domenica 25 ottobre 2009

Diario di Bordo - Transat 6.50 - Apolloni grande comunque. Caracci e Pedote a Bahia



Sabato 24 Ottobre 2009 - Come si fa a commentare un'evento agonistico con la giusta carica quando nella testa rimbomba l'eco di quello che è appena successo?

Avevo citato due giorni fa l'incidente occorso a Mirabelle e mai e poi mai avrei immaginato di dovere commentare una notizia fotocopia, riferita proprio al nostro portabandiera di punta, Riccardo!
Al momento non sappiamo come andrà a finire... ci pare che il minimo aiuto esterno per liberare la barca comporti la squalifica automatica.
La nostra speranza è che Riccardo si sia spiaggiato in bassa marea e che abbia quindi la possibilità di uscirne da solo... di certo il podio di tappa e, soprattutto, quello finale, stanno svanendo... vengono le vertigini per la rabbia!

Alle volte ti viene da pensare che la vela Oceanica non sia una cosa seria. Troppo spesso la disparità tra le fatiche, le spese, i pericoli, lo stress di cui è lastricata ogni regata e quello che si ottiene è veramente abissale.
Certo, se poi arrivi, è il diapason della felicità e probabilmente lo è proprio perchè sei consapevole di quante volte l'hai scampata bella...
ma ne vale la pena?
Nelle ore del Fastnet ironizzavamo con Rossi sul fatto che Del Zozzo, da lui interrogato su che cosa avrebbe fatto dopo la Mini, avrebbe risposto: "mi compro un cane!".
Credo che, in definitiva, ne valga la pena ma con la costante consapevolezza che tutto può dimostrarsi estremamente aleatorio e che non ci si debba prendere troppo sul serio.

Valutiamo altri casi poco felici.
In queste ore dovrebbe essere arrivato Caracci.
Credete che se avesse immaginato quale sarebbe stata la sua classifica avrebbe affrontato la Via Crucis che ha vissuto per questi due anni?
Il suo vecchio Proto sarebbe avanzato e bastato per torgliergli il gusto di arrivare a Bahia!
E quei poveracci che sono rimasti nel Pot una settimana ed ora remano, lottando con la spada di Damocle del tempo limite sulla testa, con i viveri e l'acqua che non sanno se basteranno per le prossime 1200 miglia?
Tra l'altro Caroline Veille aveva già disalberato nel 2003, idem per Emmanuel Laurent nel 2007 mentre Desfeux e Germond avevano già vissuto una Azzorre da tregenda...

Certo, il fatto che, malgrado le passate difficoltà, siano ripartiti per inseguire il sogno costituisce un'elemento rasserenatore... ma dopo la seconda batosta siamo sicuri che lo rifarebbero?

Scusate il tono plumbeo di questo Diario ma oggi non è giorno per intonare Peana. Speriamo che domani vada meglio.

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