Malgrado
l'andatura di bolina, un vento fresco e mare formato, è passata meglio
del previsto la prima notte di navigazione della flotta della Volvo
Ocean Race, impegnata da ieri pomeriggio nella seconda tappa da Città
del Capo a Abu Dhabi. In testa, ma le sette barche sono ancora
raggruppate, i giovani di Team Alvimedica, con un piccolo margine su
MAPFRE e Dongfeng Race Team. Intanto gli organizzatori hanno ricalcolato
la lunghezza del percorso in base alle nuove zone di esclusione dalla
navigazione, decise per questioni di sicurezza. Dopo la spettacolare partenza di
ieri pomeriggio nella Table Bay, la prima notte di navigazione è
trascorsa con la flotta impegnata a passare il Capo di Buona Speranza e
poi a navigare lungo la costa meridionale del Sudafrica sempre di
bolina, ma in condizioni migliori di quanto ci si aspettasse, con un
vento intorno ai 10/15 nodi.
Il temuto, e previsto, cattivo tempo dunque
non si è materializzato e la situazione è stata piuttosto tranquilla,
anche in termini tattici. Le barche sono rimaste sostanzialmente in
gruppo, con Team Alvimedica posizionato più a nord in un gruppetto
insieme a MAPFRE e ai franco/cinesi di Dongfeng Race Team, mentre
Team Vestas Wind in una prima fase ha scelto l'opzione meridionale, per
portarsi poi al centro, perdendo qualche miglio, come hanno fatto le
veliste di Team SCA. Abu Dhabi Ocean Racing e Team Brunel sono state le
barche che si sono spinte più a sud in cerca probabilmente di aria più
fresca, ma se nel caso dell'equipaggio leader della classifica
provvisoria, ciò ha pagato, meno positivo è stato il risultato per Team
Brunel, sesto all'ultimo rilevamento con poco più di sette miglia di
distacco.
In ogni caso tutte le imbarcazioni hanno scelto di
essere piuttosto conservative, forse memori della partenza molto
“agitata” di ieri e con l'idea di non voler incorrere in danni e rotture
proprio nella prima fase della frazione e di restare vicine, in
controllo degli avversari. Ora i navigatori dovranno scegliere come
posizionarsi in vista dell'ingresso nella corrente costante di Agulhas,
che dovrebbe avvenire nella serata di oggi. Questo flusso di corrente è
abbastanza temuto dai velisti perché crea mare molto formato.
Intanto gli organizzatori della regata hanno reso
nota la nuova lunghezza della tappa, variata a causa della definizione e
del cambiamento delle zone di esclusione dalla navigazione e che dunque
diventa di 5.183,5 miglia teoriche in luogo delle 6.125 annunciate in
precedenza.
Per evitare il rischio di iceberg e per ragioni di
sicurezza e diplomatiche, sono infatti state definite quattro zone in
cui i team non possono navigare. La Leg 2 è una delle
meno conosciute e, sebbene in questa edizione si correrà senza
interruzioni come successo nel 2011 quando le barche furono trasportate
via cargo per un tratto, è tuttavia irta di insidie. Per questo motivo
la direzione di corsa ha deciso di creare dei limiti per evitare che la
flotta possa entrare in aree considerate “calde” o pericolose. Le ultime
variazioni alle istruzioni di regata, pubblicate ieri stabiliscono una
zona di esclusione dai ghiacci, il cosiddetto ice limit dove è possibile la presenza di iceberg, definita da una linea immaginaria da lasciare a dritta con le seguenti coordinate: 45º 00.000S 20º 00.000E, 45º 00.000S 30º 00.000E.
Le altre zone di esclusione sono
state stabilite nell'area della costa orientale africana, con una linea
che va dalla località di Maputo, al Madagascar e da tre boe virtuali.
Durante la regata le barche non possono tagliare questa linea. La
successiva zona di esclusione è denominata “iraniana”, definita da una
linea e ancora una volta andrà lasciata a destra. Infine, l'ultimo
“ostacolo” sarà l'ostruzione dello stretto di Hormuz, all'ingresso del
Golfo Persico, con l'obiettivo di non entrare in acque territoriali
iraniane, come la precedente.
Con queste nuove zone di
esclusione, che sono meno estese che nel passato grazie al diminuito
rischio di attacchi di pirateria, la flotta potrà fare una rotta più
diretta e la lunghezza totale del percorso è dunque scesa. Da notare che
le posizioni sulla cartografia elettronica sono ora calcolate su
5.183,5 miglia.
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