martedì 20 ottobre 2009

Diario di Bordo - Transat 6.50 - Oltre l'Equatore


Lunedi 19 Ottobre 2009 - A leggere le medie e le velocità di punta di Ruyant si fa fatica a credere che si trovi in una posizione dove, statisticamente, la bolina, larga fin che vuoi, la dovrebbe fare da padrona.Probabilmente l'Aliseo si è già orientato, almeno nella sua zona, con una forte componente orientale.Questo cosa potebbe comportare?In primis che Delesne vedrebbe spuntata l'arma che la sua rotta Est avrebbe cercato di puntare alla tempia di Thomas, facendo conto di scendere a briglie più sciolte del suo avversario.In secondo luogo ne trarrebbero un vantaggio relativo quelli che, per un pò, sembravano stretti ad un angolo, con la loro scelta occidentale.Ieri Lobato e Caracci bolinavano contro più di 20 nodi, mentre 667 sfruttava già un traverso a 15 nodi e più, ed infatti questa notte tutti e due hanno perso non poco in termini di miglia.La rotazione del vento più ad est gli farebbe doppiare l'Arcipelago delle Noronha meno "impiccati".Certo che per Andrea si è trattata di un'edizione sempre in salita...
A leggere le traiettorie di Dalin verrebbe da chiedersi se valga la pena di spendere tanti soldi in routage.Lui, da Funchal, è sempre andato "tutto dritto", senza allungare la rotta di mezzo miglio dalla diretta ed anche ora la sua scelta mediana lo pone in recupero parziale su Lobato.Naturalmente siamo convinti che anche questa sia stata una scelta maturata a tavolino. Il fatto che coi Mini 650 non si possa andare a zonzo per l'Oceano per sinusoidi troppo ampie ci pare comunque confermato, ed anche Cuinet è lì a dimostrarlo.
Come previsto Rossi ed il suo Ginto si sono sbrogliati bene dal Pot.Stando agli ultimi rilevamenti Andrea è passato sulle orecchie al duo Mirman-Rouger che lo aveva a lungo prededuto di qualche decina di miglia, ricambiandogli il favore.Forza Andrea! Sappiamo la fatica che hai fatto in questi quattro anni, tirando la carretta sempre da solo e siamo felici che ti stia avvicinando a grandi passi alle ultime 1000 miglia. Speriamo che tu abbia ancora la lucidità e la salute per godertele appieno...
Nei commenti che serpeggiavano alla vigilia questo era il punto più temuto dai concorrenti. In questa fase della regata un'avaria sarebbe un disastro agonistico e logistico.Se le Canarie ed, al limite, Capo Verde, potevano costituire una buona base per riparare e, nel caso peggiore, rimpatriare la barca ritirata ora tutto sarebbe assai complicato.Cerchiamo quindi di immaginare lo stress dei concorrenti, trasalenti ad ogni scricchiolio sconosciuto o sbattere di velatura imprevisto, proprio quando sia loro che le attrezzature cominciano a sentire il peso della fatica...

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