mercoledì 17 marzo 2010

Vela - Campionato invernale di Anzio 2009-2010 - DINGHY




Poteva l'ultimo appuntamento dell'ultima manche di Anzio risollevare gli umori di una ventina di dinghisti? Probabilmente poteva! Il meteo prometteva una leggera brezza con un sole potente per tutta la giornata, ma la "magia" dell'invernale di Anzio tutto può! Si cominciano così ad avvistare dei nuvoloni provenienti da nord, colonne d'acqua passano veloci sul mare e la speranza di provare la mia vela nuova, un prototipo ricevuto venerdì sera, si fa sempre più flebile. Tuttavia la barca è armata, la vela issata e a terra non sembra niente male.
Verso le 12, anche se le condizioni risultano variabili e i 2 metri di vento che c'erano andavano e venivano in continuazione, barche in acqua!
Con un po' di esitazione mi cambio in un baleno e mi trovo catapultata fuori dal porto di Anzio a tentar di far correre la mia Excalibur per raggiungere la barca giuria. Arrivata, provo due bordi quando issano la bandiera dei Finn. Prima partenza dei Finn, annullata, la seconda va a buon fine.
Tocca a noi, quindi gironzolo per i primi tre minuti, poi decido dove partire e piano piano mi avvicino alla linea. Partita, e non con i miei soliti venti secondi di ritardo, posso considerarmi soddisfatta! Appena libera viro e decido di fare il bordo a terra. Si alternano in continuazione grandi buchi di vento, soffiate di 2 metri, qualche buono e qualche momento d'isteria, data la condizione di sopravvivenza.
A tratti mi sembra di avere una velocità discreta, ma poi la mia situazione si cristallizza e rimango assolutamente ferma. Intorno a me gli altri vanno, piano ma vanno, io invece sono completamente disegnata sullo sfondo del Mar Tirreno e, come in una moviola, vedo arrivare tutti quanti alla boa, mentre io sono costretta ad assistere a tutto questo… inerme.
Finalmente giro la boa di bolina e, situazione prevedibilissima, sono investita da una
bella raffica in poppa a 50 metri dalla linea d'arrivo, come il solito mai quando serve!
Chiusa la prima prova (con un percorso ridotto), l'aria si stabilizza e aumenta di un po'. Sembrerebbe che ci siano tutte le possibilità di fare una seconda prova "quasi" valida, ma la giuria manda tutti a casa! Inspiegabile, almeno io non sono riuscita a trovare una risposta.
Per fortuna riesco a ingaggiare il mio maestro Giorgio e ci scambiamo le barche per provare qualche bordo. Così finisce l'invernale di Anzio 2009/2010.
Una conclusione che di certo in confronto agli altri appuntamenti risulta quasi gloriosa.
Un campionato che ha stentato a decollare, funestato dal maltempo, bonacce, onde improponibili che non hanno permesso l'uscita dal porto. Un appuntamento che, non lo nascondo, spesso, mi è risultato pesante. Ogni volta ne capitava una, ma questo non è di certo imputabile al luogo. Per di più, i nostri amici di Gaeta, ogni sabato, ci declamavano le prove del loro campionato di zona, svoltosi in maniera regolare e competitiva.
Nonostante ci sia stata poca "pratica della vela", ci sono stati delle importanti occasioni di crescita per me.
Ogni qual volta, non si faceva regata ci si confrontava su assetti e tattiche, condividendo ognuno i segreti dell'altro, almeno in parte!
La cosa che, per me, è stata il valore aggiunto di questo "non" campionato, e il motivo in più per svegliarmi presto anche il sabato, è stata di certo la classe dinghy. Nella mia esperienza di velista, in nessuna classe ho mai trovato un gruppo così unito, leale e pronto a condividere opinioni sugli assetti in barca, come anche momenti di convivialità sana e sincera.
Inoltre, devo dire che, pur essendo un po' più giovane della maggior parte dei miei colleghi, sono sempre stata trattata alla pari, anzi, con un affetto tutto speciale, per il quale mi sento di ringraziare tutti quanti.
Insomma, per me l'invernale si è salvato solo perché la classe Dinghy è composta da persone speciali. Alla prossima! (Sara)

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