sabato 10 ottobre 2009

Diario di Bordo - Transat 6.50 - Verso Capo Verde


Venerdi 9 Ottobre 2009 - A Lobato fino a ieri devono essere fischiate le orecchie.
Il lusitano aveva accumulato da Dalin fino a 70 miglia di distacco che costituivano sempre un bel mucchietto di ore limate all'abissale vantaggio di 22 ore di cui può godere.
Ora le cose si stanno sistemando, l'Aliseo spinge per bene tutti ma pare che, quando non ci sia da spingere la barca sotto spi con più di 30 nodi, il gap di prestazioni si riduca.

Riccardo sta rosicchiando miglio su miglio... ha annullato per ora alla grande i i pochi secondi che lo dividevano da Macaire per il terzo posto e ci si è installato imperiosamente. Con le medie che tiene "tirando come un pazzo" il napoletano non è più che ad un paio di ore dal secondo posto di Charlie... che spasso seguire le Transat con simili interpreti italiani!

Luca e Giancarlo stanotte sono piombati come falchi da terra. Vorremmo che questa 2009 non finisse più da tante sono le soddisfazioni che riceviamo... è la 14esima Transat che seguo ma non mi è mai capitato di divertirmi tanto.

Ho trattato male Luca Tosi. Ho scritto che gli avrei dato gli scapaccioni.
Naturalmente, ora che sappiamo tutti qual'è il suo vero valore, glieli darei ancora più forti!
Scherzi a parte, spero veramente che al termine di questa edizione il veneziano prosegua sui Mini.
Ha solo 22 anni e per la Classe Italiana è un gioiello di inestimabile valore. Ha un senso marino fuori dalla norma, probabilmente anche grazie all'aria che ha sempre respirato in famiglia ed ai suoi studi al nautico di Venezia e sa organizzare e coordinare staff di prim'ordine.
A La Rochelle erano sempre in una decina a collaborare per metterlo in condizione di partire e tra questi alcuni preparatori di Giovanni Soldini, cito per tutti Tommaso Stella.
Sui pontili avrà di sicuro avuto modo di parlare con skipper di P2 che proseguiranno presumibilmente la carriera sui Proto. Dalin dovrebbe essere su questa lunghezza d'onda ed anche Amaury.
Che lo spirito di emulazione e di sfida, condito dall'orgoglio per le sue enormi capacità, lo indirizzi nella giusta direzione!

Sempre con un occhio rivolto al futuro:
voi sognatori candidati alle prossime edizioni siete consapevoli di che razza di "cursus honorum" dovrete essere capaci per essere VOI a farci sognare nelle prossime edizioni?
Da oggi tratteggerò il tragitto agonistico dei nostri amici del "2009", senza impegolarmi in classifiche che, recitando a memoria, non ricordo per intero ma per dare l'esatta dimensione dei tempi neccessari.

Andrea Caracci - Il milanese si accosta ai mini nel 2003, noleggiando da Moresino il Felci "Creuza de Mà". Con questo arriva secondo dietro Podestà alla Romax2 e dietro a Farina nella Gardax1 (c'ero anch'io alla mia prima regata su Dixie... scusate l'intrusione!)
Capisce che non si tratta di barca all'altezza delle sue siderali ambizioni e, nell'inverno, rimane per tre mesi in un paese baltico che non ricordo per iniziare al costruzione di un nuovo proto di Manuard.
Si accorge per tempo che i rapporti col cantiere non sono cristallini e molla l'osso...
A Giugno ho la bellissima sorpresa di rivederlo a Pt. Camargue alla partenza della MiniMax.
Corre su 431 col mitico Sam: stravincono... e convince il progettista a vendere a lui la barca che era già stata promessa ad un avvocato parigino.
Sam, agonista quant'altri mai, non ha dubbi su a chi affidare il gioiello e l'epopea di Andrea ha inizio. Corre anche la seguente MiniMed e così intasca le 1000 miglia in regata, requisito minimo per potersi iscrivere a Dicembre alla Transat 2005.
In autunno 2004 compie l'allenamento più incredibile e formativo che Minista abbia mai affrontato: naviga en solo da La Rochelle a Genova, incappando nelle prime burrasche invernali del Biscaglia e nei rigori del clima. Che preveggenza e che temperamento!
Nel 2005 affina la preparazione alla Course des Lions e corre la solitaria obbligatoria alla MiniSolo... può partire, ed il resto è cosa nota.
In definitiva Andrea si è preparato alla sua prima in due anni.

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