venerdì 3 aprile 2020

VECCHIE VELE: nave goletta DAINO


La nave goletta (barco bestia) Daino è stata costruita nel 1873 nel Cantiere di Agostino Briasco fu G.B. di Sestri Ponente (Genova). Scafo in quercia. Dimensioni: lunghezza 36.28 mt. Larghezza 7.72 m. Puntale 3.34 m. Immersione 4,55 m, pari a piedi francesi 14
L'Armatore all'epoca era Arturo Cinquini e la comandava allora il Capitano Carlo Canova.
Nel 1902 l'Armatore era Bozano di Genova.
Nel 1909 la acquistò Simone Dapelo di Camogli (*) per il trasporto del carbone di legna dalla Maremma e dalla Sardegna, affidandone il comando al Capitano M. Profumo.
Porto di Armamento Genova, matricola 2413.

(*) Camogli, la città dei mille bianchi velieri.
I Capitani e i marinai di Camogli hanno costruito quella flotta che ha dimostrato come sia possibile raggiungere con il lavoro e l’abilità posizioni di benessere non limitate a poche persone, ma estese a tutta una popolazione. Profittando degli elevati noli del tempo della spedizione francese in Algeria, gli armatori di Camogli aumentarono la propria flotta; molti capitani diventarono a loro volta armatori e molti marinai investirono in carati sulla stessa nave su cui navigavano. Con gli interessi dei carati provvedevano a far studiare i figli da capitano elevando così la propria posizione e quella del borgo. Con la successiva spedizione in Crimea la favorevole occasione si ripete: con il nolo del solo viaggio di andata si pagava il barco. I rischi erano tanti, ma “con quei diavoli di camogliesi, - come ebbe a dire il Cavour - il viaggio era assicurato”.

La ragione di questo innalzamento di condizioni è da imputare all’indole marinara della gente, ma anche alla posizione del borgo, privo di comunicazioni terrestri ed obbligato a prediligere il mare. In questo borgo isolato dal mondo bastava una stretta di mano per concludere un contratto. La rete della parentela rappresentava un’ulteriore garanzia: l’armatore affidava la sua nave al figlio, al genero, al fratello e tutti insieme lavoravano per la buona riuscita della spedizione.

Questa coesione si esprime nella norma della Mutua Assicurazione Camogliese fondata nel 1853, la prima in Italia e forse nel mondo. Diceva il Regolamento: “il capitano del bastimento deve essere di Camogli”, quasi una distinzione e una garanzia di serietà, di capacità e di buona riuscita.

Che Camogli avesse raggiunto una posizione di rilievo è dimostrato anche da quanto è riportato su di un portolano inglese del primo novecento: “Camogli è riconoscibile di notte perché illuminata elettricamente”. Infatti era il solo paese della Riviera illuminato con la moderna e costosa luce elettrica.

I quadri dei Museo Marinaro rappresentano con chiara evidenza il periodo della storia velica di Camogli, la "Città dei (Archivio Agenzia Bozzo – Camogli)

L’Istituto Nautico Statale "Cristoforo Colombo" di Camogli (sezione staccata del "S. Giorgio" di Genova. Coperta, Macchine, Costruzioni navali, Logistica, Aeronautico ) 

Nell'anno 1839, nell'epoca d'oro della vela, la Marina mercantile del Regno di Sardegna contava oltre 1900 unità veliche, di cui un terzo erano imbarcazioni Camogliesi.
Da quest'epoca, per oltre 40 anni, la flotta di Camogli continuò ad ingrandirsi; i Comandanti Camoglini erano conosciuti nei maggiori porti di tutto il mondo.

Di quei tempi sono rimaste molte testimonianze raccolte nel Civico Museo Marinaro Gio Bono Ferrari.   La prima "Scuola di Marina", che preparava i giovani al titolo di "Patronus", sorse in Camogli nel 1780. Con alterne vicende, cambiamenti di sede, periodi di chiusura, essa originò, dopo l'unificazione d'Italia, l'attuale Istituto Tecnico Nautico Cristoforo Colombo, inaugurato il 2 Maggio 1875.

La Scuola Nautica rappresentò la realizzazione di un'esigenza delle popolazioni della Riviera di Levante e soprattutto di Camogli che nel 1874 vantava già 700 Capitani, e deteneva il primato del maggior numero di navi della penisola e contendeva anche il primato ad Amburgo.

Nessun commento: