Si è conclusa con una
5° posizione per Giancarlo e Prysmian ITA 747 la Pornichet Select 2012. Dopo 30 ore di navigazione, Giancarlo ha tagliato la linea di arrivo
ieri alle 19.00 e 34'' rientrando nel porto di Pornichet (nella Loira
Atlantica), da cui era partito assieme agli altri skipper sabato alle
13.00. Una regata che verrà ricordata per le difficoltà meteo, che non solo hanno causato la riduzione del percorso dalle 300 miglia
previste alle 186 effettuate: hanno determinato, in maniera più o meno diretta, l'abbandono di 38 navigatori su 55. Quasi una corsa ad eliminazione. In partenza Giancarlo si è subito posizionato al secondo posto,
mantenendosi nel gruppo di testa fino a quando un bozzelllo non si è
rotto mettendo a rischio la resistenza di una drizza e costringendo
Giancarlo ad ammainare il fiocco e fermarsi per mezz'ora, durante la
quale ha
perso numerose posizioni. A peggiorare la situazione, prima del faro di Birvideaux situato tra
l'Ile de Groix, Belle-Ile e Quiberon, si è strappata la randa nella
parte superiore. Un danno che ha impedito a Giancarlo di cazzare la vela
come avrebbe dovuto per poter concorrere nel migliore dei modi.
Il resto della regata è stata per Giancarlo una prova di resistenza: contro le onde, contro il vento e contro gli eventi.
"All'uscita dalla Passe della Baia di Pornichet navigavo
incollato al primo: ci marcavamo reciprocamente tirando dietro il resto
della flotta.
Poi si è messa in moto la catena di inconvenienti: due o tre volte ho
pensato di abbandonare, soprattutto per il taglio nella randa, che se si
fosse finito di strappare non mi avrebbe permesso di governare
adeguatamente la barca per rientrare, in nessun porto." ha commentato Giancarlo al
rientro.
"Ho cercato di navigare nel modo più conservativo possibile e
terminare la regata come se fosse un trasferimento: le condizioni meteo
erano pessime, oltre 25 nodi con tre-quattro metri d'onda. Sinceramente
mi sono chiesto quali possano essere le ragioni per far partire una
regata in
queste condizioni. Nello sport non si dovrebbe mai andare oltre i limiti
della sicurezza, come invece questa volta è accaduto e in maniera
consapevole già prima della partenza. Spero che il numero degli
abbandoni faccia riflettere gli organizzatori sul fatto che andiamo in
mare per
regatare, e non per mettere alla prova la struttura delle nostre
imbarcazioni."
Domani le premiazioni e poi al lavoro per studiare un nuovo gioco di
vele che possa esaltare le caratteristiche dell'imbarcazione.
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