7 maggio 2013 - Oggi alle ore 14.56 Prysmian 747, condotta da Giancarlo Pedote e Rémi Aubrun, ha tagliato il traguardo vincendo per la seconda volta la Trinité Plymouth. Una regata tecnica, non semplice, questa seconda edizione della Trinité Plymouth. Diversa da quella dello scorso anno, vinta dallo stesso equipaggio ma che, ricordiamo, era durata poco più di un giorno (incluso il percorso nella Baia di Quiberon): nel 2012 Prysmian 747 aveva più volte registrato velocità di fondo di 18 nodi.
Il regime anticiclonico che quest'anno ha dominato il campo da
regata, ha diminuito la velocità di navigazione degli skipper ed ha reso
le
correnti ancora più rilevanti.
Correnti che a volte hanno molto rallentato le imbarcazioni come è
successo al passaggio dello Chenal du Four, quando i primi della flotta
navigavano vicino a costa per cercare di attenuare l'effetto del cambio
di marea, ma non riuscivano a raggiungere una velocità media di fondo
di 2 nodi.
Ieri intorno alle 21.00, proprio in quel passaggio Prysmian ha
superato il prototipo 709 "Mecenat Chirurgie" condotto da Arthur
Leopold-Leger e
Philippe Leopold-Leger passando in testa alla flotta, ma ha dovuto fare
subito i conti con Billot Louis-Marie (Chacahe 788) che, assieme a
Amaury
Fourcadé, ha scelto un'opzione di passaggio dell'isola di Ouessant a
Ovest che lo ha portato a condurre la regata.
E' seguita una notte di rimonta per lo skipper italiano Giancarlo
che, questa mattina alle 7.00, riprendeva il comando nel passaggio della
Manica,
scegliendo di attraversare il canale tenendosi più ad Ovest e navigando
ad una velocità superiore rispetto a quella degli altri
equipaggi in venti comunque quasi sempre inferiori ai 10 nodi.
Nel corso della mattinata Prysmian ha mantenuto il suo vantaggio
spinta da venti che piano piano sono aumentati fino a portarla a
raggiungere il
difficile porto di arrivo.
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