27 maggio - Prima edizione di questo Match Race, fortemente voluto da alcuni appassionati sportivi della rappresentanza ligure della classe J24 e realizzato con il supporto del Comitato di I Zona FIV. Il datato monotipo a chiglia si è confermato particolarmente adatto a questa specialità, sorprendendo per maneggevolezza, fatta eccezione per qualche stallo post-manovra dovuto a cali di pressione del vento, di direzione sempre dichiarata ma di intensità variabile fra 2 e 5 nodi.
A confrontarsi quattro imbarcazioni condotte dagli equipaggi di Paolo Boero (LNI S.P.), Alessandra Macrì (YCI), Rolando Ballero (USQ) e Simone Fojanini (Marina Militare), che hanno accettato di aderire a questo esperimento.
A valle di un teaching briefing durato oltre un’ora, che ha visto gli UdR Barrasso, Tanda e Goinavi venire coadiuvati da Piero Cardone, vincitore di tutte le edizioni di Match Race con i J80 e campione zonale della disciplina, il cui contributo “con l’occhio del regatante” ha costituito il vero elemento di novità (memorabile la ”danza del prepartenza”!), dalla Lega Navale di Sestri Ponente le barche si sono portate sull’area di regata protetta prospiciente Castelluccio.
Qui, posato il campo col supporto degli allenatori del C.N. Ilva, circolo co-
organizzatore insieme all’ASD Il Pontile, quattro match di prova con gli arbitri “a microfono aperto”, quindi via ai due gironi (andata e ritorno a lati d’ingresso invertiti), per complessive dodici prove.
Domenica mattina, al termine dei gironi, la classifica vedeva nell’odine Boero, Fojanini, Macrì eBallero. Nella fase di semifinale, Boero incontrava Macrì (2-0) e Fojanini incontrava Ballero (2- 0); finali a ruota per i primi posti fra Boero e Fojanini (2-0) e per il terzo/quarto fra Macrì e Ballero (2-0). Venti match in tutto. Premiazione “asciutta” a Sestri, in tandem con il secondo evento del week-end in capo alla sezione LNI: una regata del campionato regionale paralimpico con gli Hansa 303.
Sorprendente la prestazione dell’equipaggio costituito da ufficiali dell’Idrografico della Marina, che è stato capace di confrontarsi in modo brillante con alcuni fra i più consumati velisti della I Zona, cedendo solo di fronte a un Boero sempre sul pezzo, con l’eccezione dell’unico errore, che gli era costato il match, proprio nel primo confronto con i militari.
Al di là dei passaggi dei battelli piloti e di qualche pescatore che a tratti gli imprimevano del moto ondoso, il campo protetto di Prà ha confermato la sua valenza di impianto sportivo anche per la vela dei più grandi; due settimane prima era toccato ai ragazzi degli Optimist confrontarsi in una regata a squadre sulle stesse acque.
Nessun commento:
Posta un commento