SALO' (Bs) - Dopo aver fatto tappa a Portese, a
Sulzano sul lago d'Iseo, a Domaso sul lago di Como, il progetto Itaca
dell' Ail (Associazione Italiana Lucemie e Linfomi) di Brescia fa tappa
alla Canottieri Garda. Lo farà venerdì prossimo con la veleggiata in
notturna che salperà appena dopo il tramonto (poco prima delle 21).
L'iniziativa è nata grazie alla volontà dell'Ail di Brescia, alcuni
skipper, tra loro il primario di Ematologia del Civile Giuseppe Rossi,
velista dal grande passato con le classi olimpiche di 4.70 e Soling, ed
un buon gruppo di Club sportivi dell'area lacustre.
Non solo visto che
sognando Itaca è da qualche anno il giro d'Italia in barca a vela, nelle
ultime settimane da Trieste a Palermo. Pazienti, ex pazienti,
infermieri, medici e skippers, accolti dal presidente Giorgio Bolla, si
ritroveranno così nelle sale della Società sportiva più longeva di tutto
il lago (123 anni), che tra l'altro conserva la Coppa d'Argento del
Liutaio (ora esposta al Museo della cittadina salodiana) ed i disegni
della Star "Principe di Montenevoso", lo scafo che D'Annunzio si
racconta voleva farsi costruire da un Maestro d'ascia di origine
fiumane, ma residente a Riva del Garda.
Da qui la sua definizione di
"Timoniere di gran randa", la grande vela che la Star, per anni
categoria olimpica, ha montato sul suo armo, prima nella versione a
picco, oggi con quello più tradizionale.
"Il Progetto Itaca - spiegano i volontari dell'Ail di Brescia - vuole
essere un evento attraverso il quale attivare percorsi di
approfondimento sulle problematiche della riabilitazione oncologica che
sempre più si differenzia a seconda della patologia, e che va calibrata e
personalizzata sui bisogni effettivi ed affettivi del paziente
indirizzando l'intervento ad una riabilitazione in senso globale tesa al
miglioramento della qualità di vita e non solo della funzionalità
d'organo. La vela, per le
particolari e uniche condizioni in cui viene svolta e per gli stimoli
che offre a tutti i nostri sensi, è utilizzabile come metodo terapeutico
per persone con disabilità di qualsiasi natura e per molte patologie ed
offre potenzialità eccezionali".
La
vela non è solo sport ma è un modo diverso di vivere le situazioni che
si presentano e che si devono affrontare: spazi ristretti, necessità di
collaborare, l'obbligo di dover stare insieme finche' non si torna a
terra. Sono peculiarità che non possono essere riscontrate in nessun'
altra disciplina e pertanto possono portare a risultati non ottenibili
altrimenti spingendo l'individuo ad andare oltre abbattendo i propri
limiti mentali e di approccio alla malattia.

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