martedì 27 maggio 2014

MINI 6.50 - TransTyrrhenum650... Buona la prima!


No, non è stata una regata normale.  E' normale puntare la prua verso un cono lontano 25 miglia che, a cicli variabili,illumina di rosso la sua punta più alta?  E' normale sapere che gli antichi immaginavano che nel suo ventre si attivassero i fabbri degli Dei, privilegio di cui non ha mai goduto nessuna delle tante isole che ho doppiato nella mia carriera?  E' normale passare tra due isole da sogno, voltare lo sguardo a sinistra e vedere occhieggiare la neve dalla cima di un un altro vulcano alto più di 3000 metri?

E' normale trascorrere ben quattro giorni di sosta coccolati e vezzeggiati da un Comitato Organizzatore , che si prodiga nell'organizzare gite culturali, o in montagna, o incursioni alle Terme, sempre ben pasciuti da una cucina che prodiga dolce e salato, sempre squisito, a bassi prezzi?

A me non era mai capitato prima e sono sicuro che vorrei che mi capitasse ancora tra due anni, visto che la Transtyrrhenum dovrebbe assumere un ritmo biennale.
Che il percorso presentasse bellezze uniche lo si era già annunciato in fanfara più volte, prima della partenza, ma mi pare che la realtà abbia superato la fantasia.
Queste perle costituiscono un patrimonio inestimabile della Classe Mini Italiana e sarà nostra precisa volontà far sì che anche le prossime leve dei 650 possano godere di tanto ben di Dio.


Passando ad una valutazione tecnica notiamo una certa differenza tra le due tratte:

La prima tappa,si è corsa in condizioni che si possono definire ideali.
All'iniziale tratto di 50 miglia in bolina, con vento sui 15 nodi e bordeggio serrato, è seguita una discesa del Tirreno di quelle che si vedono di raro.
Correre 177 miglia senza praticamente togliere lo spi, gonfiato da un bel forza 4-5 è un canovaccio che non si vede di frequente nei nostri mari.
Le miglia si sono fuse come burro ed anche lo slalom tra le isole Eolie, potenzialmente insidioso per i probabili, frequenti "coni"delle isole, è filato via liscio, alimentato da uno splendido levante.
Solo le ulime miglia sono state un pò "nervose" per la conzapevolezza del forza 7 in arrivo e l'entrata graduale del NW, che ha messo via via in maggiore difficoltà i concorrenti tanto più era ritardato il loro arrivo.

Una linea posizionata con un pò di inesperienza ha obbligato a qualche numero di troppo il secondo solitario in gara, il bravissimo Nicola Ricchetti, che ha tagliato nell'infuriare dei groppi, sotto l'ala protrettrice della barca appoggio Aura.
Delle prime 330 miglia quelli che hanno dato più spettacolo mi pare siano stati Online SIM e Marina Militare.
Il primo, portato dal bravissimo Alberto Bona, coadiuvato dal nuovo armatore Luca Cortazzo, ha proposto una partenza a razzo che gli consentito di chiudere, in pratica, la partita già dopo Ponza, il secondo ha supportato una fantastica rimonta di Pendibene/Valsecchi, che hanno modulato un passaggio tra Salina e Lipari da antologia, con un cesello di rara finezza che li ha riportati a ridosso dei primi.

Michele Zambelli ha assolto il suo compito: approfondire la sua conoscenza di Fontanot nella conduzione in solitario.
Perchè in Med chiederete? Secondo me ha fatto bene.
Vero che qui sono mancati validi concorrenti nella sua categoria, ma da noi non puoi premere il pulsante "Auto" del pilota e rilassarti (relativamente) per ore come in Atlantico. Qui il vento cambia in forza e direzione ad ogni piè sospinto e la barca, per correre sempre in maniera decente, deve vedere l'anima di chi la conduce.

Nella seconda tratta,abbiamo tutti dovuto scordarci le medie fantastiche a cui ci eravamo abituati troppo bene.
Un centro depressionario posizionato a nord della Sicilia ha "tamponato" il previsto, veloce SE ed al suo posto Eolo ha scatenato i maligni folletti delle bavette notturne cangianti e mutevoli.
In questo gioco al massacro Onlime SIM.it è stato quello che ha modulato le migliori strategie e quando il SE è finalmente rientrato, ha dovuto solo difendere il vantaggio giudiziosamente accomulato.
Se in doppio le due notti sono state umide ed impegnative, per i due solitari Zambelli e Ricchetti si è trattato di una prova estrema, punteggiata da cambi di vele estenuanti, su di una barca sballottata che non ne voleva sapere di tenere la prua nella direzione giusta. Bravissimi!

In una scacchiera così indecifrabile è stato facile perdere il filo del discorso.
Poche miglia di distanza laterale si potevano tradurre in un grosso vantaggio, o svantaggio, metereologico e questo spiega la dilatazione del gruppo all'arrivo, decisamente maggiore che nella prima, pur più lunga, tappa.
Michele ha compiuto giudiziosamente, per la seconda volta, il suo dovere, Marina Militare ha stabilizzato la sua seconda posizione, mentre nei Proto Double, Adrenalina, condotto dal sottoscritto e dal nuovo arrivo Maurizio Zannoni, pur vincendo la tappa non è riuscito a colmare il ritardo subito a Termini dagli ungheresi di Banzai. Bravi lo stesso...

Col termine della TransTyrrhenum la Classe Mini Italiana può tirare un sospiro di sollievo.
Il format della regata sfiorava i 15 giorni, la sinergia tra i due circoli organizzatori, l'Achab Yacht Club ed il Circolo di Termini Imerese, avrebbe potuto deragliare ed i numeri dei partenti delle regate precedenti non lasciavano presagire nulla di buono. Tutto è invece filato al meglio, delle carenze si è preso nota, e le espressioni soddisfatte dei protagonisti non laciavano dubbi in merito. Alla prossima!

Nei prossimi giorni sarà sempre l'Achab di Ostia il perno della nostra attività, con la seconda edizione della SoloRoma SoloRace.
L'ultima prova del calendario nazionale si correrà su di un percorso di 170 miglia, con un bello slalom tra l'Arcipelago Pontino.
Vi saranno alcuni dei protagonisti della recente maratona velica e qualche nuovo iscritto ed avremo il piacere di assistere al debutto dell'Argo dello spagnolo Nacho Postigo. Buon divertimento!

Un rullo compressore!
Come definire altrimenti Giancarlo Pedote, giunto alla terza vittoria consecutiva, col primo posto nella nuova Mini en Mai.
Non è da poco che seguo le gare in Mini, ma una tripletta consecutiva così non me la ricordo.
Anche grandissimi del passato,come Magnen, Bestaven, Douguet, Le Blevec, Ruyant e così via avevano vinto più prove ma in questo modo...
Poi c'è poco da fare, se vinci le regate con tanti ritiri e 45 nodi stampati sull'anemometro la vittoria vale di più, e ci pare che sia questo il caso.

Ci pare fantastica anche la notizia della bella performance di Andrea Fornaro.

Il toscano era ad un debutto plurimo, vuoi come solitario, vuoi in Atlantico. Non conosceva gli avversari, i giochi delle correnti e, in fondo lo possiamo dire, le performance della sua barca .
Terminare è stato già un gran cosa, nei primi sei ne abbellisce ulteriormente il senso.
Pedote a parte, che vive una realtà velica che di italiano ha ben poco, ci pare che il nostro movimento presenti un poker di professionisti, Bona, Fornaro, Pendibene e Zambelli che ci farà sognare e farà da traino a nuovi adepti.

Ed ora gli occhi su Ostia e Douarnenez, che MAP e Mini Fastnet incombono! 
(da www.classemini.it di Stefano Paltrinieri)
 

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