giovedì 30 aprile 2020
VECCHIE VELE: nave a tre alberi FORTUNATA FIGARI
La nave Fortunata Figari, costruita nel 1883 con il nome di Kistna, nel 1898 fu acquistata dai Fratelli Figari di Camogli che la destinarono alle rotte del Pacifico. Nella notte di Natale del 1904 al comando del Cap. Gian Battista Schiaffino detto “Rocchetto” di Camogli transitava nelle agitate acque australiane dello Stretto di Bass coperte da un fitto banco di nebbia.
Con rintocchi di campana, poca vela, lentamente ed all'erta procedeva Lentamente per Newcastle (Australia) quando il vapore postale Cogee della Huddart Parker di Auckland (Nuova Zelanda) spuntava dalla nebbia e senza fermarsi corse dritto sulla sezione maestra della fiancata del Fortunata Figari. L'urto fu inevitabile.
Il veliero ebbe squarcio all'opera morta di babordo, danni alla prua, al trinchetto ed alla maestra; ma il possente bompresso di acciaio del veliero tranciò di netto il ponte di comando, la plancia con la timoneria, il fumaiolo e la sala nautica del Coogee che finirono in fondo al mare insieme agli occupanti: il Comandante, il primo ufficiale ed il timoniere.
Senza più guida né governo il piroscafo rimase in balìa del mare gettando nel panico i 160 passeggeri.
Capitan Schiaffino del Fortunata Figari comprese immediatamente la situazione a bordo del vapore: ordinò al secondo ufficiale Cap. Elia Schiaffino di salire sul Coogee con un cavo di rimorchio ed assumerne il comando e, bracciati i trevi ed orientate le scotte, fece vela su Melbourne rimorchiando il Coogee.
Così racconta Gio Bono Ferrari nel suo libro "Camogli: La Città dai Mille Bianchi Velieri: “La navigazione proseguì per vari giorni fra difficoltà; ma a tutto rimediò la tenacia del Capitano e del suo equipaggio composto da Camogliesi. E così, un buon mattino, la vedetta del porto di Melbourne vide avanzarsi verso il porto un grande veliero battente bandiera italiana con a rimorchio un più grosso vapore tutto sbandato e pullulante di passeggeri. Caso forse unico nella storia marinaresca: quello di un Barco che salva un Vapore. La Camera di Commercio Australiana votò la Cittadinanza Onoraria al valoroso Capitan Schiaffino ed il Governo di Sua Maestà Britannica lo decorò della Medaglia d'Argento al Valore".
Di questo episodio esiste una sbiadita fotografia scattata da un piccolo veliero che transitava nei pressi, che è stata ripresa da un giornale australiano dell'epoca (da qui la bassa qualità ed il retino della foto). L'originale venne portato come prova testimoniale al processo che i Figari, armatori del veliero, intentarono alla Huddart Parker presso la Corte dell'Ammiragliato Britannico a Londra.
Molti mesi dopo la Corte riconobbe la completa responsabilità del Comandante del Coogee per non aver ridotto sufficientemente la velocità in condizioni di visibilità pressoché nulle, per non aver emesso i prescritti segnali acustici con il fischio di bordo e per non aver invertito la marcia udendo il corno da nebbia del veliero. Biasimò anche duramente il comportamento di molti membri dell’equipaggio del piroscafo per l’insufficiente collaborazione al salvataggio ed alla mancata assistenza ai passeggeri.
La Huddart Parker venne condannata al pagamento dei danni ed a versare all’armatore Figari una ricompensa di 1.200 sterline per il salvataggio del Coogee. Dopo la sentenza l'Armatore Schiaffino ribattezzò il veliero Vittoria. Riparato il bastimento, si riprendono i viaggi con al comando il Cap. Santo Brigneti di 38 anni da Camogli: Newcastle (Australia) ad Honolulu 44 giorni, ritorno 47 giorni. Poi da lì a Tarapacá in Cile 44 giorni, e così di seguito sino all'inverno 1908-1909.
Doppiando Capo Horn per il passaggio in Atlantico, l'uragano colpisce duramente il bastimento che, disalberato e fortemente avariato dovette rilasciare a Montevideo dove, ormai inutilizzabile, nel febbraio 1909 fu venduto come pontone.
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