Il
giro del mondo a vela in equipaggio, unanimemente considerato come la
prova oceanica più dura, che nacque ben 43 anni or sono e che riunisce i
migliori velisti del pianeta in una regata sui mari più insidiosi,
partirà dalla città spagnola di Alicante a fine 2017 con una prima tappa
sprint di 700 miglia verso la capitale portoghese Lisbona, in un primo,
importante test.
Da
Lisbona, la flotta navigherà poi prua a sud verso Città del Capo, in
Sud Africa, prima di affrontare quella che si prospetta come una tappa
epica: alcune settimane nell'oceano meridionale prima di risalire verso
nord, verso l'equatore e la RAS (Regione Amministrativa Speciale) cinese
di Hong Kong per una delle frazioni più lunghe della storia del giro
del mondo a vela.
Dopo
una transizione, che non assegnerà punti, verso la città cinese di
Canton, ma che ospiterà una inport race e offrirà numerosissime
attività a terra per il pubblico, la navigazione oceanica riprenderà da
Hong Kong verso Auckland, in Nuova Zelanda. La flotta affronterà poi
nuovamente l'oceano meridionale, per doppiare il punto più noto e fra i
più temibili del globo, Capo Horn e quindi risalire l'Atlantico verso la
città brasiliana di Itajaí.
Da
qui, come già avvenuto nella scorsa edizione, gli equipaggi faranno
ritorno nell'emisfero settentrionale e raggiungeranno una delle località
faro della vela mondiale, Newport nello stato nordamericano del Rhode
Island, prima di un nuovo “salto” attraverso l'Atlantico sulla rotta del
nastro azzurro e verso le coste britanniche, da dove mancano da 12
anni.
La
flotta toccherà terra a Cardiff, la capitale gallese, nel maggio 2018,
prima di puntare ancora in direzione nord, per una tappa corta ma
potenzialmente molto dura verso la penultima località sede di stopover,
ossia Goteborg, in Svezia. Il gran finale sarà celebrato all'Aja, nei
Paesi Bassi.
La
distanza totale da percorrere sarà maggiore che nelle 12 edizioni
precedenti dell'evento che nacque come Whitbread Round the World Race
nel 1973. E, malgrado la lunghezza, la regata durerà meno che nel
passato.
“Ci
saranno più azione, più velocità, più parti impegnative e più sedi di
tappa, ma sarà una regata più breve, è un'evoluzione che va nella
direzione giusta e che ha riportato l'evento verso le sue origini e
radici originarie, al tempo stesso migliorandone l'aspetto commerciale e
le potenzialità per le aziende sponsor” ha dichiarato Mark Turner, fresco nuovo CEO della Volvo Ocean Race.
Circa
12.500 miglia della rotta saranno negli oceani meridionali, nelle acque
gelide e perennemente in movimento intorno all'Antartico dove, libere
dagli ostacoli delle terre emerse, si formano alcune delle depressioni
meteo più profonde del pianeta, che producono onde giganti e venti
fortissimi che possono arrivare a oltre 70 nodi (130 chilometri
all'ora). Nell'edizione scorsa, gli equipaggi hanno percorso circa 4.500
miglia negli oceani del sud.
“Nel
2017-18 visiteremo alcune delle città veliche più importanti al mondo,
luoghi iconici come Città del Capo, Auckland e Newport, ma porteremo la
regata all'attenzione anche di un pubblico nuovo in luoghi non ancora
visitati.” Ha spiegato Mark Turner nel corso della presentazione odierna. “Prima
di tutto Hong Kong, una città incredibile che sarà il punto di incontro
perfetto per i fan e gli ospiti da tutta la zona del sudest asiatico.
Poi Canton, in Cina, per un debutto della regata in una delle prime
quattro città del grande paese asiatico. E infine Cardiff, che riporterà
la regata nel Regno Unito per la prima volta dal 2005-06. E' proprio
nel Regno Unito che nacque la The Whitbread Round the World Race, con la
celeberrima partenza da Portsmouth nel 1973, che poi divenne la Volvo
Ocean Race nel 1998.”
Il CEO Mark Turner ha anche aggiunto che: “E'
molto positivo il fatto di poter preparare la quarta partenza
consecutiva dalla nostra sede di Alicante e tornare in località a noi
familiari dove è sempre più forte l'eredità della regata, come Lisbona,
Itajaí, Goteborg e L'Aja, per non parlare di Auckland o Città del Capo.”
Richard Mason, Direttore Operativo della regata, ha commentato così: “Nella
scorsa edizione abbiamo accolto oltre 2.4 milioni di visitatori e
70.000 ospiti nelle località sedi di tappa. Siamo convinti di poter
offrire ancora di più dal punto di vista velico nella prossima edizione
e, al contempo, rendere l'esperienza a terra per fan, ospiti e partner
ancora migliore.” Mason, che ha partecipato alla regata cinque volte ha detto: “Quando ho visto la nuova rotta sono stato molto tentato di rifare la regata, ma il mio CEO me lo ha impedito!”
Gli
oceani del sud hanno svolto un ruolo centrale nella storia della
regata. Nei primi anni della Whitbread, la flotta si spingeva molto a
sud, sfidando gli iceberg e i feroci venti dei Quaranta Ruggenti e dei
Cinquanta Urlanti, per accorciare il più possibile la rotta. Nelle
edizioni più recenti, le barche sono state più a nord, attraversando
l'Oceano Indiano e facendo prua verso il Medio Oriente spingendosi a
meridione solo per le tappe più corte, con il passaggio a Capo Horn.
“Naturalmente la sicurezza rimane il fattore più importante,” ha detto Phil Lawrence, il Race Director fresco di nomina. “E,
con i sistemi di cartografia e di comunicazione satellitare
avanzatissimi di cui disponiamo, insieme all'accesso a dati approfonditi
sulla rotta, possiamo rimanere un passo avanti alle condizioni peggiori
e limitare i rischi per i velisti. E, tuttavia, il pericolo esiste
sempre e i velisti sanno bene che mettono in gioco le loro vite
nell'affrontare quello che viene considerato l'Everest della vela
professionistica. E' questa l'essenza della Volvo Ocean Race: affrontare
le condizioni più dure che madre natura ti può mettere sulla via e
riuscire a oltrepassarle.”
Nessun commento:
Posta un commento