Matteo si trova A 500 miglia a nord dalle isole
Falkland e a
circa 900 miglia a nord da Capo Horn ad una latitudine di
circa 46 gradi sud. Orami
è uscito dalla zona dei ghiacci che risalgono l’Atlantico dal
Mar di Weddel. La
temperatura dell’aria è di 16 gradi centigradi e quella
dell’acqua è di circa
11 gradi. L’umore di Matteo è ottimo, il sole gli sta dando
una iniezione di
fiducia e di benessere. Matteo mi ha chiesto di ringraziare tutti
quelli che ci hanno
aiutato per l’AIS tracking. Pertanto ringrazio tutto il gruppo di e-geos
ricordando i nomi
di Luca Pietranera, Achille Ciappa, Vittorio Gentile, Maria
Grazia Ciminelli,
Pier Francesco Cardillo, Catia Rispoli, Dino Quattrociocchi; e
i colleghi dell’ESA
nelle persone di Piergiorgio Marchetti e di Jose Manuel
Delgado Blasco.
Grazie di cuore anche per aver lavorato nei
giorni festivi
tenendo conto che per i ghiacci non esistono fine settimana.
Ringrazio inoltre anche Pier Paolo Pecoraro,
Gianluca Cundari e
l’immancabile Francesco Farina.
L’altro ieri Matteo ha completato il suo quarto
mese di
navigazione. Vi allego il rapporto mensile curato da Marco del
Bianco della
Modimar. Complessivamente Matteo ha percorso in 4 mesi circa
21200 miglia nautiche
(quasi 40.000 km) e nell’ultimo mese ha percorso circa 5700
miglia ad una media
di 7,7 nodi prendendosi raffiche di vento che hanno raggiunto
i 64 nodi (circa
120 km/ora) con una temperatura dell’aria che è scesa a 5
gradi centigradi e
dell’acqua che è arrivata a soli 3 gradi. Vi ricordo che al
diminuire della
temperatura la densità dell’aria aumenta per cui aumenta anche
la pressione
esercitata dal vento sulle vele.
Alcuni di voi mi hanno chiesto come Matteo
gestisce il sonno.
Matteo è diventato un maestro nella gestione
del sonno “polifasico”
grazie agli insegnamenti di Claudio Stampi, medico italiano
che è stato un
precursore a livello mondiale della “fisiologia del sonno”. La
tecnica del
sonno polifasico consiste nell’eseguire brevi sonnellini della
durata di circa
20 minuti intervallati da una veglia di pochi minuti
nell’ambito della quale si
controlla ciò che si deve controllare. E’ una tecnica che
viene usata dai
velisti solitari ma anche dagli astronauti e da tutti coloro
che devono
garantire uno stato di vigilanza per lungo tempo. Matteo è
molto bravo ad
addormentarsi in fretta e a svegliarsi dopo 15-20 minuti.
Seguendo tale tecnica
si riesce a limitare complessivamente il sonno a sole 4/6 ore
al giorno
mantenendo una buona lucidità mentale. Ogni tanto però bisogna
recuperare il
sonno perso. Stampi si è occupato della preparazione dei più
famosi velisti
solitari del mondo, di astronauti, di piloti, ecc.
Matteo ha dovuto imparare questa tecnica per
stabilire i due
record di traversata atlantica in solitaria e in doppio su un
catamarano
scoperto di 6,0 m di lunghezza privo di cabina, “Biondina
Nera”.
In questo giro del mondo Matteo usa questa
tecnica quando ci
sono situazioni di pericolo. Ad esempio l’ha usata nella
navigazione in
Mediterraneo, pericolosa per l’elevato traffico marittimo, o
durante le
burrasche più violente che ha incontrato.
Comunque Matteo ha a bordo un efficace sistema
dall’arme messo a
punto da Francesco Farina. Il sistema gli segnala, mediante un
altoparlante che
emette la voce di Francesco, la presenza di navi identificate
dall’AIS o il
superamento di una soglia prefissata per la velocità del vento
o l’eccessiva
variazione di rotta di ECO 40.
Matteo ha riparato la mura della trinchetta. Vi
allego un
filmato e delle foto che riguardano la riparazione.
Anche per questa sera è tutto
Buon vento a Matteo, e buona domenica a tutti
Paolo De Girolamo
Nessun commento:
Posta un commento