lunedì 24 maggio 2021

Trofeo SIAD – Bombola d’Oro 2021 – Vince Vittorio D’Albertas


 E dopo la pausa del 2020, il bombolino torna nelle acque del Tigullio con un’accoglienza calorosa da parte delle condizioni meteo che hanno regalato tre giorni di regate molto belle. Dopo le ariette del primo giorno e il sabato ventoso – sulla ‘scala-dinghy’ che ha un limite a 16 nodi - quando è stato possibile dare una sola prova, grande riscatto per l’ultima giornata. Domenica, infatti, il comitato di regata ha dato il via a tre regate con un residuo di onda da sud e un bel venticello steso intorno ai 12 nodi da SE.

Al termine delle cinque prove è Vittorio D’Albertas a bordo di Behemoth che grazie a una buona costanza e perché a suo agio con vento ‘forte’ (3,1,2,2,13) si è aggiudicato il Trofeo SIAD-Bombola d’Oro. Staccato di due punti, Enrico Negri con il suo dinghy Gallina in brodo (4,2,3,1,5) che è sempre stato tra i primi cinque e ha dato filo da torcere ai suoi diretti concorrenti. Terza piazza per Emanuele Tua che con il suo Orietta Mia ha scontato una partenza difficile, per poi rimanere stabile nella parte alta della classifica.

Il Trofeo Challenge Giovanni Falck, per la squadra che ha ottenuto il migliore piazzamento nella classifica generale è stato vinto dal team locale degli ‘Impresentabili’ del Circolo Vela di Santa Margherita Ligure composto da Vittorio D’Albertas, Vincenzo Penagini e Filippo Jannello.
 
Emanuele ‘Nello’ Ottonello ha vinto il premio speciale a estrazione: un assegno da destinare alla Fondazione Tender To Nave Italia Onlus.
 
Per il 2021 è Francesca Lodigiani che si aggiudica il titolo femminile a bordo del suo dinghy rosso Cavallo Indomito; titolo ancor più meritato considerate le regate da molti considerate molto ‘muscolari’.
 
Vincenzo Penagini conquista il Trofeo Challenge Master 65 grazie a un magnifico ottavo posto overall. Grande risultato anche per Nello Ottonello, velocissimo con il suo classico Giulia  che riceve il premio Super Master Over 75. 
La Coppa Allievi dello Yacht Club Italiano per il timoniere più giovane, per il secondo anno in palio al Bombolino, è andata al timoniere più giovane, Andrea De Santis a bordo del suo dinghy Lunatica.

Dalla vetroresina al legno: il Trofeo SIAD-Bombola d’Argento riservato alle barche classiche è andato ad Alberto Patrone con Damina, come nel 2019, seguito da Andrea Falciola con Absolutely Free e Fabio Mangione con Samurai.

A chiudere la cerimonia di premiazione, il premio Style&Elgance in palio per ricordare Corrado Cohen, quest’anno assegnato a due timonieri è andato a Vincenzo Penagini e Attilio ‘Titti’ Carmagnani.
A salutare tutti i dinghisti in occasione della cerimonia della premiazione nel giardino dell’Hotel Miramare di Santa Margherita Ligure, il Presidente del Gruppo SIAD Roberto Sestini che ha ringraziato tutti i regatanti e ha dato l’arrivederci alla prossima edizione che, nel 2022, celebrerà i 25 anni della Bombola d’Oro.

Le regate sono state organizzate dallo Yacht Club Italiano, in collaborazione con il Circolo Velico di Santa Margherita Ligure, il Circolo Nautico di Rapallo su delega della FIV e con il patrocinio dei Comuni di Portofino, Santa Margherita Ligure e Rapallo.  

Il Dinghy
Il Dinghy è un’imbarcazione lunga tre metri e mezzo e larga poco più di un metro che nasce nel 1913 dal progetto dell’inglese George Cockshott. Cockshott era un avvocato appassionato di progettazione, passione che lo portò a partecipare e vincere il concorso indetto dalla Boat Racing Association, che aveva come obiettivo la creazione di una deriva di piccole dimensioni che potesse diffondere la pratica della vela come sport perché economicamente più accessibile rispetto alle grandi barche da regata diffuse ai tempi. Da allora la storia del Dinghy è una storia di successi e di passione, inaugurata dalla partecipazione alle Olimpiadi già nel 1920 in Belgio e poi nel 1928 in Olanda, a seguito della quale venne creato il primo cantiere di Dinghy 12' in Italia.
Oggi il Dinghy, dopo oltre cent’anni, è riuscito a mantenere il suo fascino intatto nel tempo diventando un’icona della cultura sportiva marinara. Questa deriva, che si è evoluta negli anni passando dalla classica costruzione in legno anche a materiali più elaborati, permette una pratica velica dall’impatto ambientale nullo, che, abbinata all’economicità e alla facilità di manutenzione, può rispondere alla ricerca di purezza e di contatto diretto con il mare, diventando così simbolo di uno stile di vita pulito ed essenziale.

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