Roma,
10 aprile 2014 – Alle 15:35:50 Phantomas taglia la linea di arrivo della prima
edizione della Roma per 1. E’ un Elan 410, con al timone Carlo Potestà, la
prima barca a vincere una regata in solitario in Italia. I Class 40 sono
dietro. Arriveranno con le orecchie basse. Qui intanto c’è la festa, che inizia
già a bordo del gommone della Direzione di Corsa. La moglie Clara e le figlie
Gaia e Camilla si sbracciano e salutano da lontano. Se Carlo è “gasato”, le sue
donne lo sono ancora di più.
“Stanotte finalmente dormiamo”, ci confidano. Alla
fine si capisce che è stata un’avventura anche per loro. “Ho dormito tantissimo
– ci dice invece Carlo – ogni volta che ho potuto. Ho preso alla lettera i
consigli del dottor Stampi. Ho chiuso gli occhi per pochi minuti anche ogni
paio di ore. I primi giorni anche in pozzetto. La fatica vera l’ho sentita solo
questa ultima notte, quando il vento era tanto e riposare è diventato
difficile, anche per l’adrenalina accumulata”.
Si
rilassa pian piano. E’ felice. Abbraccia ancora una volta Clara e le figlie,
poi si concede una battuta: “Ho scoperto che non si può dormire sotto spi. Ci
ho provato una volta e sono dovuto correre fuori perché la barca andava per i
fatti suoi”.
Problemi?
“Mai, nemmeno uno, ma non ci credo ancora che ho vinto. Ho avuto anche fortuna.
Ho settato Phantomas per i venti leggeri, sapendo che era la mia unica
possibilità di far bene, ma quando al ritorno, verso Gaeta, il vento è
incominciato ad aumentare pensavo proprio che i Class 40 mi riprendessero. Poi
ho visto che continuavo a mantenere invariato il distacco e solo allora ho
pensato che era finalmente fatta”.
La
sua è stata una corsa tutta in testa, a partire da Ventotene quando “dopo un
bordo lungo verso terra ho puntato dritto su Ventotene e mi sono ritrovato
primo”.
Da
lì è stato veramente Phantomas. E chi lo ha visto più!
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