Doveva
essere il giorno della partenza per Dakar, ed invece per Andrea Rossi e Luca Tosi ieri è stata un’altra giornata (e forse
non l’unica) dedicata alla preparazione della barca. E non solo. Insieme a loro
a Las Palmas c’è, infatti, anche Matteo
Miceli, impegnato nella transatlantica
ARC, che questo record in doppio lo ha avuto fra le mani, insieme ad Andrea Gancia, prima che i francesi Benoît Lequin e Pierre Yves Moreau lo
battessero. Con
uno spericolato rompi-barche come Matteo Miceli nella veste del “vecchio
saggio” il dialogo potrebbe sembrare surreale, ma Matteo sembra aver preso il
suo ruolo alla lettera ed è veramente prodigo di consigli con i suoi due
giovani emuli.
“Sono
due ragazzi preparati ed esperti – ci dice Matteo
– che hanno una barca solida ed affidabile e già una buona esperienza oceanica.
La barca dei francesi, che hanno rilevato, è molto solida e loro l’hanno
preparata al meglio, anche perché gli anni passano e i materiali migliorano”.
Tante
piccole accortezze, tanti piccoli trucchi, le insidie che non ti aspetti. Di
tutto questo stanno chiacchierando da un paio di giorni i nostri tre velisti.
“Ci
sono tante cose che non ti aspetti durante un’impresa come quella che Andrea e
Luca si accingono a compiere. Non sei su una barca - continua Miceli
- ma su un catamarano da spiaggia senza riparo. Il fatto di non poter
scendere sottocoperta per un minimo di conforto e per asciugarsi diventa un
limite psicologico fortissimo. Quello che posso trasmettere loro sono i miei
errori e il modo in cui ho tentato di porvi riparo. Se l’acqua ti si infiltra
addosso, magari in uno stivale, come è accaduto a me durante il mio record in
solitario, passi davvero dei brutti momenti”.
“Abbiamo
acquisito tutto… come spugne! Così non lasciamo nemmeno una goccia d’acqua in
giro – commentano ridendo Andrea Rossi
e Luca Tosi – I consigli di Matteo
sono veramente importanti, soprattutto perché lui ci parla di pratica e non di
teoria. Come far andare forte il nostro cat forse lo sappiamo anche bene,
mentre quello che non sappiamo è cosa ci aspetta durante la traversata dal
punto di vista fisico ed emotivo. Ma di persone che hanno fatto questa
esperienza ce ne sono poche al mondo e noi comunque siamo quelli con l’età
media di gran lunga più bassa. Quindi grazie all’esperienza di Matteo
(rottamare non sempre conviene) ora siamo molto più preparati e abbiamo
guardato anche con altri occhi le meraviglie dei materiali che i nostri sponsor
tecnici ci hanno messo a disposizione”.
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