Mentre
a Porto è terminato anche il Campionato Europeo della flotta maschile dei 49er,
con la vittoria overall che è andata ai neozelandesi Burling-Tuke e il secondo
posto, primo equipaggio europeo, ai tedeschi Schmidt-Boehme (gli italiani: Jacopo
Plazzi-Umberto Molineris sono decimi tra gli europei, 13mi open, Stefano
Cherin-Andrea Tesei 13mi, 16mi open, Ruggero Tita-Giacomo Cavalli 15mi, 18mi open,
e Uberto Crivelli Visconti-Gianmarco Togni 18mi, 23mi open), l’eco
dell’eccezionale vittoria continentale di ieri conquistata da Giulia Conti e
Francesca Clapcich è ancora forte e la gioia incontenibile.
Un successo, questo
titolo Europeo 49er FX, che conferma le due azzurre al top della classe, una
grande iniezione di fiducia dopo due anni in cui tra infortuni e sfortune
assortite, a Giulia e Francesca, sempre e comunque sul podio nelle regate che
contano, era successo davvero di tutto. Ne abbiamo parlato con il Direttore
Tecnico della Squadra Nazionale di vela Michele Marchesini, con il Tecnico
federale della classe 49er FX Gianfranco Sibello e ovviamente con le due
protagoniste, già pronte ad affrontare il prossimo impegno, la regata
Pre-Olimpica di Rio de Janeiro (12-22 agosto), test event fondamentale in vista
della prossima edizione dei Giochi Olimpici brasiliani del 2016.
Michele Marchesini (Direttore Tecnico della FIV)
“Si è chiusa una
settimana molto importante per la vela olimpica italiana, con Giulia Conti e
Francesca Clapcich che raccolgono il sesto risultato utile consecutivo e lo
fanno in modo perentorio, conquistando un titolo Europeo 49er FX
difficilissimo. Conti, Clapcich e il coach Gianfranco Sibello sono una cellula
di lavoro consolidata e questa vittoria è il risultato di un bel lavoro di
squadra: tutti e tre hanno saputo reagire ancora una volta benissimo, sul
campo, a episodi negativi che hanno preceduto la regata, impedendogli di
partecipare alla Coppa del Mondo in Inghilterra.
Di grande rilievo
anche la performance al Mondiale Nacra 17 di Bissaro-Sicouri, che dominano la
Medal Race e chiudono al sesto posto confermando il loro status nel Club
Olimpico CONI e quindi l'appartenenza all’élite dello sport italiano. Come già
avevo detto a inizio stagione, il 2015 è un anno importante per la vela
olimpica, dopo l’Europeo RS:X, gli Europei 49er e 49er FX, e il Mondiale Nacra
17, ci saranno altri eventi molto importanti da seguire e soprattutto la Regata
Pre-Olimpica di Rio de Janeiro. Al momento possiamo dire che questi risultati
sono la conferma che il lavoro paga e che la strada che abbiamo intrapreso è
quella giusta”.
Gianfranco Sibello (Tecnico federale della classe
49er FX)
“Questo titolo
Europeo è il frutto dell’intenso lavoro che abbiamo portato avanti questo
inverno: come era già successo l’anno scorso per i Mondiali di Santander,
Conti-Clapcich venivano da un infortunio, quindi abbiamo dovuto dare qualcosa
in più e anche in questo caso siamo riusciti a tornare a casa con una medaglia,
la più pregiata. Si tratta di un valore aggiunto, perché se si riesce a uscire
in questo modo dalle difficoltà, vuol dire che l'equipaggio ha qualcosa in più,
che ha delle basi solide e questo fa ben sperare per gli appuntamenti ancora
più importanti che ci aspettano. Da parte mia ho cercato di dare un'impronta
tecnica proveniente dalla mia esperienza con il 49er, poi una volta raggiunto
un certo livello, le ragazze ci hanno messo del loro. Da questo punto di vista
siamo a posto, quindi abbiamo fatto più un lavoro mentale di avvicinamento
all'evento. Anche i giorni prima della regata li abbiamo gestiti bene, poi
durante il campionato abbiamo valutato la situazione prova dopo prova, pensando
alle cose reali, senza farsi troppi pensieri che magari non portano a niente.
Cerco sempre di farle rilassare, anche nei momenti liberi, senza stressarle
troppo: ci diciamo le cose essenziali, quelle che servono effettivamente alla
regata, e funziona. Credo di aver capito cosa le fa bene, che cosa si aspettano
da me e cosa vogliono realmente”.
Giulia Conti
“Siamo felicissime e
se penso che proprio un anno fa, all’Europeo a Helsinki, Francesca si era fatta
male alla caviglia, direi che è un buon passo in avanti… E’ stata una settimana
difficile, abbiamo incontrato tutte le condizioni possibili, tanto vento, poco
vento, corrente, onda… di tutto e di più. Inoltre a questo Europeo open c’erano
tutte le più forti a livello mondiale, a parte le brasiliane che erano ai
giochi Pan Americani.
Prima di scendere in
acqua per la Medal non ci siamo dette tanto, sapevamo di non avere niente da
perdere perché eravamo quarte, attaccate alle prime. Certo, c’era un po' di
tensione perché comunque le condizioni in cui abbiamo corso la Medal erano
molto particolari, visto che abbiamo regatato all’interno del fiume e la regata
più importante di tutte era quella tecnicamente meno valida. Diciamo che ci
voleva anche una buona dose di fortuna e ieri è toccata a noi, cosa che in
passato non è mai avvenuta. Siamo state comunque brave, perché siamo partite
bene e questo ci ha consentito di controllare le nostre avversarie. L’Europeo
finora è il nostro successo più importante, e poi siamo contente perché
finalmente abbiamo passato un inverno senza infortuni e questo alla fine ha
pagato. In passato, tra mille infortuni, abbiamo avuto un po' di alti e bassi,
eravamo spesso davanti ma senza essere incisive, poi a Santander abbiamo tirato
fuori il coniglio dal cilindro e quel bronzo ci ha dato quella carica in più
che sicuramente è servita per vincere questo titolo. Il nostro margine di
miglioramento è parecchio, ma questo riguarda tutta la flotta, che sta
crescendo di giorno in giorno, quindi il margine c'è per tutte, bisogna solo
lavorare di più per averne di più rispetto alle altre. Quello che è certo è che
siamo un equipaggio all round, andiamo bene in tutte le condizioni e questo
campionato ne è la prova. Dobbiamo ancora lavorare nelle condizioni estreme,
quindi poco o tanto vento, però partiamo da una base solida ed è un ulteriore
stimolo per migliorare. Ora abbiamo davanti a noi una settimana di riposo, poi
andiamo a Rio per allenarci, rientreremo un'altra settimana in Italia e poi torneremo
in Brasile per la Pre-Olimpica di Rio: è un campo di regata che mi piace, le
sensazioni sono buone, e a parte le schifezze che troveremo in acqua e di cui
si è parlato abbondantemente, lo valuto positivamente”.
Francesca Clapcich
“A 24 ore dalla
vittoria le sensazioni sono di grande gioia, ovviamente, unita a un bel po’ di
stanchezza, perché abbiamo disputato parecchie regate, tutti i giorni, in
condizioni impegnative. E’ stato un campionato lungo ed estenuante, e con poco
vento questa barca è anche più difficile da gestire che con tanta aria. Poi la
Medal Race è stata pazzesca, avevo addosso il cardio frequenzimetro e durante
la regata la frequenza media era 174, con massima a 191… Ovviamente per il 70
per cento si trattava di nervi, anche perché le condizioni erano abbastanza
assurde e la tensione altissima, bastava un attimo per perdere tutto, era una
sorta di roulette. Sicuramente questo titolo, dopo l'anno scorso, è una bella
rivincita, abbiamo dato prova di essere forti e di non mollare mai. A livello
di tattica è stata una settimana impegnativa, abbiamo trovato di tutto, quindi
è stata dura anche mentalmente, perché ogni giorno lo scenario era diverso. I
primi giorni sono andati via velocemente, poi il vento ha mollato e abbiamo
vissuto anche delle lunghe attese. In tutto ciò devo dire che l’organizzazione
è stata comunque ottima.
Quali sono i nostri
punti di forza? La determinazione e la tenacia. Quando viviamo una situazione
difficile, quando magari stiamo navigando a centro flotta, non molliamo mai,
cerchiamo di recuperare sempre, anche una sola posizione, perché alla fine di
un campionato puoi giocarti il tutto per tutto per un solo punto. E’ una
mentalità che paga, anche perché sono quelli i punti che fanno la differenza
dopo tante regate. Non mollare mai, per noi, è diventata quasi una parola
d'ordine, dopo tutto quello che è successo negli ultimi due anni. Ora andiamo a
Rio, un posto che mi piace, dove ho trovato sempre condizioni eccellenti.
Certo, ci sono i noti problemi dell'acqua o della criminalità per la strade
della città, ma sono situazioni che si possono trovare anche altrove, quindi
non mi turbano più di tanto. In questa settimana che precede la partenza, mi
rilasserò e cercherò di andare il più possibile in bici. Aspetto che torni da
Porto Andrea Tesei (prodiere del 49er portato da Stefano Cherin, NDR), il mio
compagno di avventure quando sono a casa, a Trieste, e conto di fare delle
belle pedalate con lui”.
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