Roberta Caputo e Alice Sinno (Doppio
Femminile 470), tesserate per il Circolo Canottieri Aniene, sono l’ultimo
equipaggio che farà parte della Spedizione Azzurra alle Olimpiadi di Rio 2016:
con questi nomi, la Squadra Italiana, presente in nove classi su dieci, è completa e dall’8 al 18 agosto scenderà in acqua per partecipare
alle regate dei XXXI Giochi Olimpici.
Con la scelta di Roberta Caputo e
Alice Sinno quale equipaggio che rappresenterà i colori azzurri ai Giochi di
Rio de Janeiro 2016 nel Doppio Femminile 470, è stata definita l’impostazione
finale della Squadra della Vela che parteciperà, dall’8 al 18 agosto, alle
Regate Olimpiche.
L’ufficializzazione di Caputo-Sinno avviene
oggi, a seguito della ratifica dell’ultimo Consiglio Federale dei nominativi
degli ultimi equipaggi che potranno far parte della Spedizione Olimpica a Rio
2016, una volta approvati dal CONI, e della allocazione del posto Nazione
all’Italia da parte di World Sailing e del CIO in virtù
del risultato conseguito dalle due atlete al Campionato del Mondo 2015 in
Israele.
La
Squadra Italiana diretta da Michele Marchesini, gareggerà dunque in Brasile in
nove classi su dieci, migliorando di una disciplina la partecipazione di Londra
2012. I componenti saranno Giulia Conti e Francesca Clapcich (CC Aniene-Aeronautica Militare)
nello Skiff Femminile 49er FX, Flavia Tartaglini (Fiamme Gialle) nella Tavola Femminile
RS:X F, Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri (Fiamme Azzurre) nel Catamarano
per equipaggi Misti Nacra 17, Francesco Marrai (Fiamme Gialle) nel Singolo
Maschile Laser Standard, Mattia Camboni (Fiamme Azzurre) nella Tavola a
vela Maschile RS:X M, Ruggero
Tita e Pietro Zucchetti (Fiamme Gialle) nello Skiff Maschile 49er, Giorgio
Poggi (Fiamme Gialle) nel Singolo Maschile per equipaggi pesanti Finn, Silvia
Zennaro (Fiamme Gialle) nel Singolo Femminile Laser Radial e Roberta Caputo e
Alice Sinno (Circolo Canottieri Aniene) nel Doppio Femminile 470.
Come
evidenziato ieri sul sito del CONI (www.coni.it)
gli azzurri certi della partecipazione a Rio 2016 salgono così a 245 (130
uomini, 115 donne) in 26 discipline differenti, con 96 pass individuali, e il
contributo della vela è di 13.
Roberta Caputo e Alice
Sinno (Doppio Femminile 470)
Nata a Napoli il 24 settembre 1992,
timoniere, Roberta Caputo è alla sua prima partecipazione olimpica, discorso
che vale anche per Alice Sinno, romana, anche lei classe ’92 (8 settembre).
Dopo aver ottenuto dei brillanti
risultati a livello giovanile - la Caputo ha vinto un titolo Mondiale 420 -
hanno iniziato a navigare assieme sul Doppio 470 dapprima separatamente, per
poi congiungersi in equipaggio da fine 2013, seguite dal Tecnico FIV della
disciplina Gigi Picciau. Quest’anno, hanno ottenuto un 15mo posto in Coppa del
Mondo a Hyeres, in Francia, e un 25mo al Campionato Europeo disputato a Palma
di Maiorca, alle Baleari.
“Quando con Alice abbiamo deciso di
andare in 470 insieme, avevamo un unico obiettivo, quello di andare alle
Olimpiadi. Da lì sono iniziati tre anni durissimi e molto lunghi, in cui si
sono alternati momenti di grande entusiasmo, gioia e vittorie, ad altri periodi
più difficili in cui non abbiamo mai mollato. Ci siamo sempre supportate a
vicenda e alla fine il nostro numero velico ITA 16 per Rio 2016 è stato un
portafortuna”, ha dichiarato Roberta Caputo. “Queste Olimpiadi sono anche un
modo per ringraziare le persone che mi sono state vicino in questi anni e che
hanno gioito e sofferto con me dal primo giorno in cui ho messo piede in
Optimist, all’età di otto anni: non vedo l’ora di condividere con tutti questa
meravigliosa esperienza. Voglio ringraziare soprattutto la Federazione Italiana
Vela e la Direzione Tecnica, che non ha mai smesso di supportarci”.
“Andiamo a Rio, è difficile da
credere ed è un’emozione fortissima”, ha aggiunto Alice Sinno. “Questa
convocazione rappresenta qualcosa in più di un obiettivo raggiunto, anche
perché l’ultimo anno è stato duro, ma con Robi abbiamo imparato insieme a
credere in noi stesse e sento che abbiamo tirato fuori il meglio di noi. Appena
ricevuta la notizia, la reazione è stata quella di prendere questa opportunità
a 100 per cento, di andare a caccia di un risultato, e faremo di tutto per far
si che questo accada. Ringrazio anche io tutte le persone che hanno creduto in
noi, a partire dalla FIV e dal nostro club, il Circolo Canottieri Aniene”.
È una delle derive più diffuse e di successo al mondo, un
progetto azzeccato che da ormai 50 anni cresce e forma equipaggi di alto
livello: disegnato dal francese Andre Cornu nel 1963, il 470, che deve il suo
nome alla lunghezza fuori tutto espressa in centimetri, è entrato a far parte
del programma olimpico, inizialmente solo per equipaggi maschili, a partire
dall’edizione del 1976 dei Giochi, quella disputata a Montreal. Poi, dai Giochi
di Seoul del 1988, è diventato classe olimpica anche per equipaggi femminili.
Il 470 è una barca per due persone molto tecnica e veloce, con randa, fiocco,
spinnaker e un trapezio, che richiede una grande preparazione fisica e uno
spiccato talento nella conduzione, considerate le elevate prestazioni e
l’estrema facilità di planata che riesce a esprimere in tutte le condizioni
meteo.
La dichiarazione del
Direttore Tecnico Michele Marchesini
“Con le recenti decisioni e delibere del Consiglio, si è
completata la composizione della Squadra per Rio 2016. Il processo di nomina è iniziato
a fine 2015 con gli Atleti più prestativi e che davano maggiori garanzie
(Conti-Clapch, Tartaglini, Bissaro-Sicouri) e si è poi articolato
differentemente per le singole discipline, a seconda del livello che abbiamo in
queste. Gli ultimi incontri con il CONI sono stati molto utili: sono state
rappresentate le esigenze reciproche della Direzione Tecnica FIV e del Comitato
Olimpico verso l’interpretazione della Squadra, anche in funzione di nuovi
importanti fattori, non ultimo la candidatura di Roma per i Giochi del 2024. Da
parte nostra, è una grande soddisfazione gareggiare a Rio 2016 con una classe
in più rispetto a Londra 2012, a conferma della bontà del lavoro svolto. Rispetto
ai livelli prestativi fissati inizialmente, si sono applicate flessibilità
minime, in totale sintonia con il Comitato Olimpico. Tengo particolarmente a
ringraziare in primis il settore della Preparazione Olimpica del CONI per il
costante supporto, impegno e dialogo volti a fornire le migliori condizioni di
lavoro. Dopo due quadrienni all’estero è stato per me personalmente
fondamentale avere interlocutori di questo livello. Un grazie da parte di tutti
gli Atleti e dello Staff Tecnico alla FIV.
Per quanto riguarda la Squadra della Vela, abbiamo tanti
volti nuovi; su tredici Atleti ben nove sono alla loro prima partecipazione
Olimpica, sappiamo che questo avrà il suo peso e ne terremo conto. Uno degli
obiettivi iniziali del quadriennio era la rifondazione e il rinverdimento dei
ranghi, possiamo dire che è stato conseguito. In merito alle regate che ci
aspettano ad agosto, sappiamo quali sono le nostre carte, posso garantire che
le giocheremo tutte e al meglio. In oltre 100 anni di storia olimpica l’Italia
della Vela ha vinto poco, figura al 15mo posto nel medagliere, con quattordici
medaglie, quattro delle quali vinte da un’unica, straordinaria Atleta. Poche,
contro le decine vinte da paesi come gli USA, la Gran Bretagna, la Francia, la
Spagna, la Svezia, l’Australia o la Danimarca. Certo, la tradizione e la storia
pesano… ma, vorrei aggiungere, fino a un certo punto”.
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