Dopo
cinque giorni di navigazione, la flotta della Volvo Ocean Race è
partita lo scorso sabato da Alicante diretta verso Città del Capo, nulla
appare ancora definitivo e i sette equipaggi sembrano tutti ancora in
grado di dire la loro. Mentre la flotta naviga nel canale fra
l'arcipelago delle Canarie e l'Africa con vento leggero, la distanza fra
il leader provvisorio, Dongfeng Race Team e Team Vestas Wind in settima
posizione, è solo di poco più di 14 miglia, quando ne mancano ancora
oltre 5.500 al traguardo.
La flotta dei sette monotipo Volvo Ocean
65 prosegue compatta la sua discesa verso il Sudafrica, a passo lento
viste le condizioni di vento leggero presenti sulla zona. I tanto
desiderati alisei, infatti, sembrano ancora lontani e i 66 velisti sono
impegnati in una stressante lotta per la brezza un poco più intensa e la
velocità migliore.
Verso le tre della scorsa notte, tutta
la flotta ha strambato a sud ovest di Lanzarote, guidata dal team
franco/cinese di Dongfeng Race Team. Ma come queste prime giornate della
prima tappa ci hanno abituato a vedere, solo un'ora dopo la leadership è
passata nelle mani di Abu Dhabi Ocean Racing dello skipper britannico
Ian Walker, grazie a una traiettoria più occidentale. E al report
successivo l'equipaggio guidato da Charles Caudrelier ha ripreso la
testa. Le barche sono racchiuse in un raggio di poco più di 14 miglia,
fare previsioni a lungo termine è veramente difficilissimo, e come in
una regata costiera le manovre sono continue e la fatica comincia a
farsi sentire.
“Si vira in continuazione, si cerca di entrare prima nel vento fresco. I momenti di riposo sono pochissimi.” racconta l'Onboard reporter di Abu Dhabi Ocean Racing Matt Knighton. “Ogni
manovra prendeva almeno 20 minuti per spostare le diverse tonnellate di
materiale, cibo, vele e acqua da un bordo all'altro. Dopo così tante
virate e strambate, però, adesso ci si impiega solo 10 minuti. Il vento è
leggero e il mare è calato, ma con la flotta così vicina nessuno può
permettersi di dormire, sono condizioni quasi da Mediterraneo, non le
migliori per navigare veloci, ma di certo la situazione è interessante e
non ci si può permettere un attimo di tregua. Quando si va a riposare,
si cerca di stare il più a prua possibile, per avere i pesi concentrati
avanti.”
In questi continui capovolgimenti di
fronte, alcuni scendono nella classifica provvisoria e alcuni recuperano
posizioni, come il caso del team spagnolo guidato da Iker Martinez
MAPFRE, ora nella “pancia” della flotta in quarta posizione e che nei
primi giorni di navigazione ha dovuto affrontare qualche piccolo
problema tecnico. “Ieri abbiamo navigato di bolina per un tratto, ma
non per tanto, poi il vento è calato molto e quindi abbiamo potuto
mettere un po' di ordine a bordo. Carlos (Hernández) ha potuto riposarsi
un po' visto che la notte scorsa ha preso un brutto colpo alla
mascella, e adesso è di nuovo operativo. Ñeti, Nico e Anthony hanno
riparato il fiocco frazionato e hanno fatto altri lavori sottocoperta.
Quando il vento è calato quasi completamente, l'altra sera, abbiamo
incrociato vicinissimi Team SCA, ci siamo salutati e augurati buona
fortuna.” ha raccontato da bordo di MAPFRE l'Onboard reporter argentino Francisco Vignale.
Carlos Hernández, tuttavia non è stato
il solo ad avere qualche problema fisico. Su Team Alvimedica dove è
presente Alberto Bolzan, l'unico velista italiano di questa edizione del
giro del mondo, l'Onboard reporter americano Amory Ross è scivolato e
si è slogato una spalla, un problema che però ha risolto in pochi
minuti. “Stavo scendendo dal tambuccio, in una mano la macchina
fotografica e l'altra occupata a tenermi, ho perso l'equilibrio e sono
caduto di peso su una spalla, è uscita di sede (lo fa spesso, è una
vecchia ferita di quando giocavo a hockey). Ho salvato la macchina
fotografica, ho rimesso a posto la spalla e non ho detto niente a
nessuno.”
Il veterano Tony Rae, timoniere e
trimmer su Team Vestas Wind ha invece svelato di avere un problema
piuttosto serio alle costole, a causa di un incidente durante gli
allenamenti pre-partenza, di cui non aveva parlato prima per non farlo
sapere alla sua famiglia. Il forte velista neozelandese ha provveduto a
una medicazione con fasciature e nastro, ma pensa che il suo apporto al
lavoro di bordo sia un po' compromesso.
“Uso di più la parte sinistra
del corpo che la destra, ma ce la farò. In queste situazioni non si può
certo prendere un giorno di riposo e stare in cuccetta!” ha detto, mentre il suo compagno di equipaggio, il danese Nicolai Sehested lo ha descritto così: “Gli potreste rompere 15 costole, e lui continuerebbe a spingere al massimo da mattina a sera!”
Durante la scorsa notte il vento ha
cominciato a girare leggermente da nord-est ma è la brezza termica
prodotta dai deserti africani a spingere la flotta lentamente verso sud,
cosa che i sette team saranno costretti a fare ancora per diverse ore
prima di agganciare il flusso degli alisei e poter finalmente fare rotta
verso ovest a velocità più elevate. Secondo il meteorologo della Volvo
Ocean Race Gonzalo Infante questo potrebbe accadere non prima di domani e
i sette team dovranno quindi continuare a restare in prossimità della
costa per cercare il vento locale.
Questa mattina la flotta si trovava a
sud di Fuerteventura e fra poche ore si lascerà alla spalle le Canarie.
La situazione, tuttavia è ancora in continua evoluzione come spiegato
bene lo skipper di Abu Dhabi Ocean Racing Ian Walker: “Quando non ci ci capisce nulla, meglio restare in gruppo e nel vento.”
Posizioni alle ore 7.50 UTC di oggi giovedì ottobre 2014
1 – Dongfeng Racing Team – 5.529,5 miglia all'arrivo
2 – Abu Dhabi Ocean Racing – a 2,4 miglia dal leader
3 - Team Brunel - a 6,9 miglia dal leader
4 – MAPFRE- a 7,3 miglia dal leader
5 – Team Alvimedica - a 8,2 miglia dal leader
6 – Team SCA - a 8,3 miglia dal leader
7 – Team Vestas Wind– 14,1 miglia dal leader
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