martedì 17 giugno 2014

MINI 6.50 - Brilla la stella di Pedote e Fornaro


Per fortuna le regate Atlantiche del 2014 stanno volgendo al termine, altrimenti chissà quante ne avrebbe ancora vinte Giancarlo Pedote, obbligandoci a reiterare i complimenti, fino a diventare stucchevoli.  Questa volta ha dovuto sudare un filo più delle altre volte.  La presenza, fino all'arrivo, dell'altra genialata di Raison, l'865 Maximum di Beaudard, ha messo il toscano più alla frusta, dato che, al cospetto di un mezzo nato dalla stessa penna e con caratteristiche simili a quelle del suo 747, non gli è stato possibile produrre le passerelle vista finora, con gli "appuntiti" relegati a distanze imbarazzanti.

Ora lo possiamo veramente affermare con assoluta certezza: David ci aveva visto giusto e, nell'ottica attuale, paiono risibili le osservazioni critiche che avevano accolto lo Scow nella sua prima stagione.
Volumizzare le barche, soprattutto a prua, è ora un "must" e solo con un'escamotage imposto nei regolamenti le Classi più grandi dei 40 e degli Imoca, si sono potute sottrarre al confronto con l'imbarazzante novità.
Per fortuna nei Mini vige tuttora la più ampia "libertè" progettuale, sicchè potremo leggere ancora a lungo e con altri protagonisti commenti sul tipo di quelli di Beaudard, minista di già lunghissima pratica, rimasto estasiato dall'impressione di potenza facilmente gestibile indotta dal suo nuovissimo tondolone.

Viene il nervoso a vedere Stanislas Maslard ridotto a correre, peraltro brillantemente, su di un proto del '99, quando sappiamo tutti che il suo 850 dovrebbe essere, sulla carta, l'unico appuntito capace di tenere nel mirino i Raison. Una querelle con Akena Verandas sulla proprietà della barca gli ha tarpato finora le ali. Speriamo che la cosa si risolva per il Mini Fastnet o, per lo meno, alla Azzorre.
Ludovico (così tutti chiamano Mechin, dopo la sua vittoria al GPI 2013) sta prendendo bene le misure del doppio vincitore della Mini, 667.
Tutti ricordiamo con simpatia la sua Odissea marocchina dell'anno scorso e la caparbietà che ci mise per terminare in Guadalupa, anche fuori tempo massimo. Ora dispone di una Formula Uno. Forza Ludovico, che sei uno del Med!

Finora, se non erro, il migliore piazzamento di un italiano nei Serie alla fine del classicissimo MAP era stato il 20esimo posto di nientemeno che Alberto Bona nel 2013.
Andrea Fornaro produce un netto innalzamento dell'asticella, col suo fantastico quarto posto, una medaglia di legno che conferma quanto di buono si era già intuito su di lui alla Mini en Mai.
L'approccio del toscano alla Classe Mini 650 si è sviluppato su linee improntate alla massima professionalità e non poteva essere altrimenti per uno come lui, appena sceso dalle Classi Olimpiche e che ora passa con disinvoltura dai Melges, grandi e piccoli che siano, ai Maxi Yacht.
Pensate che ha acquistato un set di vele da Belloir, il trionfatore del 2013, solo per poterne studiare la forma , con calma, in Italia! In un anno di transizione generazionale e di crisi generalizzata del parterre italiano, e non solo, il suo arrivo nella Classe è stata una vera benedizione.

Cloarec - Le Turquais, Le Turquais - Cloarec!
Sono quattro regate (tutte!) che i due se le danno di santa ragione e non c'è vincitore che non esca da questi nomi. Solo un 'assenza sporadica all'Armen ha impedito che i primi due posti del podio fossero di loro totale pertinenza.
Le Turquais al MAP ha dato spettacolo. Uscito malamente tra le ultime posizioni dall'Iroise, per un'errato bordo a Nord del golfo, ha prodotto una rimonta che pareva difficile, tra barche della stessa lunghezza e su concorrenti di altissimo livello.
E' evidente che la simbiosi col suo Argo è ora perfetta e, in verità, dopo avere visto ad Ostia di cosa è capace quella barca, forse dovremmo limitare parzialmente il nostro stupore.

Bello il terzo posto di Antonio Fuentes!
Fa sempre piacere vedere sul podio un rappresentante che esca dalla ristretta cerchia degli adepti dei Centri di Allenamento francesi e la sua nazionalità ci riporta ai fasti di un altro grande minista lusitano: Lobato.
Fuentes ha dimostrato che il declino del P2, seppur incontestabilmente iniziato, sarà lento, lungo e che quella barca può ancora non sfigurare al cospetto degli spigoloni più agguerriti.

A proposito di Structures.
Non siete un pò stanchi degli sproloqui sul P3?
Ricordo la vigilia della Azzorre 2008 (sei anni fa!) e Riccardo Apolloni che davanti ad una birra mi confidava di avere saputo da fonte certa dell'uscita del nuovo Serie con quella prestigiosa targa.
Ora pare che il primo uscirà a settembre, fuori tempo massimo per l'accumulo di qualsivoglia miglio di regata particolarmente significativo... boh...

Ci pare stridente il contrasto con l'Ofcet.
Il frutto della esuberante e convolgente passione di Etienne Bertrand è stato costruito a tempo di record da un piccolo cantiere di La Rochelle e Ian Lipinski, al debutto assoluto, ha portato i suoi doppi spigoli a soli 57 secondi dal superamento di Cloarec al MAP.
Significativo il commento del vincitore, che ha dichiarato di esserselo visto venire addosso alla fine, più veloce, e di non averci potuto fare niente e guardate che navigava su di un Nacira...
Come non guardare con simpatia alla loro difficile sfida?

Ed ora gustiamoci il MiniFastnet.
Certo... vedere alla partenza della splendida classica solo poco più di 30 barche ci appanna con un velo di tristezza, ma la riduzione della metà, od ad un terzo, dei concorrenti alle regate ormai è moneta corrente in questi tempi bui.
Consoliamoci, che siamo ancora fortunati a poterci trastullare con questi giocattoli. Oltre il Mediterraneo e fino ai confini dell'Asia c'è chi sta incomparabilmente peggio. 

(da www.classemini.it di S. Paltrinieri)
 

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