La quinta tappa è stata senza dubbio all'altezza
della sua fama: la più lunga, dura e intensa di tutto il giro del mondo.
Vento fortissimo, onde mostruose, strapuggiate e incidenti, come quello
che ha temporaneamente fermato uno dei due leader della classifica
generale, Dongfeng Race Team. E tuttavia, come ci ha abituato a vedere
questa edizione della regata con i nuovi monotipo Volvo Ocean 65, la
lotta è stata serratissima e ancor oggi, a meno di 580 miglia e a circa
48 ore dall'arrivo a Itajaì, la situazione è fluida e ognuno dei quattro
team in testa potrebbe aggiudicarsi la vittoria di tappa.
I battistrada, dopo una notte dura e una giornata
relativamente più calma, sono tornati a navigare con vento da nord-ovest
sostenuto, 25 nodi con raffiche a trenta. Da bordo di Team Alvimedica,
Amory Ross raccontava questa mattina: “Adesso ci sono ancora più di
25 nodi, abbiamo rimesso le cinture di sicurezza e navighiamo di bolina.
L'Atlantico meridionale si è rivelato complesso e difficile da
interpretare, con un aria molto ballerina e sistemi meteo che ci hanno
reso la vita difficile, con continui cambi di vele, salti di vento e
aggiustamenti di rotta.”
Durante la notte ci sono stati non meno di tre
avvicendamenti al vertice con Abu Dhabi Ocean Racing, Team Alvimedica e
MAPFRE che hanno occupato la prima posizione. All'ultimo rilevamento
delle posizioni i primi tre sono racchiusi in sole 9 miglia di distanza.
E anche Team Brunel non può essere considerato fuori dai giochi, visto
che ha un distacco di poco superiore alle 17 miglia.
“L'acqua è più calda, ma è la sola cosa che
è cambiata negli ultimi quattro giorni da quanto abbiamo lasciato
l'Antartico e siamo entrati in Atlantico. Le onde continuano a spazzare
la coperta e Alvimedica, MAPFRE e Brunel ci stanno addosso. Ian (Walker,
lo skipper) è più fissato che mai sui report delle posizioni. Anche se
mancano meno di 600 miglia all'arrivo pensa che ci sia ancora molta
strada da fare. I report delle prossime 24 ore forse ci diranno come
affrontare l'ultima battaglia di virate di bolina verso il Brasile. Sarà
interessante, non cambiate canale!” Ha scritto oggi nel suo blog l'onboard reporter di Azzam Matt Knighton.
Una vittoria porrebbe Abu Dhabi Ocean Racing una
posizione di forza, dopo il ritiro del suo avversario più pericoloso in
classifica generale Dongfeng Race Team, ma la regata è ancora lunga e
gli altri non stanno certo a guardare. Come i vincitori della quarta
tappa, gli spagnoli di MAPFRE, che non sembrano aver intenzione di
concedere nulla alla barca degli Emirati. “E' stata una nottata folle, spero sia l'ultima per questa tappa.” Ha scritto lo skipper iberico Iker Martínez in un blog da bordo oggi. “Il
vento è aumentato e girato talmente tanto che alla fine ci siamo
ritrovati a navigare a 20 nodi con il mare contro. Si sbatteva talmente
tanto che sembrava che tutto stesse per andare in pezzi. E' volato via
un boccaporto e l'unico posto sicuro era la cuccetta, dove dovevi stare
ben attaccato allo scafo per non essere sbalzato via quando la barca
saltava da una parte all'altra. Avremmo voluto recuperare di più, ma non
era facile portare la barca e abbiamo voluto stare sicuri.” Martínez si attende un altro finale all'ultimo bordo, uno sprint verso la linea del traguardo. “Il
dado è tratto. Adesso è una questione di camminare il più possibile
nelle ultime miglia, aspettando che il vento giri ancora a destra.”
Alle spalle dei primi quattro l'equipaggio femminile
di Team SCA continua ad avanzare anch'esso con vento intorno ai 30 nodi e
si trova a 704 miglia dai leader e a meno di 1.280 miglia dalla linea
del traguardo di Itajaí. “E' come stare in una lavatrice.” ha detto l'onboard reporter Anna-Lena Elled.
Lo sfortunato Dongfeng Race Team,
intanto, è ripartito da Ushuaia e sta uscendo prua a est dal Canale di
Beagle con un equipaggio composto da alcuni membri dello shore team e
dai due velisti cinesi. La barca ha davanti a sé 1.900 miglia da
percorrere a motore, con armo e vele ridotte. Prevedendo di navigare
molto a motore, e in caso di ulteriori problemi all'albero, il team ha
caricato circa 1.200 litri di gasolio, stivati in uno dei ballast.
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