domenica 27 maggio 2012

Tra sostenibilità e crescita: politiche e strategie dell'UE nel comparto del mare



Sono circa 205 milioni gli europei che vivono nelle regioni costiere. Di questi ben 5.6 milioni lavorano nell’ambito dell’economia del mare. Un numero che dà l’idea di quanto sia importante questo comparto per il sistema economico continentale. Non a caso ogni anno la Commissione Europea promuove l’European Maritime Day. L’edizione 2012, patrocinata dalla Presidenza danese dell'Unione Europea e ospitata per il terzo anno consecutivo in AREA Science Park, a Trieste, è stata l’occasione per discutere di sviluppo e sostenibilità. Partendo dall’idea che per una crescita sostenibile è necessario un approccio integrato che includa diversi ambiti produttivi e richieda il coinvolgimento dei policy maker, esperti del settore e stakeholder europei, nazionali e locali si sono confrontati su esperienze e problematiche comuni. 


In questo periodo di crisi generale il comparto del mare può giocare un ruolo centrale nella crescita dell’Europa.  La Presidenza Europea di turno, danese, sta puntando sul concetto di “quality shipping” che si esplicita in tre diversi temi tra loro interconnessi: sicurezza per le navi, buone condizioni di lavoro e protezione dell’ambiente. Sono  questi i cardini su cui costruire una politica condivisa e basata su norme internazionali.

Altro tema centrale è quello del trasporto marittimo. Secondo l’International Maritime Organization, a livello mondiale, il 90%  della merce viaggia su nave producendo meno del 3% delle emissioni globali di CO2 (il 27% delle emissioni totali è prodotto dal settore trasporto). Investire in nuove tecnologie green significa ridurre ulteriormente l’impatto che questo tipo di trasporto può avere sull’ambiente, creando allo stesso tempo nuovi posti di lavoro.

All’evento triestino ha preso parte, tra gli altri, Giorgio Gallizioli, della direzione MARE della Commissione Europea che ha illustrato l’Integrated Maritime Policy (IMP), un piano strategico europeo che supporta la sostenibilità nello sfruttamento di mari e oceani e promuove decisioni coordinate, coerenti e trasparenti. Il comparto deve affrontare numerosi problemi: dallo spazio marino che si riduce all’aumento dell’inquinamento, dalle attività illegali alla mancanza di una politica comune e un’autorità unica. L’IMP cerca di proporre specifiche soluzioni a questi problemi con due obiettivi principali: tagliare i costi e aumentare l’efficienza e creare crescita e posti di lavoro. Nel triennio 2011-2013 l’UE ha stabilito un programma di supporto per l’integrazione e lo sviluppo dell’IMP; con l’idea di istituire, tra le altre cose, un fondo per il mare e la lavorazione del pesce. Nella pianificazione è previsto l’intervento su macro aree come per esempio la regione adriatico-ionica.  

La conferenza è stata organizzata in collaborazione con DITENAVE (Distretto Tecnologico Navale e Nautico del Friuli Venezia Giulia) nell’ambito delle attività del progettoMare FVG (www.progettomare.fvg.it), il polo formativo per lo sviluppo dell’economia del mare, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia con il cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo. Dall’avvio delle attività, novembre 2010, sono stati oltre 100 i corsi organizzati e più di 600 le persone che hanno preso parte ai diversi percorsi formativi. Per la terza e ultima annualità del progetto sono inoltre in programma più di 40  percorsi formativi tra corsi di base e post diploma, work-experience e corsi post laurea dedicati a chi studia, cerca lavoro o è in mobilità. Saranno infine organizzati seminari tematici e corsi di aggiornamento per accrescere le competenze di chi opera nel settore.

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