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Nebbia con visibilità di soli 100
metri e vento non costante. È questa l'accoglienza che la costa
statunitense sta riservando ai partecipanti della Ostar 2013. Andrea Mura capeggia la corsa, le
miglia da percorere sono ormai meno di
100, la possibilità di battere il record della gara è sfumata
ma considerati la violenza delle perturbazioni e il danno subito in partenza, il velista sardo è consapevole che la vittoria
sarebbe un'impresa leggendaria. Mentre cresce l'attenzione dei
media attorno a Vento
di Sardegna e il tifo si moltiplica di ora in ora, il
navigatore solitario non si lascia andare agli entusiasmi ma affina la strategia per il rush finale.
La Ostar è una
competizione epica, sul suo percorso
di 3.000 miglia con partenza da Plymouth (UK) e arrivo in
prossimità di New York si sono sfidati autentici miti della vela, fin dalla
prima edizione nel 1960. Francis Chichester
fu il primo vincitore giungendo al traguardo dopo 40 giorni. Secondo i rumors
dell'epoca Chichester e Blondie Hasler (secondo
classificato) dettero vita alla sfida scommettendo mezza corona. È questa la
ragione per cui esiste il circolo "Half Crown Club",
riservato ai concorrenti della Ostar.
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Quando mancano meno di 100 miglia al traguardo la regata di Andrea sta diventando nuovamente impegnativa: “Sono in mezzo a 25 nodi di vento
e con un mare incrociato che colpisce la barca da tutte le parti. Tutte
le frustate prese da Vento di Sardegna stanno iniziando a lasciare dei
segni. Le forti oscillazioni dell’albero hanno scosso il radar
che ora rischia di cadere sulla coperta mentre la stazione del vento ha
già preso il volo. I colpi del boma hanno nuovamente sollevato la rotaia della randa rendendo inutile la mia precedente riparazione. Ora sto andando a nord ovest, come il trimarano Branec IV che mi segue a 130 miglia di distanza, per intercettare il previsto vento da nord e nuovamente virare verso il traguardo. È una regata durissima, dall’inizio alla fine”.
La Ostar è da sempre una regata durissima e riservata a navigatori
solitari particolarmente esperti ma, come rilevato dagli organizzatori,
l’edizione del 2013 si sta dimostrando decisamente più impegnativa della
precedente. Quest’anno la bassa probabilità di incontrare iceberg ha
indotto buona parte della flotta a scegliere una rotta più a nord del
solito, ma tutti si sono dovuti confrontare con burrasche
particolarmente insidiose. |
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