16 maggio
2015. È la terza vittoria per il Multi50 franco-italiano FenêtréA-Prysmian su tre partecipazioni. Erwan Le Roux, Giancarlo
Pedote e il resto dell’equipaggio composto da Thomas Coville e Adam Currier, hanno tagliato il traguardo alle 09:29:14. Come
previsto, alle 08:50
di venerdì 15 FenêtréA-Prysmian e le altre grandi imbarcazioni iscritte
alla 5° edizione dell'ArMen Race hanno preso il largo
dal porto de la Trinité-sur-Mer per affrontare il circuito di 320 miglia
che prevedeva una risalita verso la punta della Bretagna (boa
Occidentale de Sein, situata vicino al faro Ar-Men) e il ritorno alla
Trinité-sur-mer dopo un passaggio verso sud, all'isola di Yeu.
L'equipaggio di FenêtréA-Prysmian all'armen Race in una foto onboard.
Questione di tattica, e di team
Una regata in cui la
tattica, affidata a Giancarlo Pedote, è risultata fondamentale.
Partiti
spinti da un
vento di Nord-Ovest di una decina di nodi, è dunque di bolina che sono
risaliti fino a La Plate, di fronte alla pointe du Raz. E se Lalou
Roucayrol (Arkema) ha condotto la regata per un tratto, Erwan Roux,
Giancarlo Pedote e il loro equipaggio hanno ripreso il comando nella Raz
de Sein
grazie alla scelta di restare più vicini alla costa. Il loro distacco è
via via aumentato, FenêtréA-Prysmian ha passato la
Basse de Lis con più di due miglia di vantaggio rispetto ad Arkema, ed
il suo equipaggio ha continuato la navigazione restando estremamente
concentrato, per affrontare al meglio il resto del percorso, a
cominciare dal sempre delicato approccio all'Occidentale di Sein.
Ogni scelta è
risultata corretta, il vantaggio si è consolidato durante la notte, e FenêtréA-Prysmian è arrivato con circa 26 minuti di
anticipo rispetto al team diretto avversario.
«Ho
subito
accolto con serietà ed entusiasmo la richiesta di occuparmi della
tattica, una grande responsabilità, viste le condizioni di navigazione
della barca, cosi diverse da quelle a cui sono abituato» ha dichiarato Giancarlo Pedote al suo arrivo.
FenêtréA-Prysmian durante l'ArMen race. @Pierre BOURAS
«Il
multiscafo va veloce ed è quindi necessario
mantenersi sempre in fase con la rotazione del vento per non perdere
terreno. Significa osservare sempre l’orizzonte, il cielo. Il tempo per
pensare è veramente ridotto e le condizioni in cui si lavora davanti al
computer non sono affatto simili a quelle di casa. La barca in termini
di condotta è molto esigente: trovare i buoni angoli di vmg sia in
andatura di bolina sia in quella di poppa, manovrare in modo
corretto… sono tutti degli automatismi che richiedono un po’ di tempo, e
una metodologia di lavoro specifica e coordinata tra i membri
dell’equipaggio».
Erano
in quattro a
navigare sul trimarano franco-italiano in questa regata: Erwan Le Roux,
Giancarlo Pedote, Adam Currier e Thomas Coville, che ha così commentato
l’esperienza:
«Abbiamo formato un
quartetto ben riuscito, abbiamo navigato bene».
Metodo: presente
e futuro
Il metodo è da
sempre un cardine del lavoro dello skipper italiano, qualcosa che cura con continua attenzione: «Sicuramente
navigare insieme a Thomas
Coville e Erwan è stata un’ottima scuola, che mi ha permesso di vedere
molte cose e avere tante risposte a quei dubbi che normalmente
possono venire quando si inizia a navigare su questi supporti, che sono
molto diversi dai monoscafi», ha proseguito Pedote, felice del
risultato come il resto dell’equipaggio.
«Terza
regata
terza vittoria: sono contentissimo per il progetto FenêtréA-Prysmian,
che sta andando bene. Adesso ci concentreremo a continuare a
preparare la barca. Poi, a partire dai primi di giugno, ci metteremo in
stand by per partire per la qualifica della Jacques Vabre»,
l’obiettivo più grande del progetto.
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