martedì 16 giugno 2020

VECCHIE VELE: L’ORIGINE DEL CLIPPER


Mutavano i tempi dopo le guerre napoleoniche, che avevano visto in azione navi corsare capaci di sviluppare velocità imbattibili, mutavano anche le esigenze economiche ed operative del mondo occidentale.    
Nasceva così, intorno al 1820, un nuovo tipo di veliero che tradizionalmente si pone nelle coste nordorientali degli Stati Uniti d’America, nazione giovane e dinami­ca ben diversa dal mondo conservatore e consuetudinario inglese. 

Trattavasi di una nave ancora piccola, a due alberi, detta BALTIMORE CLIPPER perché nata a Baltimora, caratterizzata da forme di scafo molto stellate e molta vela, agile, manovriera e sopra tutto veloce. 

Buona pertanto al contrabbando e al trasporto di schiavi, perfino pirata. Secondo fonti più credibili, il primo vero clipper , quanto­meno a farsi notare, sarebbe stato l’ “Ann Mac Kim” del 1832, stazzante 493 tonn., con carena rivestita di rame.

Alla fine degli anni cinquanta John Jordan introduceva la costruzione degli scafi composita, con ordinate in metallo, irrobustendo e nello stesso alleggerendo una struttura nata alquanto debole. Col “Richard Cobden” veniva sperimentato nel 1844 il primo veliero di ferro. 


Il capitano inglese William Clinfton sperimentava anche la navigazione contro il monsone dando il via alle complessa attrezzatura velica propria dei velieri veloci, ricorrendo perfino all’aiuto dei rimorchiatori a vapore per lunghi tratti al fine di guadagnare cammino.


Prendeva piede, così, il tipo generico del CLIPPER (nome derivante, forse, dal cavallo da corsa degli stati americani sudisti) che, acquistando maggiore stazza tra il 1830 e il 1860, si divideva in più sottotipi sia americani che inglesi.


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