Duc d’Albe 2018 vista da ITA 538.
Milano, giovedì sera, ore 21, ci aspettano solo 500 km, abbiamo fatto il
pieno, abbiamo gli occhiali da sole, Adriano ed io partiamo! Facciamo 3
metri e si sgancia il carrello della barca in mezzo alla strada
rompendo lo spinotto della fanaleria… Buon inizio!!! Per fortuna nessun
danno, non ci demoralizziamo, ripariamo tutto e ripartiamo, prendiamo le
solite due multe col flash in autostrada e siamo a Hyeres alle 2:30.
Venerdì l’Iles d’Or, giornata
spettacolo: sole, 15-17 nodi, onda formata e percorso di sole 40 miglia,
vuoi non partire mure a sinistra? ACQUAAAAA!!!!. Al primo traversino di
quasi 4 miglia si cammina davvero forte con 15-17 nodi, siamo appena
dietro Elia e Jacopo e davanti a Cristian e Icio… Poggiatona e giù per
la prima poppa surfando onde da 1,5 metri con raffiche secche quanto
improvvise… “occioallascuffia”!
La lunghezza del percorso e le
condizioni un po’ impegnative fanno selezione e quasi metà degli
equipaggi escono prima della lavatrice e si ritirano. Bravi Elia e
Jacopo terzi, noi quinti, Cristian e Icio si ritirano a poche miglia
dall’arrivo, dopo averci superati, perché erano stufi… .
Venerdì in serata arrivano i rinforzi
dall’Italia: Giulia e Ciccio, Luca e Alberto, Faustoe Cesare, c’è
persino Vitto col Moth… Le previsioni per sabato danno un vento più
moderato rispetto a venerdì. Ancora un percorso sulle 30-35 miglia e
vento che comincia a salire intorno ai 15 nodi. Si parte, ma già al
primo traversino si capisce che la giornata non sarà delle più semplici.
Il vento monta in fretta fino a 20 nodi e l’onda si fa sempre più
ripida. Per arrivare allo scoglio del Duc d’Albe bisogna poggiare un po’
ed ecco la nostra primo ingavonata… Ci raddrizziamo e ci accorgiamo che
lo stick si è bloccato nella posizione di minima lunghezza… ci
aspettano solo altre 25 miglia con 20 nodi in aumento… ma non sarà certo
lo stick incastrato a fermarci.
Parte il secondo traversino con ormai
25 nodi e 2 metri d’onda a cui Adriano non sempre riesce ad opporsi, ed
ecco la seconda scuffia “da ondata laterale” che travolge Adriano, che
travolge me e ci ribaltiamo. Invece degli occhiali da sole ci voleva la
maschera da sub! Si riparte, un po’ provati, per la prima poppa
moooooolto conservativa. In qualche maniera riusciamo a portare a
termine la regata. Se ieri metà della flotta era uscita prima dalla
lavatrice, oggi solo 12 barche sono sopravvissute alla centrifuga!!!
Elia e Jacopo rompono il trapezio, a
Giulia e Ciccio si incastra la drizza spy, Luca e Albert stracciano la
randa dopo poche miglia, Icio e Christian rompono il cunningam e Fausto e
Cesare rompono in due entrambe le derive del Wild che aveva
sapientemente tenuto tutte giù con 25 nodi… strano che non abbiano
retto!!! Per fortuna al rientro ci aspetta birra alla spina a volontà .
Domenica, zero vento, partenza alle ore
12 con 6-7nodi per una prova corta corta di 12 miglia. Qualcuno decide
addirittura di smontare e partire subito senza regatare nella speranza
di non trovare traffico, gli altri si cimentano in una regatina con
venticello max 8 nodi, sdraiati sul tendalino a riposare… sole .
Bravi Giulia e Ciccio che arrivano
terzi, noi quinti, Fausto e Cesare un po’ più dietro. Si smonta, si
riparte per altri 500 km verso Milano che verranno percorsi in sole nove
ore andando a 60-80 km perché dopo 10 km da Hyeres si rompe il tubo
dell’intercooler… per ITA538, primo equipaggio italiano in classifica
finale, è stata comunque una bella avventura, dura, ma che ci ha dato
grandi soddisfazioni e tanti lividi.
DA: www.formula18.it
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