martedì 6 ottobre 2009

Diario di Bordo - Transat 6.50 - Caracci l'Africano


Lunedi 5 Ottobre 2009 - Dura la "mise en jambes" per i nostri alfieri. Già trascorrere i tre giorni di vigilia sotto la pioggia, col forte SW che gonfiava il mare e la prospettiva di dovere andare, di lì a poco, a pestarci il naso deve avere creato in banchina tensioni emotive non facili da domare.I commenti sul sito ufficiale vanno tutti, unanimi,in questa direzione.Siamo particolarmente vicini a Germond. Lo svizzero, aficionados alle regate Italiane, ha dovuto fare i conti con quattro crocette lesionate, i timoni ed un buttafuori in avaria e il venerdì pomeriggio era ancora con l'albero sui pontili... atroce. Ora sono partiti e stanno sperimentando la più scomoda e bagnata delle andature: la bolina.I meteo americani prospettavano 25 nodi, quelli europei non andavano oltre i 15. Pare che abbiano dovuto fare i conti con una situazione intermedia, con un "quattro" di base, spesso incattivito da temporali che raddoppiavano la forza, ed allora sai che bello fare gli equilibristi a prua, sotto secchiate di acqua salata!
Un ,due ,tre partenza e via...ed al disimpegno secondo Macaire, terzo Lobato e quarto Apolloni!Proprio vero che anche uno sport che può configurarsi aleatorio come la vela propone delle stratificazioni dei valori quasi scientifiche: i migliori, prima o poi, si evidenziano, anche su barche uguali e prevedibili come dovrebbero essere i Serie. Per carità, siamo solo alle prime battute, ma provate a leggere la classifica: la formazione dei TipTop Mediterranei (Lagrange, Rouger, Mirman, Cardonà) unitamente a Rossi pare che si sia data appuntamento e, per ora, naviga a stretto contatto, come nella prima tappa. Dani e Tosi sono sui 23-28 e Riccardo pela già le poppe degli eccellenti. Ci saremmo preoccupati nel trovare Giancarlo tra i primissimi... invece il toscano sta ripetendo il medesimo schema strategico che gli ha dato tante soddisfazioni: dosare le forze per uscire più avanti.
Andrea Caracci non è mai banale: via decisissimo ad est alla ricerca dell'aliseo. Come già disse nel 2005, a lui non interessa arrivare decimo di tappa. Vuole sbancare il tavolo ed allora al diavolo la "mediatas".
Dall'altra parte del campo di gioco Ruyant spera in una bascula ad Ovest che gli affili le migliori armi che un Proto moderno possa esprimere: il traverso. Con ballast pieni, chiglia sopravvento, una mano e frullino a prua i 6.50 diventano al traverso delle furie selvagge e ben lo sanno i migliori Figarò che, nella Transmanche, si sono visti rifilare in quelle condizioni 23 minuti dall'unico Mini presente.
Seasailsurf ha pubblicato una lista aggiornata delle migliori performance sulle 24 ore da parte dei Mini. Sono rimasto esterefatto. Non sapevo che nella prima tappa del 2007 lo sloveno Mihelin Andraz avesse coperto DUECENTONOVANTAQUATTRO miglia!! La media supera i 12.5 nodi e, se contiamo le dimensioni della barca e la solitudine dello skipper, credo che questa tratta faccia impallidire i record di Banque Populaire e dei Vor 70. A seguire: 288 di Le Blevech283 di Manuard275 di Joschke (a proposito lo sapete che sta per imbarcarsi su di un 60, in proiezione Vendée, copia della nuova barca di J.P.Dick? Essere carine aiuta... oh se aiuta!) 274 di Hajnsek (Anche questo ottenuto su Manuard gemello di quello di Andraz e di .....SPEEDY BONSAI...) 273 di Delesne, nella Transat in corso.
Sempre a proposito di record sulle 24 ore notiamo che Riccardo, e non c'erano dubbi, ha un bel personale di 228. Aveva ragione Patrizia a singhiozzare al via, col pancione "quello tira come un pazzo!"
Ci pare rimarchevolissima la prestazione del "dilettante" Del Zozzo, che ha stampato un rilevante 214, che lo pone al settimo posto tra i Serie... da come lo avevamo visto partire si capiva che "la pasta" era di quelle buone.

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