24 dicembre - Sono passati oltre 44 giorni dalla partenza da Les Sables d’Olonne in Francia quando 40 navigatori di 11 nazionalità hanno preso la volta del giro del mondo senza assistenza e senza scalo. Domani, 36 di essi festeggeranno il Natale da soli, restando in gara anche mentre apriranno i regali.
Tra loro, unico italiano, Giancarlo Pedote, skipper di Prysmian, al suo secondo giro del mondo.
Nato il 26 dicembre, Giancarlo Pedote festeggerà anche il suo compleanno in una cellula di vita
interna che è grande poco più di 2 metri quadrati, senza riscaldamento, senza bagno e con
solo un fornellino da campeggio per cucinare.
Un sistema di comunicazione satellitare lo tiene collegato ai suoi cari e a chi lo segue da casa,
ogni giorno, su YouTube, Facebook e Instagram. Una cartografia sul sito ufficiale si aggiorna
ogni quattro ore per mostrare la posizione di tutti i navigatori oceanici impegnati in questa
impresa.
Il Vendée Globe ha luogo ogni quattro anni e si conferma una prova sportiva di endurance
unica al mondo, ma soprattutto un’avventura umana con pochi pari. Il lato sportivo di questa
competizione è avvincente, ma forzatamente influenzato da fattori indipendenti dall’atleta,
tanto che la flotta attualmente si estende da prima di Capo Leeuwin in Sud Africa a oltre Capo
Horn, in Sud America.
Capo Horn, famoso per le difficili condizioni di navigazione in barca a vela, è stato doppiato
questa notte dal leader della regata, Yoann Richomme dopo 43 giorni, 11 ore e 25 minuti,
abbassando il record di oltre tre giorni rispetto al precedente. Evidenza dell’alto livello
tecnologico raggiunto dalla vela oceanica.
I record di percorrenza nel giorno in questa regata si sono succeduti come mai prima, e anche
se non è dotato di un’imbarcazione di ultima generazione, Giancarlo Pedote è riuscito lui stesso
a percorrere 524,82 miglia in 24 ore. Quasi 972 km. Il record di percorrenza su un IMOCA in
solitario, prima di questa edizione del Vendée Globe, apparteneva a Thomas Ruyant: 540
miglia stabilito da durante “Retour à la Base” a dicembre 2023.
L’eterogeneità della flotta e le condizioni meteo hanno generato quattro regate nella regata.
Non solo a causa del differente sviluppo tecnologico delle imbarcazioni (alcune risalgono al
2005) ma anche per una situazione meteo che ha giocato pesantemente a sfavore di una serie
di skipper che avevano scelto un’opzione est tra le Canarie e Capo Verde, tra i quali anche
Giancarlo Pedote.
L’italiano si trova adesso in un gruppo compatto di navigatori che stanno dando vita a una
competizione nella competizione. Guidato al momento da Jean Le Cam (Tout Commence en
Finistère – Armor-Lux, 17º), il gruppo comprende Isabelle Joschke (MACSF, 18ª posizione),
Giancarlo Pedote (Prysmian, 19º), e Alan Roura (Hublot, 20º).
Questi navigatori stanno
affrontando insieme le sfide dell'Oceano Pacifico e i capricci della meteo, lottando per
guadagnare posizioni o non perderle in un ritmo sostenuto e una sana rivalità che aggiunge
ulteriore fascino a questa edizione del Vendée Globe.
Dalla sua barca, impegnato in questa affascinante sfida contro gli oceani e la meteo, privo di
ogni contatto umano se non filtrato dal telefono cellulare, con 10 gradi nel suo spazio vitale, in
mezzo ai venti urlanti caratteristici del 50° parallelo sud, Giancarlo Pedote lancia il suo augurio
a tutti: "In questo periodo di festa, il mio pensiero va a chi si trova in difficoltà, a chi in questo
momento lotta contro una malattia, una situazione difficile: auguro a tutti loro di riuscire a
trovare nel più profondo di loro stessi, il coraggio e la forza di raggiungere il proprio
traguardo".
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