Il capitano Enrico Alberto D'Albertis era nato a Voltri (Genova) il 23 marzo 1846 dal cavalier Filippo, ricco industriale tessile, e Violante Giusti. Nel 1879, insieme a Vittorio Augusto Vecchi, noto come Jack La Bolina, il conte Ponza di San Martino, il Marchese Doria, il Marchese Imperiale e pochi altri fondò il Regio Yacht Club Italiano.
Dimensioni: lunghezza scafo 21,76 m, larghezza 4,84 m, immersione 3,50 m.
Dislocamento 50 tonn. Equipaggio 9. Disponeva di un cannoncino a perno di bronzo, un pezzo a retrocarica di fabbricazione inglese che s'allungava sulla prora tagliata ad angolo retto. Lo yacht venne chiamato Corsaro.
Nel 1882, poco dopo il varo, il Corsaro partecipò alle Regate Internazionali di Nizza, al termine delle quali salpò per l'Egitto. Tornato a Genova per le riparazioni, il 14 luglio fece vela per Madeira, le Isole Selvagge e l'Arcipelago delle Canarie.
Nel 1886 lo yacht visitò l'Arcipelago delle Azzorre.
Nel 1893 il Corsaro salpò da Huelva alla volta di San Salvador, ripercorrendo la rotta di Colombo. Per la traversata usò copie, da lui stesso costruite, degli strumenti di navigazione in uso nel XV secolo: il quadrante, l'astrolabio nautico, la balestriglia e la bussola.
Il 20 luglio 1893 gettava le ancore a San Salvador dopo 27 giorni e 22 ore di navigazione.
Si trasferì poi a New York e Chicago per prendere parte ai grandi festeggiamenti del quarto Centenario della Scoperta dell'America.
Foto 2: Il Corsaro in navigazione al raduno per i festeggiamenti del IV° Centenario di Colombo (1893 – origine: Istituto Geografico De Agostini, Novara ). Il successo dell'impresa sulla rotta di Colombo valsero a D'Albertis la nomina a socio d'onore della Reale Società Geografica Italiana e la promozione a capitano di corvetta della Riserva Navale della Regia Marina.
Al ritorno rimase per due settimane in balìa di un violento ciclone, ma riuscì a superarlo quando quando già si disperava per la sua sorte. Rientrò a Genova il 7 ottobre dopo una crociera di circa 10.000 miglia. Nel 1895 il Corsaro partì per la sua ultima crociera, diretto a Kiel per l'inaugurazione del canale.
Al termine della cerimonia il D'Albertis, rimasto in Germania, diede ordini per il trasferimento del Corsaro a Gosport, in Inghilterra. Il 24 luglio 1895 il Corsaro, in navigazione nel passo di Calais con mare grosso e forte vento, venne investito da un piroscafo inglese che non gli diede il passo. Lo yacht, in avaria, fu rimorchiato a Boulogne, dove furono fatte riparazioni provvisorie. Navigò sino a Portsmouth nel cantiere Camper & Nicholsons dove però fu dichiarato non più adatto a tenere il mare con sicurezza e venne in conseguenza demolito.
Il Corsaro fu l'ultimo yacht del Capitano D'Albertis.
Morì il 3 marzo 1932 e il suo castello (**) fu donato alla Città di Genova insieme con le sue collezioni etnografiche, artistiche e marinaresche, i trofei, le curiosità, i libri, le carte nautiche e geografiche e tutti gli oggetti da lui raccolti in giro per il mondo. Oggi è diventato un museo.
(*) Il primo cantiere navale di grandi dimensioni sulla spiaggia di Sestri Ponente fu quello aperto nel 1815 dal maestro d'ascia Agostino Briasco che a metà del secolo diventerà il "Cantiere per le costruzioni navali in legno Fratelli Cadenaccio" dove venne costruito il clipper Cosmos, il più grande veliero in legno italiano. Ordinato dagli Armatori Fratelli Frassinetti, costruito in 16 mesi, varato il 10 Dicembre 1865, destinato alle tradizionali rotte tra la Liguria ed il Sud America, compie il viaggio inaugurale Genova - Montevideo in 51 giorni. Dopo cinque anni di servizio, a seguito gravi danni riportati in una tempesta al passaggio di Capo Horn, viene posto in disarmo a Genova. Il Cantiere Cadenaccio viene acquisito nel 1886 dal Gruppo Ansaldo.
(**) Nel 1886 il Capitano D’Albertis acquistò le rovine del bastione medievale di Montegalletto (o Monte Galletto), una delle maggiori alture di Genova, e vi fece edificare sopra un proprio castello in stile medievale, inglobandovi i resti del bastione, per preservarne le strutture residue. Alla fine, il castello - dapprima conosciuto come Castello di Monte Galletto, oggi Castello d'Albertis - risulterà una curiosa quanto suggestiva mistura di più stili architettonici, ricca di un inusuale fascino.
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