mercoledì 29 aprile 2015

Team SCA alla Volvo Ocean Race - Giorno 9: Giorni felici


Ci dovrebbe essere un cartellone con la scritta “Benvenuti ai Doldrums!”. Purtroppo invece non c’è. Tuttavia, anche se ci fosse stato, non avrebbe reso molto più semplice il capire quando eravamo arrivate. Il che perché di sicuro non abbiamo la sensazione di averli raggiunti, a meno che non si guardi in alto e non si osservino le enormi nuvole sopra le nostre teste. Nelle ultime 24 ore abbiamo navigato con vento sostenuto, 15-20 nodi, e questo proprio non è tipico del Doldrums.  Si suppone che i Doldrums siano caratterizzati da assenza di vento. Dovrebbero essere deprimenti. 
 
Dovrebbero essere drammatici, per via della frustrazione che causano, non drammatici a causa di giganti onde verdi che sbattono sulla prua della barca e si frangono sulla tuga con enorme potenza. I Doldrums dovrebbero essere l’esatto opposto di quello che sono al momento.Ma hey, non ci stiamo mica lamentando eh! Nelle ultime 24 ore abbiamo volato e tutte sembrano essere al settimo cielo. C’è un detto che dice: sono le piccole cose a fare la felicità. E per noi qua fuori, al momento, non potrebbe essere più veritiero. 

Perciò avere vento, ci fa sentire come se avessimo vinto un milione di dollari; Stacey ha detto che dà alla giornata un voto di 9.5 su 10, e l’unica cosa che manca per ottenere quello 0,5 in più sarebbe vedere un’altra barca.“La parte migliore della mia giornata è stata quando, ieri mattina, il vento si è alzato,” ha affermato Elodie. “Abbiamo preso un acquazzone, poi il nulla, e poi siamo state raggiunte dalla brezza proveniente dalle coste brasiliane, e da allora siamo in corsa.” Stiamo andando a razzo!La parte migliore della giornata di Libby è stato l’arrivo del report di posizione del mattino. 

“Desideravo che fossimo la barca più sopravvento, ma non pensavo che avessimo solo questo vantaggio rispetto alla flotta. Non avevo preventivato un distacco di più di 15 miglia. Perciò, quando ho avuto il report di posizione, ed ho visto la nostra rotta e la loro, sinceramente sono rimasta sorpresa. Ma siamo allineate con i leader, perciò sono abbastanza contenta. Il primo impatto è stato ‘oh no!’, ma più ci penso e più elaboro il piano, più mi convinco che in effetti funziona per noi, e in teoria dovremmo prendere il buono per prime. La nostra è stata un buona mossa.Come risultato dell’essere la barca posizionata più a Nord, abbiamo celebrato il nostro personale mini traguardo nelle prime ore del mattino: eravamo il primo Volvo Ocean 65 a navigare nuovamente attraverso l’Equatore. Questa è l’ultima volta che navighiamo su questa linea nel corso della competizione, e per la prima volta mentre la attraversiamo a bordo non c’è nessuna “vergine dell’Equatore”. 

Perciò, consideriamo l’essere la barca più a Nord come una tappa fondamentale per noi a bordo, ed anche come un buon auspicio.(www.teamsca.com)

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