Un contributo originale per dare la possibilità allo Sport italiano di competere da protagonista nello scenario mondiale.
Si chiama "il Cappello del velista" ed è una creazione originale di Universo Sport. Si tratta di un cappello estivo con visiera, realizzato in tessuto
tecnico di colore bianco, leggero e resistente, con impresso il logo
Prysmian
Ocean Racing e, sul retro, il logo della Classe Mini e il nome di
Giancarlo, navigatore oceanico in solitario che regata nel circuito dei
Mini 6.50,
le più piccole imbarcazioni da traversata oceanica in solitario. Il cappello, realizzato in taglia unica con un pratico sistema che
permette di adattarlo a qualsiasi misura, è in vendita presso 15 tra i più importanti punti vendita
Universo Sport, catena di negozi di abbigliamento e accessori
sportivi. Un espositore dedicato, realizzato ad hoc per l'iniziativa,
presenta il
prodotto con una efficace comunicazione instore.
Andrea Catellacci, CEO di Universo Sport, motiva così la scelta dell'azienda di
affiancare la propria immagine a quella di Giancarlo Pedote: “Dedizione, determinazione e perfezione sono i valori di Giancarlo e i valori
di chi 16 anni fa è partito con il progetto di diventare un punto di riferimento nel panorama del retail sportivo
italiano”.
Si tratta di un'iniziativa che l'azienda, già supporter del
navigatore italiano, ha organizzato per permettere a chiunque lo
desideri di sostenere il progetto agonistico di Giancarlo: una parte del
ricavato della vendita del Cappello del Velista sarà investito da
Universo Sport per sostenere il progetto agonistico di Giancarlo.
Francesco Berneschi, Marketing Manager di Universo Sport, commenta così
l'iniziativa commerciale: “Dal nostro punto di vista Pedote rappresenta in maniera perfetta lo spirito di chi vuol vivere lo sport da
protagonista, che è poi lo spirito di Universo Sport”.
Un progetto importante, quello del velista toscano: regalare all'Italia la prima vittoria nella famosa regata Mini
Transat, la più estrema transoceanica in solitario, che ha luogo ogni due anni e partirà il 13 ottobre da
Douarnenez in Francia per arrivare, dopo una tappa a Lanzarote (Canarie), a Pointe-à-Pitre
(Guadalupe).
Creata nel 1977 da Bob Salmon, la Mini Transat si svolge su un percorso
complessivo di ca. 4000 miglia da affrontare in solitario su un'imbarcazione di 6,50 metri e
senza contatti a terra: non sono ammessi a bordo
né telefoni, né alcun mezzo per comunicare con altri se non il comitato organizzatore.
Competizione, situazioni meteo spesso complesse e solitudine non sono le uniche difficoltà con cui gli skipper
devono confrontarsi: la Mini Transat non ammette alcun comfort. Nessun computer di bordo, né strumento meteo se non un
barometro, niente letto, né cucina: solo un bollitore per scaldare dell'acqua e preparare qualche pasto caldo liofilizzato.
Impegnativa dal punto di vista sia fisico sia mentale, la Mini Transat è conosciuta in tutto il mondo per essere la
più estrema delle traversate atlantiche, un'avventura agonistica
ricca di fascino e
spettacolarità ma anche insidie che, spesso, provengono non tanto
dall'esterno quanto dalla gestione del mezzo e delle proprie forze.
Dopo l’esperienza dell’edizione 2009, in cui ha ottenuto la quarta posizione nella categoria serie, il
migliore risultato mai ottenuto da un'italiano in questa regata, nel 2013 Giancarlo torna a partecipare scegliendo la categoria
prototipi.
I Mini 6.50 sono le più piccole barche da regata oceanica,
estremamente rapide e spettacolari. In particolare, i prototipi sono un
concentrato di tecnologia e vengono utilizzati anche come “laboratorio
di prova” per lo sviluppo delle barche per la Vendée Globe,
il giro del mondo in solitario senza scalo su imbarcazioni di 18 mt.
Prysmian 747, l'imbarcazione di Giancarlo, è il prototipo più atipico e all'avanguardia attualmente presente sui
campi da regata: disegnato da David Raison, frutto della sua esperienza di navigatore e d’ingegnere idrodinamico, ha vinto nel 2011 il
Prix de la haute technologie, rilasciato dalla Fédération des Industries Nautiques.
Il progetto del 747 è nato dall'analisi del comportamento di circa
dieci carene tra le più veloci che sono state costruite e testate
al computer tra il 2005 e il 2008 e di altrettante concepite al computer
senza nessun limite progettuale.
Questo studio ha permesso di rimettere in discussione la
progettazione dei Mini e il risultato è un prototipo innovativo, con una
prua
ispirata agli scows americani, un’ergonomia ottimizzata per aumentare le
performance dello skipper e una potenza superiore del 20% rispetto agli
altri Mini, senza aumento del peso o della superficie bagnata.
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