domenica 11 ottobre 2009

Diario di Bordo - Transat 6.50 - Capo Verde... poi il nulla


Sabato 10 Ottobre 2009 - I relatori francesi degli articoli sul sito ufficiale della regata saranno basiti per quanti Italiani si vedono costretti a citare quest'anno.
Qualcosa di simile accadde agli Spagnoli nel 2003, quando Pella, i fratelli Garcia e Mumbru comparivano di frequente nelle stesse posizioni dei nostri.
Speriamo che questo nostro ciclo duri più del loro!

Il setaccio delle miglia ha rifatto la sua scelta: posizione più, posizione meno i migliori sono sempre gli stessi della prima tappa.
C'è qualche nuovo inserimento e qualche defaillance, per esempio Ravot e Jacobsen stanno remando nelle retrovie, ma i valori sono rispettati.

Il fatto che Delesne si sia ustionato ad un piede apre uno spiraglio sulle sue abitudini di bordo. A quanto pare il bretone non è adepto della filosofia alimentare di Caracci, tutta impostata su cibi freddi, al punto che il fornello non compare neppure a bordo.

L'entrata dell'Aliseo sta riconfermado le qualità dei vari modelli di serie:
il Tip Top di Brice Aque è stato una volta di più eccellente di bolina ma ora che si plana il marsigliese sta scivolando oltre i 20, incalzato dallo Zero di Hugo Ramon.

Speriamo che la momentanea perdita di posizioni di Luca sia dovuta ad una rotta parecchio ad est. Tosi nella prima tappa ha avuto problemi al pilota principale.
Non vorremmo che il loro rinnovarsi l'abbia costretto nuovamente all'uso di quello di scorta, meno performante col vento in poppa oltre il forza quattro.

Rossi sta proseguendo sulla via del coronamento del suo sogno.
Nessuno gli può chiedere nulla di più e possiamo solo ammirarlo ed invidiarlo... è però un fatto che ci pare stia perdendo un filo troppo di strada. Speriamo che anche lui non debba rimodulare con gli stessi problemi di pilota di cui ha già sofferto!

Proprio vero che la lista di attesa è un cilicio di difficile sopportazione. Quando, come Gesi, vivi per mesi sul filo del rasoio, non hai la serenità per osare ad investire su di una campagna al top.
Non sappiamo ancora cosa gli sia successo e se avrà la forza d'animo per ripartire... di sicuro non sarà stata la Transat che lui sognava.
Forza Simone: hai incamerato un'esperienza senza pari. Torna a rispenderla tra due anni, comunque vada a finire questa!

Ricordo Dani alla Sanremo Mini Solo del 2007. Dopo cinque ore di bolina con 18-20 nodi riuscì ad incrociare ancora di poppa al mio Naus! Chiaramente non era a suo agio e la lettura del racconto sul suo sito confermò la sensazione.
Daniela racconta con lucidità di mal di mare, barca in disordine e bagnata, cime in pozzetto arruffate, tattica da "maniscalco".
Solo due anni sono passati ed ora eccola lì, a lottare col fior fiore della marineria Francese, ben dentro la metà classifica. L'idea di sottoprsi alla dura cura di Charles è stata vincente: bravissima.

I PERSONAGGI 2009 : Riccardo Apolloni
Come si è avvicinato allaTransat 650 Apolloni, che possiamo incominciare a definire come il migliore Minista che la Classe Italiana abbia mai espresso?
Avveduto e lungimirante inizia a fare pratica addiritura nel 2004 correndo il Triangle du Soleil sul Cocò di Gianfranco Gallino, un'ottima scuola!
Nello stesso anno ha inizio la costruzione del proto Mavie.
Nel 2006 scalda i muscoli correndo con Mura la Corsicax2 e con Vettorato la MiniMax
Ne 2007 Mavie è pronto e Riccardo si scodella: GPI, MiniSolo (ritirato) Course des Lions, Qualifica e Tre Continenti (arrivo in Egitto!)
Tutto a posto? Manco per sogno!
Verificata la scarsa competitività della barca a livelli assoluti, il napoletano compie un"blizzkrieg". Vende il Proto, compra un P2 e... riparte da capo!
2008: trasferimento dall'Olanda alla Bretagna, Select, Minipavois, Demiclè, Qualifica (ancora!) Mini Fastnet con Zoccoli, Port Medoc.
Il tutto coronato dalla fantastica Azzorre, dove mette prepotentemente sul tavolo tutte le sue qualità meritando il rispetto dei cugini.
2009: Select, Mini Pavois, MiniFastnet con Trautman, Transgascogne...
capito come si fa?

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