giovedì 25 febbraio 2016

VELA: Campionato Invernale Riva di Traiano: parlano i protagonisti


Riva di Traiano, 14 febbraio 2016 - Riprenderà domenica prossima, 28 febbraio 2016, il Campionato Invernale di Riva di Traiano – Trofeo Paolo Venanzangeli, con Ars Una (Regata), Twins (Crociera) e Mylan (Gran Crociera) alla ricerca dei punti necessari per tentare di mettere al sicuro il titolo ancor prima del 12 marzo, data di chiusura del Campionato. Al momento sono state disputate sei regate per tutte le classi, ad eccezione dei Gran Crociera, che non hanno corso non solo, come le altre classi, nel giorno di San Valentino, ma anche il 17 gennaio, sempre per il troppo vento. 
 
Novità di questa settimana senza regate, la nomina a Commodoro del Circolo Nautico Riva di Traiano dell’Ammiraglio Francesco Lo Sardo. L’attività del Circolo è in crescita e i prossimi impegni, a partire dalla Coppa dei Campioni d’Inverno e dalla Roma per 1/2/Tutti, lo vedranno fortemente impegnato a fornire il suo indispensabile contributo d’esperienza, al fine di conseguire i molti e impegnativi obiettivi sportivi prefissati.

In questa settimana poi, grazie alla trasmissione di Rai Sport “Vela a Vela” condotta da Giulio Guazzini, hanno espresso le proprie opinioni sulla vela d’inverno proprio i protagonisti del Campionato Invernale, dal Presidente del Circolo, Alessandro Farassino, agli ufficiali di regata Giorgio Rossi, Fabio Barrasso e Cecilia Mazzoni, ai regatanti come Fabrizio Ravioli e ai velai (e regatanti) Paolo Semeraro e Francesco Cruciani.
 
Il punto di Giulio Guazzini
”Il Campionato Invernale Riva di Traiano, competizione di altissimo livello tecnico, molto combattuto e competitivo, riveste una grande importanza per la vela all’interno di un periodo tutto sommato difficile per l’economia planetaria, soprattutto quella riguardante il comparto nautico. Da oltre dieci anni il momento non è dei migliori, ma si percepisce comunque un grande desiderio di rivalsa anche da parte degli armatori che, seguendo l’evoluzione della tecnologia nel corso degli anni, la pretendono, a buon diritto e indipendentemente dal costo, anche su barche sostanzialmente da crociera, per vederne migliorate le prestazioni. Ciò è possibile grazie all’evoluzione e al perfezionamento dei materiali che rendono queste barche da crociera performanti anche in regata. Si smontano in inverno e si rimontano d’estate, per dar vita alla preziosa occasione di un campionato invernale che consente di regatare anche d’inverno, facendo sì che la vela non si fermi nemmeno durante questa stagione”.
 
La voce del CNRT
Ma al Circolo Nautico Riva di Traiano, oltre alle regate, ci sono anche meeting, lezioni di meteorologia, incontri con i velai, corsi di pesca. “Cerchiamo di fare tutto questo in favore della nautica - spiega il Presidente del CNRT Alessandro Farassino - e in favore dei nostri regatanti che, come si sa, sono quelli che nei campionati invernali sostengono veramente il settore in questo momento. Cerchiamo anche di essere al passo con le nuove tecnologie, cogliendo sempre nuovi stimoli per regatare. Riva di Traiano è un campionato riconosciuto da tutti per l’alto livello tecnico, con un campo di regata che ha fatto scuola. Da qui sono passati molti campioni e ce ne sono anche oggi. Abbiamo un Presidente del Comitato di Regata, Fabio Barrasso, che ormai ha dominato questo campo di regata non facile, perché qui il vento si arrotonda e raffica. Poi, oltre all’Invernale, c’è la Roma per 1/2/Tutti e vedo buone prospettive per la prossima edizione”.
 
La voce dei protagonisti
E’ d’accordo sull’alta qualità del campionato anche uno skipper di alto livello come Luigi Ravioli: “E’ sempre un piacere partecipare a questo campionato perché è il riferimento per l’altura: è bello regatare con gente brava oltre che con belle barche. La vela invernale è indubbiamente cresciuta molto ed è un fenomeno che c’è sempre stato ed è destinato ad essere in costante aumento; credo che i numeri veri siano ancora qua e, ovviamente, quando c’è numero c’è anche livello”.
E regatante di alto livello, ma anche ottimo velaio, è Paolo Semeraro, presente a Riva di Traiano con il suo Neo Scheggia, che per questa sua duplice veste ha forse più di altri il polso della situazione generale. ”Il momento è difficile per la nautica da almeno dieci anni -  spiega Semeraro - quindi ormai ci dobbiamo abituare ad alti e bassi. Ma nonostante l’incertezza, c’è una grandissima voglia, comunque, di continuare a vivere la vela anche da parte degli armatori, con un ritorno alla regata d’inverno, che, tutto sommato, è il migliore utilizzo che si possa fare di una barca. D’estate vai in crociera per venti giorni, ma se poi ti fai il tuo invernale, di fatto sei impegnato una settimana sì e una no e ti riempi assolutamente la vita”.
Il mondo del Campionato Invernale di Riva di Traiano ha anche una forte componente di amatori, con barche da regata-crociera. Cosa è cambiato nel tempo da questo punto di vista, proprio come approccio  tecnico proprio dell’armatore. Che tipo di vele chiedono?
 “Negli anni – spiega il velaio Francesco Cruciani - la tecnologia è cambiata e di conseguenza gli armatori pretendono, anche su barche che sono più da crociera che da regata e che d’estate vengono usate per andare in vacanza, delle vele anche molto tecnologiche, che effettivamente migliorano di molto le prestazioni. Poi, associati con professionisti o gente che li aiuta tecnicamente, riescono ad avere con queste barche delle buone prestazioni. In effetti è cambiato molto, perché è difficile che qualcuno mi ordini una vela di dacron classica per fare le regate d’inverno. Ormai non succede più e questo è anche un qualcosa di tipicamente italiano, perché, ad esempio, difficilmente noi compriamo un’auto normale, perché vogliamo sempre un po’ farci riconoscere e vogliamo sempre il meglio, indipendentemente dal costo. Secondo me, poi, c’è una ricerca che fa progressi. Ormai negli anni i materiali e le barche stesse si sono evoluti ed ora anche le barche da crociera sono barche che in qualche modo sono predisposte per fare la regata. Hanno la doppia funzione e spesso vengono smontate d’inverno e rimontate d’estate”.
 
La voce dei giudici
E a certificare il livello di competitività di queste regate non poteva mancare Giorgio Rossi, designatore ufficiale FIV per la IV Zona, una vera “istituzione” su tutti i campi di regata italiani, con una grande conoscenza di quello che è il mondo delle regate degli appassionati e soprattutto dell’agonismo: “Sono moltissimi i regatanti di alto livello che vengono anche solo per allenarsi per le regate ancora più importanti. Qui ce n’è di veramente bravi. Si divertono molto perché il campo di regata è ottimo e il vento, con le colline che ci sono dietro, c’è quasi sempre e il mare è spesso cattivo. E’ davvero un bellissimo campionato sotto molti aspetti, a partire dall’ottima giuria e da quello che è il Comitato di Regata fisso da oramai tanti anni. Ma oltre all’aspetto agonistico, non è da sottovalutare l’attenzione per la sicurezza che è essenziale nelle discipline di mare, perché qui ci sono veri e propri professionisti, non semplici amatori, e la sicurezza deve essere sempre al primo posto. La regata si commisura con il livello dei regatanti e viene svolta in condizioni difficili solo se è al loro livello. Questa è una cosa che qui si può fare perché sono tutte persone capaci e non semplici ‘professionisti della domenica’.”
Fabio Barrasso, Presidente del Comitato di Regata, dice la sua sul campo di regata e sul clima di Riva di Traiano: “Quest’anno qui nel Tirreno il microclima ci ha aiutato parecchio con la sua aria da scirocco, e siamo tutti molto soddisfatti. C’è molta voglia di vela e questo campionato è fortemente specializzato per barche ed equipaggi forti, ma è in grado di salvaguardare anche quella fascia più amatoriale con percorsi differenziati e più contenuti e con dei limiti oltre i quali non consentiamo, ad esempio, alla classe Gran Crociera di regatare.”
E sempre sul campo di regata dice la sua anche Cecilia Mazzoni, Ufficiale di Regata che questo tratto di mare conosce come le proprie tasche. “I pericoli sono ben noti a tutti: all’entrata del porto c’è una grossa secca, poi bisogna prestare più attenzione al largo di Capo Linaro e lungo un po’ tutta la costa, soprattutto quando c’è mare che tende a spingerti sugli scogli. Comunque, a parte alcuni cambiamenti di vento importanti, il clima resta eccezionale. Da regatante posso dire che il campo di regata è fantastico! Qui c’è sempre un microclima eccezionale e difficilmente ci sono delle piogge scroscianti. Però ci sono dei cambi di vento importanti, perché Capo Linaro influisce moltissimo, così come Civitavecchia con il suo porto. Questo è un campo molto tecnico e, infatti, devo constatare che qui ci sono belle barche, bei regatanti e i professionisti si trovano a proprio agio”.

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