martedì 6 marzo 2012

MINI 650 - Diario di Bordo - Marzo: tra poco si comincia!


Ed anche questo inverno sta per finire e per gli armatori dei 650, dopo tanti lavori e sogni invernali è tempo di cominciare a fare sul serio. L' Arci è alle porte e le iscrizioni si susseguono. Al momento in cui scriviamo il parterre non è ancora definito, pertanto ogni illazione sarebbe peregrina ma di sicuro superare le 20 unità partenti non dovrebbe essere una utopia. Strane le edizioni che seguono una MiniTransat. Il gruppo si ricompone con nuovi arrivi, barche nuove ed altre appena passate di mano, magari coi precedenti skipper a tenere a battesimo i neofiti, palpitanti di emozione e curiosità. In fondo è la parabola della vita.. Ci limitiamo ad evidenziare l'esordio come armatore di un "bocia" che potrebbe darci delle soddisfazioni.

Alberto Bona, che, per due stagioni aveva charterizzato il Moonfleet di Zoccoli, diventa armatore del P2 di Luca Tosi e corre col veneziano per suggerne il know-how. Chi bene comincia... Anche Michele Zambelli inaugura il nuovo armo in carbonio del suo glorioso Proto, imbarcando uno dei senatori della Classe, quell'Enrico Podestà che col suo ottavo posto nel 2003 è tutt'ora uno dei primissimi del Ranking degli italiani piazzati alla Transat.

Il percorso della bellissima regata d'esordio, giunta alla terza edizione, è da cartolina turistica e siamo sicuri che anche skipper stranieri verranno a goderne le sfumature. L'unica zona d'ombra sarà costituta dal doveroso attimo di raccoglimento che gli equipaggi riserveranno al relitto della Costa Concordia, che crediamo sarà ben visibile nel loro avvicinamento all'arrivo.

Crediamo che, tra i protagonisti, ai primi posti della classifica ci saranno alla fine alcuni tra i partecipanti al Corso tenuto presso lo YCI da Caracci ed Apolloni. Il coro è stato unanime: che mazzo ci siamo fatti !! In effetti ci troviamo di fronte ad una vera rivoluzione culturale. Finora, salvo poche eccezioni commendevoli, l'allenamento tipico del Minista italiano si limitava a qualche caracollata condita, al massimo, da qualche cambio di vele.

La mentalità professionale dei due insigni e sperimentati docenti ha brutalizzato il tran tran: navigazione notturna, issate con vento, bastoni e tanta tanta teoria sulla gestione della tattica di regata e l'uso della strumentazione, sono stati all'ordine del giorno.

Bravi tutti i partecipanti. Hanno aperto un'era nuova nel mondo dei 650 italiano e siamo sicuri che i frutti del seme appena gettato germoglieranno prima o poi in qualche bel risultato. D'altra parte in Francia fanno così da anni e non potevamo non adeguarci .

Chi credeva che una Transat così dura come quella passata avrebbe bagnato le polveri e l'entusiasmo dei nuovi adepti sta per essere smentito. Se di quello che accade da noi abbiamo accennato, sottolineiamo anche i fermenti che trapelano appena appena dall'estero.

Per esempio c'è una ragazzina svizzera, Justine Mettreaux, che ha appena comprato un Nacira e si è iscritta al centro di Lorient, quello gestito tecnicamente da Tanguy Leglatin, ormai il Guru dell'allenamento per la vela oceanica.

Ricordate Bert Bossyns? L'avevo conosciuto a Douarnenez nel 2010 e vi avevo stupito raccontandovi che tutti i venerdi pomeriggio si imbarcava sul suo furgone per sciropparsi 12 ore di guida per arrivare al Centro lì organizzato.

Tanta fatica è evaporata per la rottura di un timone (ma va!) che lo ha costretto al ritiro a Capo Verde. Fine del sogno? Ma va là! Lo ritroviamo già armatore di un altro Nacira nuovo di pacca iscritto al Minifastnet...

Ed i protagonisti delle classifiche che ci hanno fatto sognare nelle ultime due-tre stagioni che fine hanno fatto?

Normand, secondo a Bahia era stato esplicito. Lui proveniva dai Formula 18 e la Transat appena conclusa gli aveva fatto capire chiaramente che il suo futuro non sarebbero state le cammellate tipo Vendée. Coerentemente ha scelto una Classe che coniuga l'altura a un elevatissimo grado di tecnicità ed a giorni esordirà sui Figarò nella prima regata della stagione, a Les Sables.

Rogues, l'unico che si sia permesso di mettere la sua prua appuntita davanti al "tondolone" nella prima tappa, poco prima di infortunarsi la schiena, non tradisce invece la pura vocazione alturiera.

L'imminente Solidaire du Chocolate lo vedrà alla partenza su di un nuovo 40 ed il bello è che Sebastian si è associato Mister "304 miglia al giorno", l'indimenticato Delesne.

E le loro barche?Chi porterà i gloriosissimi 787, 712, 754? Ancora presto per saperlo.

L'unico big di cui abbiamo notizie è Rioux, terzo a Bahia che ha già iscritto il suo 800 al Fastnet. Notiamo però che il co-skipper sarà Gahinet, il vincitore dei Serie a Bahia... Semplice cortesia o cambio di skipper in corso? Vedremo...

Nell'altro emisfero abbiamo seguito il bel GOR di Marco Nannini ma non dimentichiamo che il suo secondo è stato Hugo Ramon, il cui Zero ha trapestato le classifiche Mini per quasi 6 anni.

Ora il maiorchino sbarcherà da Financial Crisis ma pare che al suo posto salirà, per le ultima due tappe… Sergio Frattaruolo!

Ne saremmo felicissimi, sicuri che il bolognese, senza le pastoie economiche che l'hanno penalizzato come armatore, potrà dispiegare finalmente la sua vocazione di uccello d'alto mare.

823: tenete a mente questo numero. Si tratta di un tentativo di risposta allo Scow,cioè di un altro progetto che prova a scardinare tutto ciò a cui siamo da sempre stati abituati. Dominique Pedron prende spunto da una idea dell'inglese Welborn per varare il primo Mini 650 a DSS. Si tratta di una appendice orizzontale che fuoriesce lateralmente dallo scafo e, fungendo da foil, contribuisce alla sua stabilità, non appena la velocità della barca cresce, generando la portanza sufficiente. Lo scafo, non necessitando di stabilità di forma, risulta strettissimo, meno di 2 metri, per buone performance con le ariette.

Secondo l'insigne parere di Lombard, il limite dell'idea potrebbe essere il comportamento del Mini con onda (cioè quasi sempre!), condizioni in cui il foil orizzontale più che portanza dovrebbe produrre turbolenza. Chssà… certo che sperare non costa nulla. Forza Dominique! Avresti potuto comprare un banale P2, ed invece...
(da www.classemini.it di S.Paltrinieri)

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