silenzio
tra gli ospiti. Assente anche Aria. Parte a tutto volume ‘We
will rock you’ dei Queen, mentre un faro illumina l’ingresso del
porticciolo Duca degli Abruzzi e la barca avanza
trainata in banchina con a bordo Serena Galvani e Roberto
Costaguta. Una volta a terra l’armatrice viene accolta dal presidente dello Yacht
Club Italiano Carlo Cameli, che le porge 90
rose rosse. Le consegnerà anche il Guidone YCI Heritage riservato alle
barche di importanza storica, ringraziandola pubblicamente sia per la sua opera
di custode del patrimonio marittimo che per l’attività di riordino della
biblioteca sociale. È solo una delle sorprese scenografiche realizzate nel
corso della serata. Gli ospiti sono stati fotografati all’interno di una
cornice dipinta coi colori della chiglia di Aria, in omaggio alle signore una
pianta di tillandsia, detta anche “pianta dell’aria” perché si nutre solo dell’umidità
ambientale. Un cortometraggio ha ripercorso in forma grafica animata la storia
novantennale della barca e preceduto le videointerviste ai grandi velisti che
l’hanno timonata, da Pietro d’Alì (presente alla serata), olimpionico
Star e randista di Luna Rossa alla Louis Vuitton Cup del 2000 a Mauro
Pelaschier, indimenticato timoniere di Azzurra 1983, da Cino Ricci,
skipper di Azzurra, a Roberto Ferrarese, timoniere di tre campagne di
Coppa America. Senza dimenticare il compianto velista triestino di origini
piranesi Dani De Grassi. Gli attori Monica Guazzini del Sistina di
Roma, cinema, teatro e fiction con grandi interpreti, e Paolo Massaria,
recentemente sul set di Albatross con Giancarlo Giannini, hanno letto brani
tratti dal libro “Tu ed io” di Serena Galvani. Al giornalista e amico della Galvani Giulio
Guazzini il compito di presentare l’intera serata.
LA MOSTRA E IL GRAN FINALE
Una mostra dal titolo “I Pittori
d’ARIA” esponeva, tra gli altri, i dipinti di Aria realizzati da Allan
O’Mill, Benoit Leman, Carolina Italiani, Luca Ferron e Emanuela Tenti, oltre al
Certificato di Stazza originale di Aria reperito presso gli archivi del Reale
Yacht Club Canottieri Savoia di Napoli. Eppoi i ricordi di chi ha accudito
e amato questa imbarcazione, come il maestro d’ascia genovese Mauro
Balanzoni, il foulard celebrativo, le portate dedicate a Napoli e a Genova,
le due città dove Aria ha sostato di più. Per concludere con un’enorme torta
coi colori del mare e 90 candeline spente da tutti gli ospiti mentre suonava ‘Happy
Birthday’ dei Queen. Brindisi, DJ set di Robertino fino a tarda
notte e gran finale con ‘The Show Must Go On’. Perché i titoli di queste
canzoni hanno sempre interpretato alla perfezione i passaggi della vita sia di
Aria che della sua inarrestabile e determinata imprenditrice, la cui vita
potrebbe essere riassunta con il pensiero di Hegel: “Niente di grande è stato
fatto al mondo senza il contributo della passione”.
L’ARMATRICE SERENA GALVANI SERÀGNOLI
“Vulcanica e rock”. Così ama
definirsi Serena Galvani Seràgnoli. Bolognese,
classe 1958, contessa e discendente del fisico Luigi Galvani scopritore
dell’elettricità biologica, dopo la maturità classica ha conseguito la Laurea
in Lettere Moderne col punteggio di 110 e Lode presso l’Università
degli Studi di Bologna. Ricercatrice storica, ha collaborato per un decennio
con la Società di Geofisica Applicata del capoluogo
emiliano-romagnolo e nel 1987 ha acquisito un titolo di perfezionamento in Storia
della Medicina presso l’Università degli Studi di Siena.
Co-fondatrice dell’Associazione Italiana Classe 8 Metri S.I. e di CL.A.N., l’Associazione
‘Classe A Nazionale’, si è occupata di Vela Solidale e nel 2005 ha
fondato la NIV, Nazionale Italiana Velisti. Ha collaborato
con i Fratelli della Costa della ‘Tavola di
Trieste’ all’organizzazione di vari eventi che hanno avuto come tema il Mare e
la Vela. Nel 2011 ha trasferito con Aria da Trieste a Lignano Sabbiadoro la
Bandiera italiana in occasione della ‘Staffetta Nautica
dell’Unità d’Italia’ del Versante Adriatico. Ha contribuito con il
capitolo “Gli 8m S.I. a Gaeta” alla stesura del volume “Gaeta
e le Vele”, a cura del mai dimenticato presidente della locale LNI Giacomo
Bonelli, oltre a scrivere ed editare i libri “8-I.17” e “Tu
ed io” (Ed. A.R.I.E.), entrambi dedicati alla propria imbarcazione. Da sempre
fotografa ha dato alle stampe “ARIA UOMINI FALCHI”, un libro di
Arte fotografica sulla Falconeria, altra sua grande passione.
CON A.R.I.E. LA LEGGE SULLE IMBARCAZIONI STORICHE
Nel 1998 Serena Galvani ha fondato A.R.I.E. (Associazione per il Recupero delle Imbarcazioni d’Epoca), con lo scopo di salvaguardare il patrimonio nautico e marinaresco italiano. Con essa ha recuperato la baleniera di 9 metri “Leone di Caprera”, costruita in Uruguay nel 1880. Dopo il restauro museale la barca è stata presentata nel 2011 alla Galleria Vittorio Emanuele di Milano in occasione del 150° dell’Unità d’Italia ed è ora esposta permanentemente al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. L’anno successivo, grazie all’interessamento dell’allora Ministro Claudio Scajola, ha sensibilizzato il Parlamento italiano sulla necessità di legiferare per equiparare le imbarcazioni di valore storico a beni culturali. Nel giugno 2003 la sua proposta di legge, inserita come art. 8 della PdL 1574 dell’On. Luigi Muratori sul diporto nautico, è stata votata favorevolmente dalla Camera dei Deputati. La stessa oggi è inserita nelle ‘Leggi quadro’ del Ministero dei Beni Culturali.
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