venerdì 3 luglio 2009

IL TEAM JOE FLY TORNA AL WORLD MATCH RACING TOUR


Marstrand, 29 giugno 2009 - È cominciata oggi nella pittoresca isola svedese di Marstrand, a nord di Goteborg, la quindicesima edizione del Match Cup Sweden.
14 i team in gara in questa quinta tappa del circuito mondiale di match race (World Match Racing Tour). Unico rappresentante italiano il team Joe Fly, guidato da Francesco Bruni. Con lui Matteo Auguadro (prodiere), Manuel Modena (trimmer), Giuseppe Brizzi (drizzista) e l’australiano Ben Durham (randista/tattico). Il team aveva debuttato nel circuito mondiale a fine maggio, nella tappa organizzata sul Lago di Costanza (Match Race Germany).
Tra i rivali più temibili di questa tappa svedese ci sono l’australiano Torvar Mirsky (Mirsky Racing Team), fresco vincitore del Troia Portugal Match Cup, il neozelandese Adam Minoprio (Emirates Team New Zealand/ BlackMatch Racing Team), in testa alla classifica generale del circuito, e il campione in carica, l’inglese Ian Williams, con Barhein Team Pindar.
Presente anche quest’anno a Marstrand il vincitore del 2008, Mattias Rahm (Svezia), con il suo Stena Bulk Racing Team. Notevole il numero di equipaggi locali: oltre a Rahm, partecipano lo specialista Magnus Holmberg, il vincitore della Congressional Cup 2009 Johnie Berntsson e il vincitore del Match Cup Sweden 2007, Bjorn Hansen. Completa la lista dei match racer nordeuropei il danese Peter Wibroe.
Ben rappresentati i francesi con quattro skipper in gara: Sebastien Col, Mathieu Richard, Philippe Presti e Damien Iehl, rispettivamente numero 1,2,6 e 8 della ranking mondiale. Occhi puntati anche sul veterano del World Tour Peter Gilmour, dall’Australia, con il suo Yanmar Racing Team, più volte vittorioso su questo campo di regata.
Francesco Bruni ha disputato una solo prova, in cui ha avuto la meglio il danese Peter Wibroe. Il timoniere palermitano ha così commentato la prima giornata: “L’inizio non è stato dei migliori, ma a differenza di altri team abbiamo disputato solamente una regata e la strada è ancora lunga. Siamo partiti con bonaccia e abbiamo scelto il lato del campo sbagliato. Il vento era instabile ed è poi girato a favore degli avversari.”

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