La
Roma x 1 e la sua rotta teorica di 530 miglia (partenza da Riva di
Traiano – Ventotene – Lipari e ritorno) hanno messo a dura prova
il giovane skipper, particolarmente durante la risalita verso il
porto di partenza, tutta di bolina e con poco vento. In realtà sono
608 le miglia effettivamente percorse per completare il percorso in 4
giorni, 18 ore e 26 minuti.
''Sono
arrivato alle Eolie fresco come una rosa. Il ritorno invece è stato
infernale: tutta di bolina con tanta, tanta bonaccia. Sapevamo che ci
sarebbe stata e non ci siamo fatti mancare nulla. Ho vissuto il
momento peggiore all'altezza di Ponza, nella nebbia, quando stavo per
chiedere a Tommy (Tommaso Stella, preparatore del team e
co-skipper di Bona a bordo del Mini Transat 756 la scorsa stagione,
Ndr). Ho capito che era l'inizio di un'allucinazione. Mi sono
sdraiato in pozzetto e ho dormito. Ho vissuto un altro momento
critico l'ultima notte, quando avrei dovuto fare l'ennesimo cambio di
vela. Ci voleva il Code 0, una delle vele di prua che hanno l'età
della barca, quindi dieci anni, e che durante la Transat Quebec-Saint
Malo in compagnia di Soldini, Franco 'Ciccio' Manzoli aveva
soprannominata ''l'asino morto'' per quanto è pesante. Non ce l'ho
fatta, ho continuato con il solent. Forse è così che mi sono
giocato il primo posto assoluto che era un po' l'obiettivo segreto
per questa regata. Detto questo, chiudo terzo overall, non è male.''
Il
momento più bello, invece? ''Quello che ricorderò di
questa regata: poche ore fa, quando finalmente la barca filava sotto
la luna. Si vedeva come in pieno giorno, mare piatto, vento
finalmente stabile e sapevo che ci avrebbe spinto fino al traguardo.
E' stato una liberazione.''
E'
stanco Alberto Bona e non riesce a credere che siamo già venerdì,
anche perché ha diversi appuntamenti con potenziali partner: ''Ma
davvero c'abbiamo messo così tanto? Basta. Voglio tornare in
Atlantico e correre con altre barche della stessa classe.''
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