martedì 17 febbraio 2015

Team SCA alla Volvo Ocean Race - Giorno 9: Vita di un prodiere - prodiera


Fare la prodiera a bordo della nostra potente carrozza color magenta presuppone l'essere capaci di numerosi trucchi o, come preferiamo chiamarle noi, acrobazie, alcune più "a rischio di vita" di altre. Per questa tappa Team Straya (Australia, cioè io e Stacey) sta difendendo il forte alla sua estremità prodiera, e ci crogioliamo nel pensiero che siamo tra le creature più toste a solcare le onde qua fuori. Per questo motivo paragonerò le nostra esperienza alla vita di animali selvaggi e feroci che vivono nell'emisfero australe…
 
La nostra principale occupazione, oltre ad agganciare le vele e ad essere sempre pronte per il prossimo cambio di vela, è restare sull'attenti in attesa che i trimmer sbroglino le scotte. Di solito siamo pronte prima che ciò accada e abbiamo quindi il piacere di restare sulla linea di fuoco appese alla vela che sta cercando di abbandonare la nave. Questo implica aggrapparsi, agganciare la cintura di sicurezza se sei furbo abbastanza, essere sbattuta ripetutamente sulla coperta e cercare qualcosa di duro sotto di te, quando hai finito di galleggiare in aria, per essere certa di trovarti dalla parte giusta delle draglie. 

Noi abitualmente ci riferiamo a questa acrobazia con il nome di PINGUINO FERRY. Immaginate uno di questi uccelli selvaggi posizionato troppo vicino alla riva, con una forte risacca che si frange e avrete un'idea piuttosto chiara di quello che sto cercando di descrivere.La nostra prossima acrobazia preferita è GOANA, una lucertola terribilmente crudele che sembra sempre in massima tensione nel tentativo di acchiappare, con la punta della sua lingua, qualcosa poco fuori portata. Ci paragoniamo a questo animale quando siamo sul bompresso, il che accade anche troppo frequentemente. 

Tu scavalchi l'estremità della barca (molto naturale…) e ti siedi sul bompresso che ha 20 cm di diametro e ti arrampichi verso fuori per sistemare qualunque cosa vada sistemata. Cerchi sempre di evitare di percorrere l'intera lunghezza del bompresso e di dover afferrare qualcosa con l'estremità dei polpastrelli…Tutto ciò mentre speri ardentemente che chiunque è al timone in quel momento non reputi che tu abbia bisogno di un bagno!E poi arriva di corsa l'agile e malvagio POSSUM. Non mi riferisco al vecchio amico sovrappeso che vive nel tuo sottotetto e dal rumore sembra stia precipitando quando si muove; sto parlando dell'agile piccolo amico che corre attraverso i tuoi vestiti appesi ad asciugare. 

Questo accade quando ci dobbiamo arrampicare sulla scotta per raggiungere la bugna (l'angolo inferiore della vela) per aggiungere o togliere scotte. Ti arrampichi fuori, resti appesa per un pò e poi rientri appena possibile, di solito con una dei trimmer che ti urla perché c'è un nodo nella cima. Il tutto sempre cercando di evitare di rimanere attorcigliate come un salame.Per rendere il PINGUINO FERRY ancora più interessante abbiamo introdotto lo SPEAR CHUCKA, che generalmente si trova nelle stesse zone e soffre le stesse condizioni avverse. 

Usiamo questo termine per indicare l'operazione di dispiegamento degli outriggers: tubi di carbonio lunghi due metri che estraiamo sottovento attaccati alle vele, per agevolarne la regolazione quando siamo inclinate ad angolazione assurde. Agganci tutti i punti di fissaggio, apri e speri che tutto vada per il meglio mentre tutto va in tensione, e poi ti sposti via. Se non vieni schiacciata da un'onda, colpita in faccia dal tubo e se non perdi tutto fuoribordo, allora vuol dire che hai una buona giornata.Ora è il turno della nostra punta di diamante, la nostra acrobazia più impegnativa che riserviamo alle occasioni speciali e ad un pubblico selezionato: il KOALA. 

L'altro giorno ero sull'albero per più di un'ora, mentre cercavo di far passare una nuova drizza a causa di una rottura, e mi è venuto in mente che è così che deve sentirsi un koala, abbracciato al suo albero, cercando di restare aggrappato nel bel mezzo di un ciclone. In quel momento avrei solo desiderato avere le sue stesse zampe per aggrapparmi al mio albero della gomma, cioè il nostro albero di carbonio alto trenta metri. Puoi metterti quante sicure vuoi, casco etc., etc., ma niente potrà fermare i sobbalzi, i colpi e gli urti. Non so di quanto il movimento venga amplificato 30 metri sopra la coperta, ma io mi facevo i chilometri. 

Quando finalmente ho portato a termine il mio compito, tirato un sospiro di sollievo e sono ridiscesa in coperta ho annunciato il GIORNO del KOALA a bordo di Team SCA.L'ultima cosa che facciamo in modo egregio è dormire, ed è proprio questo quello che ho intenzione di fare adesso, perchè non sai mai quale acrobazia ti toccherà fare la prossima volta.(www.teamsca.com)

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