venerdì 27 giugno 2008

LA MIA PRIMA SUPERBIGNAVIGATION (quasi affondo!) 2 di 2

Raggiungere il porto di Pesaro …… è una parola! A quel punto eravamo distanti un po’ meno di dieci miglia, abbastanza provati ma ancora reggevamo botta! L’ultima rogna non ce l’aspettavamo: a qualche miglio dal porto, in piena notte e con un gran bel garbino c’erano un numero imprecisato di pescherecci in attività e siamo costretti a bordeggiare sia per avvicinarci a terra che per non interferire con le loro rotte. C’erano luci ovunque, quasi tutte in movimento e a varie distanze da noi e così ci siamo infilati nella “periferia” esterna di questo “polverone” improvvisando virate a destra e manca e tenendoci il più lontano possibile dai pescherecci ma sempre puntando ad avvicinarci a Pesaro. Le manovre si succedevano abbastanza fittamente e la successiva mezz’ora, passata con il culo piuttosto stretto a schivare l’incredibile carosello, sembrò interminabile. Finalmente tutte le luci ed i rumori di motori si trovano o al nostro traverso o alle spalle e possiamo concentrarci sul faro da raggiungere tirando gli ultimi …… bordi! …. che altro! Il porto canale di Pesaro mi appare così simile a quello di Senigallia che la sua vista rassicurante mi (ci) apre il cuore …… è fatta e per il momento siamo al sicuro …. ci piazziamo nella parte più esterna relativamente vicini all’entrata tanto non c’è onda e domani dobbiamo ripartire. Crolliamo in cuccetta a ronfare come in poche altre occasioni era accaduto. La mattina seguente ci svegliamo una volta finito il sonno e , con calma, prendiamo d’assalto il primo baretto su molo di levante e lo “saccheggiamo” scolandoci caffè a go go, cappuccini, paste, toast e che più ne ha più …. ne mangi! Bella mossa quella robusta colazione molto rinforzata perché fuori in mare c’è lo scirocco, quello cattivo, quello che già dalla mattina soffia a quindici nodi. E già lo sai che poi sale a venti e poi nel tardo pomeriggio tocca i venticinque! Che ci volete fare: la superbignavigation a volte è così! Beh il resto non è un gran che: otto ore di bolina con lo scirocco che sale ed il mare che monta; virate su virate, cerate leggere sempre bagnate e sale addosso! Comunque, nel tardo pomeriggio raggiungiamo Senigallia impegnando le residue energie quasi a fondo: l’entrata a motore per la prima volta con la mia barca a vela è più che altro un’esperienza interiore! Sono felice, quasi esultante, e per la prima volta capisco di aver realizzato una prima grande “avventura” (molte altre ne seguiranno) anche se abbiamo pagato il prezzo della mia (relativa) inesperienza: è stato giusto così! Il mare ed il vento hanno sempre ragione! Volto pagina ormeggiando e invitando gigi e chicco ad una storica bevuta: pago io e volentieri!Questa storia che aspetta di essere raccontata ai nipotini (a mio figlio e agli altri amici ho già fatto una testa così!) dovrà essere solo di buon aspicio alle future superbignavigations che saranno preparate con ben altre cure! Per ben tre anni ho veleggiato solo nelle acque antistanti il porto con solo una breve crocierina costiera al Conero di quattro giorni nel 1992 migliorando moltissimo la conoscenza di un cavallo di razza come “All’Ultimo Minuto” (quello prima del segnale di partenza di una regata) e poi nel 1993 il “grande salto” dall’altra parte dell’Adriatico: ma questa è un’altra storia, anzi è LA storia!

TO BE CONTINUED ………………………

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