Genova, 24 luglio 2025. Prosegue il viaggio di solidarietà di Fondazione Tender To Nave Italia ETS con il progetto “NAV.E – Navigare Emozioni” a cura della Cooperativa Sociale romana Mio fratello è figlio unico Onlus. L’undicesima tappa della Campagna 2025 di Nave Italia è in programma dal 29 luglio al 2 agosto sulla tratta Gaeta – Civitavecchia e ospiterà a bordo otto adolescenti e giovani adulti con disabilità cognitive e disturbi dello spettro autistico.
Prima di prendere il largo per i cinque giorni di navigazione, Nave Italia aprirà alle visite a tutti coloro che vorranno approfondirne le particolarità e scoprire i numerosi progetti sociali che vengono realizzati a bordo sabato 26 e domenica 27 luglio nel porto di Gaeta, Lungomare Caboto (dalle 16.00 alle 18.30 il primo giorno, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.30 il secondo). Il pubblico potrà presentarsi liberamente all’imbarco per accedere al brigantino, consigliata prenotazione sul sito di Fondazione Tender To Nave Italia ETS.
Il mare, da sempre, rappresenta una grande metafora di vita: l’andar per mare è viaggio, è riflessione, è confronto con il mondo interno. Ed è da questa immagine che nasce NAV.E – Navigare Emozioni, un progetto dedicato ad adolescenti e giovani adulti con disabilità cognitive spesso associate a situazioni svantaggiate, pensato come occasione educativa unica e trasformativa.
A bordo di Nave Italia, i partecipanti avranno la possibilità di vivere un’esperienza intensa e coinvolgente, in un ambiente non formale che stimola lo sviluppo delle autonomie, delle abilità funzionali e delle competenze trasversali. Navigare non è solo muoversi in acqua: è imparare ad affrontare difficoltà, a fidarsi, a collaborare, a conoscere sé stessi e gli altri. La vita in barca richiede spirito di adattamento, solidarietà, impegno individuale e di gruppo, e diventa così un vero laboratorio sociale, dove ogni gesto quotidiano si trasforma in apprendimento condiviso.
A sostegno di questa esperienza, NAV.E propone anche una serie di laboratori ideati appositamente per promuovere la comunicazione, la relazione e la responsabilità. Sotto la guida sapiente di 7 operatori e dell’equipaggio della Marina Militare, i giovani protagonisti del progetto potranno rafforzare la propria autostima, gestire lo stress e superare i propri limiti scoprendo nuove risorse, dentro e fuori di sé. L’ambiente ristretto della barca, a volte scomodo ma sempre autentico, diventa terreno fertile per il cambiamento e la crescita.
“NAV.E
non è semplicemente un progetto educativo: è un percorso trasformativo
che favorisce l’inclusione e l’emergere di una maggiore consapevolezza
di sé. Ogni momento vissuto a bordo diventa stimolo per la crescita
emotiva e relazionale, un’opportunità per sperimentarsi, confrontarsi
con i propri limiti e risorse, e dare forma a nuove narrazioni
personali. È un viaggio fisico e interiore, in cui il mare rappresenta
lo spazio simbolico dove esplorare, accogliere e riorganizzare le
proprie emozioni, imparando a navigarle con fiducia e flessibilità.” – spiega la dott.ssa Annamaria Orsi, capo progetto di Cooperativa Sociale Mio fratello è figlio unico Onlus.
"L’ambiente
della nave si configura come un efficace laboratorio sociale, che
grazie alle sue caratteristiche stimola la cooperazione, la ricerca
condivisa di soluzioni e la crescita personale attraverso il confronto
con sfide concrete. – aggiunge Gianmaria Rocchi, project manager della Fondazione Tender To Nave Italia ETS. Le
competenze acquisite a bordo di Nave Italia non si esauriscono lì, ma
si consolidano e si trasferiscono nella quotidianità, contribuendo in
modo concreto al percorso di autonomia, integrazione sociale e crescita
personale dei partecipanti”.
Nell’arco della Campagna 2025, in compagnia dell’equipaggio della Marina Militare e dello staff scientifico della Fondazione, saliranno a bordo 20 realtà del terzo settore provenienti da tutta Italia per sperimentare i benefici del Metodo Nave Italia nel periodo compreso tra aprile e ottobre. Dal 19 al 21 giugno Nave Italia ha svolto per la prima volta una missione internazionale in Grecia, portando all’estero i suoi progetti di cooperazione educativa e sociale. La rotta proseguirà dal 22 al 26 luglio con l’Istituto Nautico Giovanni XXIII di Salerno: protagonisti saranno alunni a rischio di abbandono scolastico nella tratta Salerno–Gaeta. Successivamente, dal 29 luglio al 2 agosto da Gaeta a Civitavecchia, saranno a bordo adolescenti e giovani adulti con disabilità cognitive o disturbo dello spettro autistico dell’associazione “Mio fratello è figlio unico”. Ultimo viaggio prima della pausa estiva sarà dal 5 al 9 agosto sulla tratta Civitavecchia-La Spezia con “Fratelli d’A-mare”, un’iniziativa di Fondazione Ronald McDonald per ragazzi con patologie croniche e i loro fratelli, che mira a rafforzare il legame familiare e favorire la socializzazione post-ospedalizzazione.
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Mio fratello è figlio unico
L'associazione Mio fratello è figlio unico
nasce dalla volontà di Alessandro Carella e di sua moglie Maria Grazia
per aiutare/supportare bambini con lo spettro autistico come il loro
figlio Francesco e sviluppare una rete di sostegno per le famiglie che
si trovano a vivere con questo disturbo. Opera nel territorio della
periferia romana dal mese di dicembre del 2013 e ad oggi risponde con
efficacia e amore ai bisogni di circa 70 famiglie. Tra le attività
principali ci sono: le terapie ABA -VB, Logopedia, psicomotricità,
supporto psicologico, assistenza domiciliare, attività di giardinaggio
con un progetto specifico sull'orto, varie attività laboratoriali, lo
sport, e lo spazio baby aperto a tutti i bambini del territorio nel
quale la cooperativa opera.'
Fondazione Tender to Nave Italia Ets
La Fondazione Tender To Nave Italia ETS, ente senza scopo di lucro fondato nel 2007, promuove numerosi progetti di solidarietà a favore di Associazioni no profit, Onlus, Scuole, Ospedali, Servizi sociali, Aziende pubbliche o private che sostengono azioni inclusive verso i propri assistiti e le loro famiglie. Mission della fondazione è combattere ogni forma di pregiudizio sulle disabilità e sul disagio sociale, abbattendo il muro dell’indifferenza e ponendosi al fianco di persone fragili che, a causa di quel pregiudizio, rischiano di finire ai margini della comunità. Gli strumenti della Fondazione sono progetti educativi e riabilitativi che vengono realizzati a bordo di un brigantino a vela condotto da un equipaggio militare e battente bandiera della Marina Militare. Su Nave Italia si segue una metodologia specifica: i protagonisti a bordo sono bambini, adolescenti e adulti con disabilità, disagio psichico o disagio sociale e famigliare, che hanno ogni giorno grandi ostacoli da affrontare e che a bordo riconquistano la fiducia in sé stessi, attraverso un’esperienza che unisce prossimità e gerarchia. A bordo si vive e si opera fianco a fianco, attorniati dal mare e dal vento. Tutti, indistintamente, ciascuno con un ruolo preciso, marinai, ragazzi, accompagnatori. Si diventa tutti parte di uno stesso equipaggio, senza distinzioni tra chi sale a bordo per una settimana e chi ne fa parte in pianta stabile. Questo, e l’esposizione dei beneficiari a stimoli emotivamente molto forti, sempre in una cornice di massima sicurezza, è il segreto del “metodo Nave Italia” che, sotto la guida del personale scientifico della Fondazione e dell’equipaggio della Marina Militare, si è rivelato particolarmente efficace nel consentire a piccoli gruppi di persone in difficoltà di mettersi alla prova e sfruttare a pieno le proprie potenzialità, superando tutti quei pregiudizi che li accompagnano nella quotidianità. Nel 2023 l’iniziativa ha meritato l’adesione del Presidente della Repubblica. Dal 2007 Nave Italia ha imbarcato 7867 persone tra passeggeri speciali, operatori e volontari dedicati e ha realizzato 371 progetti cresciuti in questi anni, per numero e qualità, fornendo ai beneficiari percorsi formativi e riabilitativi unici.
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