Tutto faceva pensare che il passaggio
della Bay of Plenty, la baia lungo la costa neozelandese dopo l'uscita
dal canale Colville, sarebbe stato calmo e invece, come indica il nome
(la Baia dell'Abbondanza) i sei team hanno fatto i conti con venti più
intensi di quanto previsto che hanno raggiunto anche intensità prossima
ai 20 nodi, nell'approccio all'East Cape, il punto più orientale della
Nuova Zelanda. E proprio in questa zona i sei team hanno dovuto prendere
la prima opzione tattica importante decidendo come entrare nell'oceano
del sud e iniziare la navigazione in alto mare, una volta liberi
dall'influenza della terra ferma.
Il primo segnale di una separazione
della flotta, che era guidata dagli spagnoli di MAPFRE, è stata la
scelta da parte di Team Brunel e Team Alvimedica di puntare a sud e
portasi su una rotta più orientale. Navigare per raggiungere la coda del
ciclone Pam non era più una strada percorribile, dato che un sistema di
alta pressione presente anche nell'area si era spostato a nord ed era
divenuto l'ostacolo successivo sul cammino della flotta. L'unico effetto
di quanto rimasto del ciclone, un'onda fastidiosa, da 3 a 4 metri. Una
situazione in cui, la nuova parola d'ordine è ortodromia, ossia la
distanza minore fra due punti del globo
Le dodici ore successive, si sono
rivelate ancor più dure con il vento che è via via aumentato, fino a
raggiungere 30 nodi di intensità e onde superiori ai 5/6 metri di
altezza. Il che ha permesso, tuttavia, ai sei team di tenere alte
velocità, comprese fra i 18 e i 21 nodi. Le condizioni di vita a bordo,
di conseguenza, sono peggiorate. I due team più a nord, Brunel e
Alvimedica sembrano spingere più a fondo e navigano un nodo più
velocemente del resto della flotta, facendo registrare una velocità
media di 21 nodi nelle ultime 12 ore. Il giovane team guidato da Charlie
Enright, di cui fa parte anche l'unico italiano della Volvo Ocean Race
Alberto Bolzan, ha fatto una scelta coraggiosa durante la notte
decidendo di portarsi più a nord degli avversari olandesi. Stamattina,
la distanza laterale fra le due barche ammontava a circa 15 miglia.
All'altro estremo del “campo di regata” a
una settantina di miglia di distanza, il gruppo dei sudisti è guidato
da Abu Dhabi Ocean Racing il cui log ha registrato una velocità media di
20 nodi. L'onboard reporter della barca emiratina ha riassunto così la
situazione: “Tutti e sei i team si sono allargati sull'asse nord/sud
scommettendo su quale lato si troverà quanto rimane del vento e del moto
ondoso provocato dal ciclone Pam. Stiamo cercando di prenderne i resti e
pensiamo di avere un buon vento almeno ancora per le prossime 24 ore,
ma le previsioni dicono che andrà a scendere man mano che la bassa
pressione si allontana. Adesso abbiamo circa 30 nodi e ne facciamo
20/22. La vita a bordo non è comoda, si sbatte molto e c'è molto rumore
per le onde che frangono in coperta. Qualche segno di mal di mare ed è
difficile fare anche le cose più semplici.”
MAPFRE e Dongfeng Race Team sono a
nord-est del team guidato da Ian Walker, mentre l'equipaggio femminile
di Team SCA ha optato per un approccio più neutrale e si trova nel
mezzo, ma fa registrare grosso modo le stesse velocità medie di Abu
Dhabi Ocean Racing. L'onboard reporter Anna-Lena Elled scrive oggi nel
suo blog: “La barca è sballottata, l'acqua di mare arriva in coperta e
spesso anche sottocoperta. C'è condensa dappertutto e la temperatura
sta già scendendo. Le condizioni di navigazione però sono spettacolari,
con queste grandi onde, abbiamo navigato 12 ore molto veloci al lasco,
alcune ragazze sono già a proprio agio altre soffrono un po'. La
partenza dolce è quasi ormai un ricordo.”
Intanto gli organizzatori hanno
confermato di aver variato gli Ice limit, cioè la linea immaginaria
definita per fare in modo che le barche non entrino nella zona di
maggior rischio di incontrare iceberg e growler. Sul sito ufficiale i
nuovi punti degli Ice Limit. La flotta dovrebbe raggiungere la meta
di Itajaì intorno ai 7 aprile dopo, ben inteso, aver navigato nei
temibili oceani meridionali e aver doppiato il mitico Capo Horn.
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