Cent’anni.
Tanti ne sono passati nel 2014 dalla nascita di due personaggi che
hanno fatto la storia della vela italiana. Da una parte Beppe Croce,
Presidente della Federazione Italiana Vela e successivamente primo
non-britannico presidente dell’ISAF, la Federazione mondiale della vela.
Dall’altra l’Ammiraglio Agostino Straulino, olimpionico di Star ed eroe
della vela. Napoli li ha celebrati entrambi in occasione di un evento
tenutosi presso il Circolo Canottieri. A ricordarli personaggi come
Carlo Rolandi, Pippo Dalla Vecchia e il Comandante Giancarlo Basile, sul
Vespucci nel 1965 quando Straulino compì l’impresa di attraversare a
vela lo stretto canale navigabile di Taranto.
CARLO ROLANDI: “BEPPE CROCE, UN PERSONAGGIO MASSICCIO”
Nell’ottobre
del 2014 al porticciolo del Molosiglio, presso il secolare Circolo
Canottieri Napoli, si è tenuta la commemorazione a cent’anni dalla
nascita del Presidente della Federazione Italiana Vela Andrea Giuseppe “Beppe” Croce e dell’Ammiraglio Agostino Straulino,
due grandi protagonisti della Vela Italiana. Il Comitato Promotore
Grande Vela, presieduto da Pippo Dalla Vecchia, li ha voluti onorare del
ricordo della Città di Napoli dove entrambi hanno segnato indelebili
pagine di storia, non solo sportiva.
L’omaggio si è svolto con la partecipazione del Presidente Onorario della FIV Carlo Rolandi che, in un suo personale reading del “Ricordo di Beppe Croce”
– un delicato libretto dato alle stampe per l’occasione e donato a
tutti gli ospiti in sala – ha esposto tanti episodi riguardanti il
celebre Presidente federale nelle sue tre vesti di Uomo, Sportivo e
Dirigente. “Beppe è stato un personaggio così importante e talmente massiccio
che è impossibile raccontarvi tutto quello che ha fatto nel corso della
sua vita”, ha esordito Rolandi, continuando: “Il mio rapporto amicale
con lui ha inizio nel 1950, anno in cui ci fu il nostro primo incontro
ravvicinato in occasione del Campionato del Mondo Star che si svolgeva a
Chicago e dove partecipavano anche Tino Straulino e Tito Nordio con i
rispettivi equipaggi. Da allora e sino alla sua scomparsa ho avuto modo di condividere con lui la lunga vita in seno alla Federazione
e il suo esperto consiglio mi ha accompagnato sin tanto che è rimasto
in vita. Beppe non è stato un uomo qualsiasi, è stato un personaggio
completo, unico e non soltanto nel campo sportivo ma, e soprattutto, in
quello della vita". Beppe Croce è scomparso il 16 settembre 1986.
GIANCARLO BASILE: “STRAULINO, L’AMMIRAGLIO COL SESTO SENSO”Inframmezzato da aneddoti raccontati con la solita dovizia e qualità espositiva da Pippo Dalla Vecchia – che da past President del Circolo Savoia non ha mancato di ricordare l’episodio in cui Straulino, nel 1994, in una cena a lui dedicata, fu applaudito da oltre 200 persone tra velisti, allievi scuola e personalità, “un applauso così sentito e scrosciante da farlo commuovere” – l’incontro è proseguito con l’intervento del Com.te Giancarlo Basile
sull’Ammiraglio Straulino: “Straulino non faceva troppi ragionamenti,
seguiva il suo istinto, aveva il vero sesto senso”, rammenta Basile
continuando: “Per fare un esempio della sua straordinaria sensibilità,
bastava che ci fosse un minimo di vento, tale da produrre le prime
increspature sulla superficie dell’acqua, e lui con un’occhiata alla loro forma sapeva con sicurezza la direzione e l’intensità della corrente marina
... Mi capitò di averlo come skipper su una barca d’alto mare di un
comune amico, un prima classe RORC, per una breve “regata degli
isolotti”, che portammo a termine con pochissimo vento, naturalmente
vincendola. Ricordo che subito dopo la partenza avvenuta con non più di
cinque nodi di brezza, questa abbonacciò e tutta la flotta in pratica si
fermò: ma noi no, continuammo a mantenere un minimo di abbrivo, eravamo gli unici ad avanzare con tutto l’equipaggio immobile sottovento e nel silenzio più assoluto;
c’era a bordo un’atmosfera magica col mago al timone, nessuno capiva
come potesse avvenire che tutte le barche fossero ingovernabili su varie
prue mentre noi andavamo con le vele che sembravano incollate nel
cielo. Le lasciammo tutte di poppa.” Agostino Straulino è scomparso a Roma il 14 dicembre 2004. Le sue spoglie riposano a Lussinpiccolo, sua terra di origine.
Basile
ha concluso la sua carrellata di ricordi con il racconto dell'impresa
forse più celebre compiuta da Straulino sul Vespucci, l’uscita dal porto di Taranto a vela, avvenuta nel 1965:
“Soffiava una forte e gelida tramontana che credo sfiorasse i trenta
nodi. Mentre pensavo a cosa mai il Comandante volesse fare con
quell’ancora, di colpo mi si accese il lampadino: ma certo, con quel
vento che spirava dritto in poppa in uscita dal Mar Piccolo, Agostino
Straulino non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di attraversare il canale navigabile a vele spiegate!”. Lo storico evento è stato ben descritto anche nel libro “Il padrone del vento”
di Giuliano Gallo (Edizioni Nutrimenti). Ne riportiamo uno stralcio: “ …
ma ecco che il ponte cominciò ad aprirsi. In quel preciso momento il Comandante ordinò di mollare gli imbrogli
e cazzare le scotte delle vele del trinchetto, che furono bordate tutte
insieme in non più di quindici secondi, con i pennoni in croce.
Contemporaneamente vennero alzate quattro bandiere del codice
internazionale dei segnali che vogliono dire “Ho le macchine in avaria”.
E sì, perché il transito a vela per il canale navigabile è vietato anche a un dinghy, figuriamoci al Vespucci.
Con la tramontana che soffiava forte non ci volle molto perché la nave
si abbrivasse fino a otto nodi. Con nostra meraviglia, appena il ponte
fu aperto completamente, dal castello arrivò a lampi di luce il
messaggio “Accelerate la vostra manovra”! Può darsi che fosse uno
scherzo, ma Straulino andò su tutte le furie... Non passarono più di
cinque minuti ed eravamo nel canale navigabile, con i pennoni più bassi che sovrastavano le due strade gremite di gente festante, tutte le vele del trinchetto piene da scoppiare, i baffi sotto i masconi: doveva essere uno spettacolo fantastico il Vespucci visto da terra".
LA MOSTRA RIEVOCATIVA A corredo delle relazioni di Rolandi e Basile, le sale del Circolo Canottieri hanno ospitato la mostra rievocativa a cura di Paolo Rastrelli sui
Giochi Velici della XVII Olimpiade di Roma svolti a Napoli nel 1960 che
videro presenti Straulino al timone, nella Classe Star, di Merope III
insieme con Rolandi, e Croce al timone del Comitato Organizzatore e
quindi di tutta l’Operazione Sole Mio.
La mostra è stata promossa dalla V Zona FIV. “Valorizzare il patrimonio velico campano è uno degli obiettivi principali del nostro programma di quadriennio", spiega il Presidente della V Zona Francesco Lo Schiavo. “Si è sempre parlato di Napoli come capitale della Vela: con questa mostra si richiamano alla memoria alcune delle più significative pagine della storia velica di Napoli e del suo Golfo. Le immagini rievocative dell’Olimpiade di Napoli del 1960, presentate in anteprima in occasione del Centenario dalla nascita di Croce e Straulino, daranno la possibilità ai giovani velisti di oggi di conoscere il passato del loro sport, la storia dei propri Circoli ed i campioni che hanno solcato quelle acque che oggi li vedono protagonisti”. (www.barchedepocaeclassiche.it)
La mostra è stata promossa dalla V Zona FIV. “Valorizzare il patrimonio velico campano è uno degli obiettivi principali del nostro programma di quadriennio", spiega il Presidente della V Zona Francesco Lo Schiavo. “Si è sempre parlato di Napoli come capitale della Vela: con questa mostra si richiamano alla memoria alcune delle più significative pagine della storia velica di Napoli e del suo Golfo. Le immagini rievocative dell’Olimpiade di Napoli del 1960, presentate in anteprima in occasione del Centenario dalla nascita di Croce e Straulino, daranno la possibilità ai giovani velisti di oggi di conoscere il passato del loro sport, la storia dei propri Circoli ed i campioni che hanno solcato quelle acque che oggi li vedono protagonisti”. (www.barchedepocaeclassiche.it)
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