martedì 4 dicembre 2018

TERREMOTO TRA LE VELE D’EPOCA: DOPO 14 ANNI PANERAI ABBANDONA IL CIRCUITO


Dopo 14 anni ininterrotti il Panerai Classic Yachts Challenge cessa di esistere. Il marchio di alta orologeria sportiva Officine Panerai ha ufficialmente interrotto la sponsorizzazione del circuito di vele d’epoca più famoso del mondo.   L’azienda manterrà comunque la proprietà di Eilean, il Fife di 22 metri del 1936 acquisito nel 2006, che continuerà a navigare. Il prossimo 8 gennaio Eilean sarà sulla linea di partenza a Lanzarote in occasione della Panerai Transat Classique, la traversata dell’Atlantico in regata. L’unico altro evento del 2019 sarà la British Classic Week di Cowes, in Inghilterra.


La notizia è confermata, nonostante non sia stato rilasciato alcun comunicato ufficiale. In questi giorni di fine novembre 2018 Jean-Marc Pontroué, il nuovo CEO di Officine Panerai subentrato dalla scorsa estate al posto di Angelo Bonati, in pensione per raggiunti limiti di età, ha reso noto che la futura strategia aziendale non prevede di proseguire la sponsorizzazione del Panerai Classic Yachts Challenge. Quello che per 14 anni ininterrotti, dal 2005 al 2018, è stato il più importante circuito internazionale riservato alle barche a vela d’epoca e classiche non esisterà più.
 
Officine Panerai non abbandonerà completamente il mondo del mare, che verrà considerato da un’angolazione meno classica, ma soprattutto manterrà la proprietà e continuerà a fare navigare Eilean, il ketch in legno di 22 metri costruito nel 1936 dal cantiere scozzese William Fife con il quale nell’ultimo decennio ha promosso il brand e la cultura della vela classica.Carla Salicini, International Communications & PR Director di Officine Panerai, ha assicurato che “ … Eilean continuerà a rappresentare Panerai come nostro ‘indirizzo in movimento’ e sarà molto più presente che in passato in località  europee e oltreoceano a partire dal prossimo anno.”
 
Due appuntamenti nel 2019
 
Nel 2019 verranno mantenuti solo due appuntamenti, indipendenti tra loro: la regata British Classic Week di Cowes, in Inghilterra, in programma presso l’Isola di Wight dal 13 al 20 luglio, e la Panerai Transat Classique, la traversata dell’Oceano Atlantico in regata  che partirà l’8 gennaio 2019 da Lanzarote, alle Isole Canarie, con arrivo dopo 3.000 miglia di mare sull’isola caraibica di Saint Kitts.
 
A questo proposito, al momento in cui scriviamo, Eilean è già partita dalla sua base presso il Cantiere Del Carlo di Viareggio alla volta di Lanzarote, dove arriverà dopo circa 1.500 miglia di mare e una probabile sosta alle isole Baleari. Conclusa la traversata navigherà tra i Caraibi e gli Usa, per poi dirigere la prua verso il nord Europa, fare tappa a Londra e successivamente ripartire  alla volta del Mediterraneo, dove rientrerà dopo circa dieci mesi ininterrotti di mare. Oggi, dopo circa otto anni di comando da parte diAndrew Cully, il nuovo comandante di Eilean è il viareggino Stefano Valente.
 
14 anni di regate e di passione
 
Quattordici anni per altrettante edizioni, un record. Nel 2005, dopo le cinque edizioni del Prada Challenge for Classic Yachts, Officine Panerai ha fatto il suo ingresso ufficiale nel mondo della vela d’epoca inaugurando il Panerai Classic Yachts Challenge. A guidare la sfida il CEO Angelo Bonati, appassionato velista e manager talentuoso capace di trasformare Officine Panerai in un brand conosciuto a livello planetario. Basti pensare che al suo insediamento esistevano solo tre boutique, diventate oltre 70 in tutto il mondo nel momento in cui ha lasciato l’azienda. È lui che nel 2006 ha recuperato il ‘quasi relitto’ Eilean dal proprio ormeggio sotto le mangrovie dell’isola caraibica di Antigua per imbarcarlo su un cargo e trasferirlo presso il cantiere viareggino Del Carlo.
 
Nel 2009, dopo 40.000 ore di lavoro, Eilean è tornata a navigare più bella che mai. Nel 2012 ha riattraversato l’Atlantico a vela e ad Antigua Panerai ha invitato a bordo i Duran Duran, con i quali ha celebrato il trentennale del videoclip della canzone ‘Rio’, girato dal mitico gruppo pop inglese proprio a bordo di questa imbarcazione. Poi il ritorno via cargo in Europa. Nel frattempo, anno dopo anno, il PCYC diventava sempre più grande. In Mediterraneo si è sempre regatato a Antibes, Cannes,Porto Santo Stefano, Mahon, Imperia e in qualche occasione anche a Napoli e Porto Rotondo, in Sardegna. Ai Caraibi Panerai ha sponsorizzato l’Antigua Classic Yacht Regatta, in Inghilterra la British Classic Week di Cowes e in nord America gli eventi di Marblehead, Nantucket, Bristol e Newport. In alcune edizioni sono stati toccati anche 11 appuntamenti in un solo anno. Panerai, le sue magliette brandizzate e i cappellini differenti ogni stagione hanno invaso i campi di regata di mezzo mondo, al punto che oggi non è raro incontrare velisti che esibiscono il marchio in occasione di altre manifestazioni nautiche. Come dire … “io c’ero”. Tenetevi stretto quell’abbigliamento, è destinato a diventare materiale per collezionisti.    
 
E adesso, cosa succederà?
 
E ora? Saranno in tanti a chiedersi cosa succederà, in primis le centinaia di armatori che per anni hanno animato il circuito. A loro va senz’altro riconosciuto il merito di avere continuato a mantenere in vita e naviganti gioielli a vela che hanno fatto la storia dello yachting. Spesso (e volentieri) il Panerai Classic Yachts Challenge ha infatti rappresentato il miglior pretesto per restaurare e mantenere in perfetto stato la propria barca in vista della partecipazione alla successiva stagione, con lo scopo di tentare di iscrivere il nome del proprio yacht nell’Albo d’Oro dei vincitori del circuito. Senza contare che tante barche sono state trasferite appositamente dal nord Europa o dagli USA per competere in Mediterraneo.
 
Tra queste Manitoudel 1937 sul quale navigava il presidente J.F. Kennedy, Olympian, Chips, Tilly XV, Oriole, Serenadeappartenuta a Zsa Zsa Gabor e Jacques Cousteau, Sonny, Tamara IX del compianto yacht designer Doug Peterson, gli R-class gemelli Aloha e Lady Van … e tante altre. Per tutte partecipare ‘a un Panerai’ era diventato sinonimo di orgoglio, aggiudicarsi un orologio Panerai del valore di svariate migliaia di euro un trofeo conquistato sul campo (di regata). Senza contare l’atmosfera di banchina, la sensazione di appartenere quasi a un’elite del mondo nautico, il ritrovarsi presso l’immancabile lounge Panerai per assistere ai video delle prove in mare realizzati ‘dal Carletto’, commentare le classifiche curate ‘dall’Alberto’ , ammirare le splendide foto ‘del Guido’, fare colazione o “assalire” i ricchi buffet del dopo-regata organizzati ‘dal Gianluca’. Addio boe gialle e cagnari bianco-azzurri.Tutto questo non ci sarà più.
 
Il futuro è un’ipotesi. Nel frattempo … grazie!
 
Difficile pensare che queste barche smetteranno di navigare, sicuramente si sentiranno un po’ disorientate, poi riprogrammeranno la loro partecipazione ai sempre numerosi eventi del Mediterraneo. Sì, perché sia chiara una cosa: tutte le manifestazioni esistevano già prima dell’arrivo di Panerai e sicuramentecontinueranno ad esistere. Certo adesso si pone un problema di carattere ‘economico’, perché gli Yacht Club organizzatori non riceveranno più dal main sponsor i necessari finanziamenti per lo svolgimento di ogni singola manifestazione, quantificabili in svariate decine di migliaia di euro a seconda dell’evento. 
 
Due le ipotesi per il dopo-Panerai: o un nuovo title sponsor decide di associare il nome del proprio marchio all’intero circuito oppure gli Yacht Club si preoccuperanno di reperire le risorse necessarie per organizzare ogni singolo evento. Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi. Nel frattempo non possiamo altro che dire:grazie Panerai! Perché anche negli anni della più grande crisi economica mondiale (dopo quella del 1929) non hai mai mollato … e ci hai sempre fatto divertire!
 

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