giovedì 13 giugno 2013

OSTAR 2013 - Traguardo in vista per Andrea Mura su Vento di Sardegna





Nebbia con visibilità di soli 100 metri e vento non costante. È questa l'accoglienza che la costa statunitense sta riservando ai partecipanti della Ostar 2013. Andrea Mura capeggia la corsa, le miglia da percorere sono ormai meno di 100, la possibilità di battere il record della gara è sfumata ma considerati la violenza delle perturbazioni e il danno subito in partenza, il velista sardo è consapevole che la vittoria sarebbe un'impresa leggendaria. Mentre cresce l'attenzione dei media attorno a Vento di Sardegna e il tifo si moltiplica di ora in ora, il navigatore solitario non si lascia andare agli entusiasmi ma affina la strategia per il rush finale

 
La Ostar è una competizione epica, sul suo percorso di 3.000 miglia con partenza da Plymouth (UK) e arrivo in prossimità di New York si sono sfidati autentici miti della vela, fin dalla prima edizione nel 1960. Francis Chichester fu il primo vincitore giungendo al traguardo dopo 40 giorni. Secondo i rumors dell'epoca Chichester e Blondie Hasler (secondo classificato) dettero vita alla sfida scommettendo mezza corona. È questa la ragione per cui esiste il circolo "Half Crown Club", riservato ai concorrenti della Ostar.


Quando mancano meno di 100 miglia al traguardo la regata di Andrea sta diventando nuovamente impegnativa: “Sono in mezzo a 25 nodi di vento e con un mare incrociato che colpisce la barca da tutte le parti. Tutte le frustate prese da Vento di Sardegna stanno iniziando a lasciare dei segni. Le forti oscillazioni dell’albero hanno scosso il radar che ora rischia di cadere sulla coperta mentre la stazione del vento ha già preso il volo. I colpi del boma hanno nuovamente sollevato la rotaia della randa rendendo inutile la mia precedente riparazione. Ora sto andando a nord ovest, come il trimarano Branec IV che mi segue a 130 miglia di distanza, per intercettare il previsto vento da nord e nuovamente virare verso il traguardo. È una regata durissima, dall’inizio alla fine”.
La Ostar è da sempre una regata durissima e riservata a navigatori solitari particolarmente esperti ma, come rilevato dagli organizzatori, l’edizione del 2013 si sta dimostrando decisamente più impegnativa della precedente. Quest’anno la bassa probabilità di incontrare iceberg ha indotto buona parte della flotta a scegliere una rotta più a nord del solito, ma tutti si sono dovuti confrontare con burrasche particolarmente insidiose.

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