Continua la marcia di avvicinamento
alla seconda edizione del Gavitello
d’Argento-YC Challenge Trophy Bruno Calandriello, la competizione a squadre di
club organizzata dallo Yacht Club Punta Ala, con gli sponsor Prysmian,
Pharmanutra e Slam, in programma nelle acque che circondano il promontorio
toscano da giovedì 4 a domenica 7 giugno (prime regate venerdì 5). Al momento i team che sono pronti a
contendersi l’ambito trofeo challenge istituito
per
ricordare lo storico Presidente dello YCPA Bruno Calandriello - vinto l’anno
scorso dalla squadra dello YC Parma formata dal Sydney 46 GLS Stella, dal Farr
40 Farr Marmo e dall’M37 Coconut - oltre che per
altri trofei tra cui la combinata con la
151 Miglia-Trofeo Celadrin, sono già dieci, ciascuno formato da due barche con
certificato IRC e una con certificato ORCi, impegnate in una serie di prove tra
le boe e in una regata costiera.
A queste squadre, quando mancano ancora due
settimane al via della competizione, nei prossimi giorni se ne aggiungeranno
altre che pur non avendo ancora formalizzato l’iscrizione, stanno per
completare la composizione dei propri team.
“Il Gavitello D'Argento, trofeo a squadre
intitolato al Prof. Bruno Calandriello, indimenticabile Presidente dello YC
Punta Ala, é nato da un'idea di Filippo Calandriello che mi ha trovato
entusiasta nel desiderio di ricordare il papà, ma anche di rievocare lo spirito
di club che aveva animato tanti eventi del passato. Di questi
solo la Coppa America era sopravvissuta, seppur snaturata dalle ultime mai
condivise decisioni da parte dei puristi di queste regate”, ha dichiarato
Alessandro Masini, Presidente dello YC Punta Ala.
“La prima edizione, che
all'inizio appariva piena di punti interrogativi, ha avuto un grande successo
che credo ripeteremo anche quest'anno, ma quello che colpisce, al di là dei
numeri, è la qualità delle barche che i club partecipanti hanno iscritto. La
competizione si preannuncia davvero combattuta, anche in considerazione del
diverso modo di regatare che questo tipo di regata prevede: non si corre per se
stessi, ma per il team, e questo davvero fa la differenza. La crisi
economica ha colpito in maniera pesante il mondo della vela e con le difficoltà
aggiunte da regolamenti che non sempre consentono l'avvicinamento a questo
sport da parte di veri amatori con equipaggio familiare, un evento come questo
garantisce sicuramente un nuovo respiro al desiderio di andar per mare
confrontandosi con l'avversario e in più aggiunge il plus di farlo con il vero
spirito si squadra. La nostra speranza é che davvero diventi un
classico delle regate in Italia e che negli anni dimostri quanto questa idea
possa essere vincente”
Filippo
Calandriello, Direttore Sportivo del circolo di Punta Ala, ha aggiunto: “Questa seconda edizione si annuncia molto combattuta:
alcuni club hanno formato delle squadre forti, con nostro piacere da una parte
e timore dall’altra, perché anche noi vogliamo vincere il trofeo. Siamo
entusiasti del successo che stiamo riscuotendo con questa nuova manifestazione
e speriamo che possa prendere piede sempre di più nel rispetto della massima
sportività e dello spirito di appartenenza al proprio club”.
“La mia generazione è cresciuta avendo ben
presenti alcune figure di riferimento nell’ambito della vela d’altura, fra
queste l’armatore dei Dida, il Professor Calandriello, e questa competizione è
nata sotto il segno dei valori di amicizia e fair play che erano propri di
Calandriello e nei quali ci riconosciamo”, ha concluso Gianfilippo Traversa,
Presidente dello Yacht Club Parma. “In tempi difficili in cui assistiamo alla
scomparsa di regate importanti che hanno fatto la storia dell’altura,
stringersi intorno ad un guidone sociale è un gesto significativo di
continuità: il consiglio ai circoli è partecipare, anche per dare il giusto
supporto a chi si fa promotore di queste manifestazioni e le porta avanti
con determinazione nell’interesse di tutto il movimento”.
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